Cari amici lettori, oggi vi parlo dell’ultimo libro dello scrittore/barista romano… Diego Galdino!
Bosco Bianco 157 pagine, è anche il primo romanzo che leggo di questo autore famoso anche all’estero, il genere è narrativa sentimentale o Romance, self publishing maggio 2019.
Ringrazio l’autore per avermi fatto leggere il suo libro.
Quando ho iniziato a leggere le prime pagine ho avuto l’impressione che la storia non fosse proprio originale, un amore d’altri tempi, l’ambientazione in un posto particolarmente suggestivo dal sentore romantico che tutto lascia intendere al lettore, mi ha ricordato uno dei famosi film ispirati ai romanzi di Agatha Christie, quindi questo è positivo. In realtà poi si è rivelato un genere diverso.
Al centro del romanzo la bellissima tenuta “Bosco Bianco” sulla costiera Amalfitana che è stata un luogo ammirato anche nel passato, dove alcuni personaggi illustri vi hanno soggiornato ospiti della proprietaria, belle le descrizioni e i particolari degli interni e degli esterni. Mi sono sentita catapultata negli anni 30′ e così ho messo in playlist qualche pezzo di Glenn Miller giusto per viaggiare con la fantasia.
I protagonisti della storia sono: Giorgio e Maia. Lei è la figlia della più cara amica della signora Chiara Pizzi proprietaria della tenuta, lui è un agente immobiliare. Infatti Maia e il nipote della signora Pizzi, Samuele Milleri, ricevono in eredità la proprietà, ma lui a causa dei problemi finanziari vende subito in gran segreto la sua parte di casa ad una grossa agenzia immobiliare.
Giorgio viene mandato alla tenuta dal cattivo di turno, che in questo caso è il signor Andrea Razzi proprietario dell’agenzia, che vuole avere la tenuta a tutti i costi, e obbliga Giorgio ad ingannare Maia vestendo i panni del signor Milleri. Tutto è lecito quando si viene a conoscenza di una leggenda. Si racconta infatti che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant.
Per questo l’uomo decide di ingannare Maia, vuole avere il famoso diario che vale una fortuna, e fin qui tutto chiaro, ma non voglio svelarvi troppi particolari…
Galdino ha saputo farmi entrare nella storia, è un racconto delicato, l’autore ha un suo linguaggio, uno stile fluido, riesce perfettamente a descrivere luoghi e personaggi che ne fanno parte, anche se per i romance preferisco sempre un po’ più di pathos. Ho letto il libro abbastanza velocemente, è molto scorrevole, ho apprezzato il personaggio di Giorgio un uomo che sa bene cosa sia giusto e sbagliato, e anche se le bugie spesso creano disastri l’autore ha saputo stupirmi.
Anche il mistero intorno al diario del famoso scrittore americano Albert Grant è davvero centrale nella storia, il lettore non sa cosa aspettarsi fino alla fine.
E sono proprio le ultime pagine che mi hanno colpita di più, perché l’amore è descritto in tutte le sue forme, è sempre il centro, ma alcuni amori non hanno la possibilità di essere vissuti o forse sì?
Scopritelo voi e leggete questa bella storia, inoltre Diego Galdino con questa auto pubblicazione ha voluto lanciare un messaggio importante di solidarietà con gli autori che decidono di non arrendersi e intraprendere questa strada.
Se siete curiosi ecco alcune risposte rilasciate dall’autore.
Diego Galdino (classe 1971) vive a Roma e ogni mattina si alza mentre la città ancora dorme, per aprire il suo Bar dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città.
Con Sperling&Kupfer ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Il primo caffè del mattino (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici) Mi arrivi come da un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta e L’ultimo caffè della sera. Autore di successo internazionale è tradotto nei paesi di lingua tedesca, in Polonia, Bulgaria, Serbia e nei paesi di lingua spagnola. Bosco Bianco è l’attesissimo romanzo che viene auto-pubblicato per una scelta di cuore. Un bellissimo atto d’amore e riconoscenza verso i tanti lettori che da sempre lo stimano.
Perché uno scrittore come Diego Galdino decide di autopubblicarsi?
Nella scrittura, così come nella vita, si deve essere coraggiosi. Voglio
essere una voce per i giovani talenti della scrittura, soprattutto per coloro
che decidono di affidarsi al self publishing. Ricevere un NO non significa
doversi fermare o abbattere. Ci sono infinite strade percorribili. Non bisogna
mai permettere a nessuno di decidere per i nostri sogni, perché finché scrivi
qualcuno ti potrà leggere, ma se smetti di scrivere è sicuro che non ti leggerà
nessuno.
In quale momento della sua vita inizia a scrivere Bosco Bianco?
Ho deciso di scrivere Bosco Bianco in un momento in cui avevo paura, dopo
il divorzio, di perdere le mie figlie. Per raccontare un amore senza
pregiudizi, senza stare lì a pensare se sia giusto o sbagliato amare, ma lasciandosi
guidare solo dal proprio cuore.
Vi auguro una buona lettura
Aurora Redville