“A giorni inizio a girare il mio prossimo film, il 51esimo”: dal palco del Marefestival Premio Troisi, dove ha ritirato il riconoscimento alla carriera, Pupi Avati parla della pellicola dal titolo “Lei mi parla ancora” che vedrà come protagonista Renato Pozzetto, per la prima volta, in un ruolo drammatico. Come fatto già con Diego Abatantuono ne “Il regalo di Natale” ed Ezio Greggio ne “Il papà di Giovanna”, il maestro riuscirà a cogliere la versatilità artistica dell’attore e tradurla nelle necessità dettate dalla nuova sceneggiatura.
In piazza a Malfa, sull’isola di Salina, ha raccontato la vita e gli esordi, “scoperto” per caso da Ugo Tognazzi, che confuse un copione e si innamorò del primo film di Avati, dopo un secco no di Paolo Villaggio; il giorno in cui conobbe la moglie Nicola, con cui è legato da oltre 50 anni; la volontà di “uccidere” il fraterno amico Lucio Dalla, come lui bolognese, con cui suonava jazz per la sfegatata passione del clarinetto, e che invidiava perché era più talentuoso di lui; il rapporto con Federico Fellini, Mariangela Melato e altri “mostri” sacri del cinema italiano con cui è cresciuto e che ha amato più di ogni altra cosa. Un racconto emozionante, che ha saputo divertire, incuriosire, incantare il pubblico durate il talk show – fotografico curato dal direttore artistico Massimilano Cavaleri e dalla conduttrice Nadia La Malfa.