Niente da fare per la Dinamo Banco di Sardegna sul campo della Betaland Capo d’Orlando. La squadra di coach Federico Pasquini esce sconfitta con il punteggio di 65-72, al termine di una gara dai due volti. Un prima metà giocata abbastanza bene dai biancoblù sassaresi ed una seconda in cui, invece, hanno subìto quasi inermi il ritorno dei padroni di casa e sciupato un vantaggio che era arrivato fino alle 17 lunghezze.
Primo quarto sostanzialmente equilibrato, in cui la situazione si sbloccava nella seconda metà, a beneficio della Dinamo. L’alta percentuale nel tiro da 3 punti (4/7 a fine periodo) ed una difesa sufficientemente efficace, che dava la possibilità ai biancoblù di correre, facevano sì che il Banco producesse un piccolo allungo, fino al +7, 17-10, toccato a 40” dalla sirena. La frazione si chiudeva poi su 17-13.
Il secondo periodo andava ancora meglio per i sassaresi. Dopo un canestro di Delas, la Dinamo inanellava un parziale di 15-0 che valeva il massimo vantaggio, +17 (32-15) a 5’15” dall’intervallo. La Betaland provava a riavvicinarsi e, progressivamente, ci riusciva rosicchiando punti. Nell’ultimo minuto arrivava un break di 6-0 da parte dei siciliani, che rientravano sul 29-39. Stipcevic mandava poi tutti negli spogliatoi sul 41-29 sassarese.
Al rientro in campo il Banco iniziava con un 5-0 firmato Carter e Bell, poi era Capo d’Orlando a prendere in mano le redini dell’incontro e, con un parziale di 17-5 tornava a ridosso dei biancoblù, sul 46-51, quando mancavano 2’ esatti alla terza sirena. Si apriva una nuova partita e la Dinamo diventava confusionaria, frettolosa e perdeva certezze. Al 30’ il tabellone segnava 54-48 per gli ospiti.
La Betaland Capo d’Orlando dava lo scossone decisivo alla partita già in avvio di ultima frazione, producendo un 18-4 che le faceva mettere la freccia e toccare il proprio massimo vantaggio, sul 66-58 a 1’12” dalla fine. Un timeout chiamato da Pasquini non dava gli effetti sperati e la Dinamo non trovava più il bandolo della matassa. Per Capo d’Orlando arrivava il +9 in un paio di occasioni, mentre il Banco non poteva più fare nulla.