Se non si fosse infrapposto il nefasto evento epocale, l’incedere regolare della stagione agonistica avrebbe permesso ai Crusaders, fino a questo momento, di sindacare su quattro dei sei incontri totali previsti dalla regular season (Campionato 2020 CIF9 girone I).
Ma il bisestile che non t’aspetti passerà agli annali della franchigia cagliaritana per due momenti importanti: uno è il successo nel primo derby ufficiale della storia sarda in formato ovale. E poi, si spera, per la festa del trentennale, prevista a dicembre; ovviamente le incertezze ammantano anche la riuscita di questo evento.
Nell’ambiente crociato non ci si è stupiti più di tanto alla notizia diramata dalla Federazione (FIDAF) sull’annullamento ufficiale, in accordo con il CONI, di tutti i campionati di Prima e Seconda Divisione e nella fattispecie, di quello a nove giocatori. Si è arrivati a questa decisione, si legge nel comunicato federale del 14 aprile 2020, “al fine di tutelare la salute degli atleti, dei tecnici, degli arbitri, dei dirigenti, di tutti i tesserati coinvolti nello svolgimento delle attività agonistiche e delle loro famiglie”.
Nel periodo pasquale non è mancata un’iniziativa da parte della federazione che ha voluto coinvolgere in un flash mob “tutti i giocatori, allenatori, membri dello staff di tutti i team italiani in questo momento impegnati in prima linea nella lotta a questo maledetto virus”.
In casa Crusaders sono in quattro: l’head coach Aldo Palmas (agente di commercio specializzato in attrezzature sanitarie), la dirigente fotografa Giulia Congia (medico) e i giocatori Francesco Giuliano (trasportatore), Fabrizio Frongia (farmacista).
Il presidente del sodalizio cagliaritano prende atto dello stop definitivo e guarda avanti, a quando gli incontri ravvicinati del primo tipo potranno di nuovo materializzarsi nell’intero globo terraqueo.
“Il campionato era cominciato con i migliori presupposti – sottolinea Emanuele Garzia – sublimati dalla vittoria nel big match regionale contro i Sirbons Cagliari. Trovo giustificato il tanto ottimismo esibito perché i ragazzi avevano voglia di fare in un clima ideale per coltivare a fondo la rivincita morale e sportiva, dopo le passate disavventure agonistiche. Il Coronavirus, purtroppo, ci ha messo con le spalle al muro”.
Entrando sullo specifico, Garzia è accondiscendente: “Siamo favorevoli all’annullamento, soprattutto perché nel Football Americano il contatto fisico è inevitabile. Non riesco ad immaginare una gara mantenendo le distanze sociali. Anche perché non siamo ancora in una fase di rallentamento della pandemia tale che ci permetta di giocare in assoluta tranquillità e sicurezza. Ci aspettavamo questa decisione e l’appoggiamo in pieno, anche se a malincuore, perché se avessimo proseguito bene nel campionato ci sarebbero stati ulteriori motivi nel festeggiare il trentennale a dicembre 2020. Non si può andare contro un’emergenza che ci relegherà a casa fino al 4 maggio”.
La società crociata è stata tra le prime in Italia a decidere il rompete le righe: “Abbiamo fermato gli allenamenti, prima che fosse decretata la chiusura totale degli impianti sportivi – prosegue Garzia – consapevoli del fatto che anche l’allenamento poteva essere motivo di contagio, benché nessuno di noi si sia trovato nell’angoscioso status di positività. Ma in fondo speravamo che di lì a poco si sarebbe potuto riprendere con il tran-tran quotidiano, ma così purtroppo non è stato”.
Il non potersi più vedere di persona non ha però minato il bel rapporto umano che accomuna il club cagliaritano: “Inevitabile è stato un primo periodo di sbandamento – conclude il presidente Garzia – perché trovarsi in questa situazione non è il massimo. Da parte mia ho fatto il possibile per restare vicino a dirigenti e giocatori nella giusta sintonia con il motto “Distanti ma uniti” visto che quella del football è una grande famiglia. Non vediamo l’ora di allenarci nuovamente all’aria aperta, e sicuramente ci ingegneremo nello studio dei modi per recuperare la forma con tornei di beach football, sperando che ci sia consentito praticarli. Saranno comunque dei ritrovi che serviranno da valvola di sfogo per ritrovare l’armonia di un tempo”.