Andrà in onda domani, mercoledì 3 febbraio, alle 19:50 su Rai Radio3 la puntata dedicata ai Candelieri di Sassari del programma in cinque puntate “Con straordinario trasporto”, all’interno della serie di audiodocumentari “Tre soldi”, ideato e condotto da Patrizia Giancotti, antropologa, fotografa, autrice e conduttrice di Rai Radio 2 e Radio 3. Il programma va in onda dal 1 al 5 febbraio ogni sera alle 19:50.
Interviste e testimonianze racconteranno le Grandi Macchine a Spalla, un omaggio corale ai Gigli di Nola, alla Varia di Palmi, alla Macchina di Santa Rosa di Viterbo, ai Candelieri di Sassari e ai Ceri di Gubbio. E proprio dai Ceri ha preso il via lunedì 1° febbraio la trasmissione, a partire dalla mostra presentata allo Studio Museo Francesco Messina di Milano. “Sarà il racconto delle Grandi Macchine a Spalla italiane – spiega l’autrice del programma – quattro delle quali sono state proclamate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità: la Macchina di Santa Rosa, i Gigli, i Candelieri e la Varia. Ad esse si sono uniti anche i Ceri di Gubbio, sebbene siano in attesa dell’estensione della candidatura. Questi grandi simulacri comunitari, portati a spalla nel corso delle celebrazioni nelle rispettive città, saranno al centro dell’audio-documentario, che, proprio nel momento del distanziamento e delle piazze vuote, racconterà spirito di gruppo e moltitudini, imprese impossibili e obiettivi comuni. Oggi quella mostra di Milano, chiusa nei primi giorni della pandemia, suona come un saluto, un arrivederci alle folle festanti che si intendevano evocare”.
Questi grandi simulacri comunitari, portati a spalla nel corso delle celebrazioni, sono al centro dell’audio-documentario che proprio nel momento del distanziamento e delle piazze vuote, ci parla di spirito di gruppo e di moltitudini, di imprese impossibili e di obbiettivi comuni. Oggi quell’evento, chiuso nei primi giorni della pandemia, suona come un saluto, un arrivederci alle folle festanti che si intendevano evocare. Una congiuntura che il coordinamento tecnico-scientifico della Rete, le amministrazioni comunali e le comunità hanno dovuto affrontare già all’indomani dell’8 marzo, data in cui l’Italia si è fermata, per far tornare “a casa” le macchine votive, rimaste nel silenzio del Museo.
Il progetto, nato da un’idea di Maria Fratelli, Patrizia Nardi e Patrizia Giancotti in collaborazione con il MiBACT e il Comune di Milano, aveva riunito per la prima volta fuori dalle loro città i simulacri delle feste. Le immagini e la musica di Francesco De Melis tratta dai suoi film “Un patrimonio sulle spalle”, “Prodigio in slow motion”, avevano rivitalizzato le grandi macchine ferme nello spazio del Museo, in un affresco digitale curato da Open Lab Company, molto apprezzato dalle migliaia di visitatori che la mostra aveva registrato.
Il programma resterà disponibile su Rai Play Radio, e il file della trasmissione sarà scaricabile, ascoltabile e condivisibile. Dopo le puntate andate in onda ieri, primo febbraio, su “Cosa sono le Grandi Macchine a Spalla? Pensare alla comunità in tempo di pandemia. ‘Aperti per voi’, cosa significa fare il volontario al Museo Messina. Esser Ceraioli a Milano, passione e lontananza di due eugubini” e la seconda di oggi, su “Siamo tutti di un sentimento. L’onore di essere Facchino di Santa Rosa e il miracolo del pane. L’esperienza del riconoscimento UNESCO nella testimonianza del responsabile tecnico scientifico della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, Patrizia Nardi.
Il museo come piazza che crea nuove comunità”, la terza puntata di mercoledì 3 è dedicata a “La danza dei Candelieri di Sassari, una devozione a tempo di musica. Viaggio e costruzione di una utopia, il Giglio di Nola. L’impegno visionario del museo milanese, monumenti e racconti”. Parteciperanno Francesco Pettenadu, Fabio Madau, Giuseppe Tudisco e Maria Fratelli.
Il 4 febbraio sarà la volta di “Palmesi a Milano, un gruppo di ‘mbuttaturi in visita alla mostra. La Varia e i suoi protagonisti. Essere “animella” nel racconto di Mariachiara che oggi compie diciotto anni”. Infine il 5 “La mostra si spegne, come tutto il resto. Le immagini delle Grandi Macchine a Spalla conquistano altri spazi. Le feste sospese e l’esperimento delle “Visioni in Assenza”. “Lucigrafie” a Gubbio “Il nostro tempo infinito e sospeso” a Viterbo, Sassari, Nola e Palmi. La metafora dell’impresa impossibile in tempo di pandemia”.