È un’Italia che continua a vincere e convincere. La vittoria con il Galles degli spauracchi Aaron Ramsey e Gareth Bale consegna agli Azzurri di Mancini la terza vittoria su tre gare disputate del gruppo A (non accadeva da Euro 2000), un attacco in pieno spolvero con sette reti all’attivo e l’ennesimo clean sheet con un Donnarumma spesso inoperoso. Il successo dell’Olimpico con il Galles, che consegna all’Italia il 30esimo risultato utile consecutivo dal 2018 a oggi tra amichevoli, gare di qualificazione a Europei e Mondiali più la Nations League, è indicativo non tanto per l’ennesima prova convincente fornita dagli Azzurri quanto per la prontezza e la concentrazione delle riserve impiegate per l’occasione da Mancini e totalmente coinvolte in un sogno che può diventare solida realtà.
Cambiata per 8/11 rispetto alla trionfale serata con la Svizzera e con un massiccio turnover, l’Italia che ha superato di misura il Galles denota – e conferma – due elementi chiave: la forza, la compattezza del gruppo e la capacità di proporre la solita idea di calcio offensivo a prescindere dagli interpreti impiegati. Parlare, in questo senso, di seconde linee o riserve potrebbe risultare addirittura offensivo: Alessandro Bastoni neo campione d’Italia con l’Inter, Matteo Pessina match winner con il Galles e reduce da un campionato di altissimo livello disputato con l’Atalanta oltre a Federico Chiesa, faro della tribolata stagione juventina, sono tutte validissime frecce per l’arco di Roberto Mancini. Profili che hanno garantito alla Nazionale azzurra la stessa solidità difensiva e cinismo offensivo delle prime convincenti gare, diventato ormai marchio di fabbrica dei “titolarissimi”.
Conferme alle quali si aggiunge la nota più lieta dell’afoso pomeriggio romano: Marco Verratti. Schierato dal primo minuto, il centrocampista del Paris Saint-Germain sembra aver recuperato totalmente dalla lesione muscolare alla coscia destra con una prestazione tutta sostanza, personalità e una buona condizione fisica. Roberto Mancini, nella conferenza stampa della vigilia, aveva dichiarato che Verratti aveva bisogno di giocare almeno sessanta minuti per ritrovare il ritmo partita: esperimento riuscito alla perfezione. La mezzala del Psg ha disputato tutti i novanta minuti e ha risposto presente, affidando ai microfoni di Sky Sport la sua soddisfazione per il reintegro in squadra: “Mi sono fatto male in un modo strano. Non avevo nulla da perdere, ho cercato di lavorare due o tre volte al giorno per esserci” – spiega il centrocampista azzurro – “Adesso, però, sono felice di essere tornato. Devo ringraziare il Psg e Mancini che mi ha atteso”.
Con il recupero di Verratti, Mancini si trova di fronte al primo grande bivio della rassegna continentale sul versante centrocampo: se difesa e attacco sono immutabili dal punto di vista degli interpreti, l’abbondanza in mediana è il vero rebus che attende l’allenatore jesino. Jorginho detta i tempi dell’orchestra azzurra e difficilmente rischia una maglia da titolare così come Nicolò Barella, le cui ottime capacità in fase di interdizione risultano indispensabili. Manuel Locatelli, reduce dalla prestazione monstre con la Svizzera, rischia di partire appena indietro nelle gerarchie di Mancini ma dagli ottavi di finale, con le sfide a eliminazione diretta e con la possibilità di rimediare a eventuali errori pari allo zero, inizia un nuovo torneo.
Recuperare le energie e la concentrazione è il must per la sfida da “win or die” di sabato 26 giugno a Londra nel meraviglioso scenario di Wembley. L’avversaria dell’Italia uscirà dall’incrocio di questa sera a Bucarest (ore 18) tra la sorpresa Ucraina di Andriy Shevchenko e l’Austria di Marcel Sabitzer, stella dei Red Bull Lipsia. La Nazionale dell’ex pallone d’oro 2004 parte con i favori del pronostico e con una squadra dalle buone individualità (Yarmolenko e Yaremchuk su tutti) e che ha impressionato ad Amsterdam con l’Olanda. La Nazionale austriaca è invece un’ottima squadra nei suoi esterni di spinta (Lainer in testa) ma soffre terribilmente in fase di contenimento. Contro l’Italia di questi tempi servirà certamente qualcosa in più dell’ordinario.