Sebbene con gli anni la fama e il lustro del nostro cinema siano un po’ venuti meno, per molti decenni il cinema italiano ha rapito il mondo, grazie ai suoi attori, alle sue storie, alle sue location, ma anche soprattutto a registi iconici, poeti della macchina da presa. Tra i nomi che più hanno contribuito a questo successo, spiccano due figure: Michelangelo Antonioni e Federico Fellini.
I due registi, attraverso le loro creazioni e opere, hanno plasmato non solo il nostro cinema, ma in parte quello di tutto il mondo, lasciando un’impronta indelebile. Non di rado, ancora oggi nei film più famosi da tutte le parti del mondo, si possono trovare scena che sono richiami a famosi girati dei due registi.
Antonioni: poetica e opere famose
Michelangelo Antonioni è stato uno dei registi italiani più acclamati, tanto da meritarsi un oscar onorario nel ‘95. Il suo nome si associa facilmente alla sua maestria e capacità di dipingere l’angoscia di ogni essere moderno, nel ricreare quel senso di alienazione che tanti provano ogni giorno.
Nelle sue opere è riuscito ad esplorare questa disconnessione dell’umano da un mondo in rapida evoluzione, frenetico e sempre più veloce. Tra i suoi film più famosi non possiamo non citare “L’Avventura” (‘60), “La Notte” (‘61) e “L’Eclisse” (‘62), esempi tangibili di questa esplorazione della condizione umana.
L’Avventura. In questo girato, il regista ci offre uno sguardo sulla società di quell’epoca. Il film segue le vicende della misteriosa scomparsa di una donna andata in vacanza su un’isola con un gruppo di amici. Nella creazione di questa opera cinematografica, Antonioni spezza le normali convenzioni narrative, concentrandosi sulle reazioni emotive dei vari personaggi.
La Notte. Questo film, uscito solo un anno dopo il precedente, permette ad Antonioni di esplorare una crisi, ma del tutto sanata, ovvero quella del matrimonio. L’opera ci mostra un quadro spietato di qual è lo stato di solitudine e completa disillusione dell’alta società di una città come Milano. Tutto questo si ritrova proprio nello stile di narrazione, tenuto appositamente come minimalista e quasi “vuoto”, a comunicare proprio il senso di assenza.
Fellini: il sogno italiano
Fellini è sicuramente un altro gigante del nostro cinema, ancora oggi i suoi film sono consigliati nelle liste di opere da vedere assolutamente come “La Dolce Vita” (‘60), “8 ½” (‘63) e “Amarcord”. A rendere particolare il suo lavoro è una visione unica del mondo, che si potrebbe definire quasi surreale. Elementi che hanno permesso alle sue opere di sopravvivere al tempo, rimanendo capolavori del cinema. A Rimini, sua città natale, è dedicato un polo museale inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali.
La Dolce Vita. Uno dei film più famosi al mondo. Fellini ci permette di rivedere la società italiana degli anni 60, seguendo le avventure di un giornalista vuoto e alla disperata ricerca di un senso in questa “dolce vita”, attraverso una narrazione coinvolgente e immagini destinate a rimanere iconiche come il bagno di Anita Ekberg nella fontana di Trevi.
8 ½. Altro titolo cult della storia del cinema e ispirando tantissimi altri prodotti tra libri, musical, canzoni e molto altro. Sono tante le liste al mondo che lo includono come film imperdibile. Perfino Martin Scorsese lo ha inserito nella sua personale lista di film preferiti, al secondo posto. In questa opera Fellini ci mostra la crisi creativa di un regista, che cerca anche lui in modo disperato la sua ispirazione, una nuova usa.
L’eredità storica dei due registi
Le opere di Fellini e Antonioni ancora oggi continuano ad ispirare registi e creativi di tutto il mondo, ed è forse questo il vero simbolo del successo di un’opera. Quando un film, un libro, un quadro riescono a generare nuova arte, allora hanno colpito nel segno, fornendo un’eredità inesauribile. Infatti, fin tanto che saranno visti e apprezzati, questi film e il lavoro dei due registi non morirà mai.