Sono tre le protagoniste di “Trigger Warning”, adrenalinico action thriller disponibile dal 21 giugno su Netflix: la prima è, senza dubbio Jessica Alba, interprete del ruolo principale, certamente avvezza a vestire i panni di personaggi femminili di carattere, ma ultimamente penalizzata da ruoli non esattamente stimolanti; la seconda è Mouly Surya, regista di origini indonesiane al suo debutto nella direzione di un lavoro in lingua inglese; la terza, infine, non riconosciuta ufficialmente per questioni di diritti d’autore, è Otep Shamaya, poliedrica artista americana, cantante, attrice e scrittrice, autrice del racconto breve “The Older Woman” da cui è stata tratta la sceneggiatura di “Trigger Warning”.
Tre donne, dunque, per un film che promette di arricchire di sfumature il tema, per la verità sviluppato abbastanza spesso sul grande schermo, del ritorno a casa dell’eroina/eroe di turno, che, dopo aver vissuto un trauma personale, si ritrova a dover fare i conti con qualcuno o qualcosa che minaccia le persone e i luoghi delle origini, legati agli affetti più cari.
È proprio questa la premessa di “Trigger Warning”: Parker (Jessica Alba) appartiene alle forze speciali americane distaccate in Medioriente, ma è costretta a tornare negli Stati Uniti dopo aver ricevuto la notizia della morte improvvisa di suo padre; è l’occasione, per lei, di allontanarsi dagli scenari del proprio rischioso lavoro e di ricongiungersi con la comunità in cui è nata, che sembra però celare degli oscuri segreti. Ben presto, infatti, Parker, che intanto ha ereditato il bar di famiglia, capisce che suo padre ha pagato con la vita il coinvolgimento in una losca faccenda legata al contrabbando di armi, che vede implicato il potente senatore Swann (Anthony Michael Hall) e i suoi due figli, lo sceriffo Jesse Swann (Mark Webber), ex fidanzato di Parker, e suo fratello Elvis Swann (Jake Weary), che si atteggia a piccolo boss locale.
Quando decide di indagare più a fondo, Parker si inimica il senatore e i suoi accoliti, che la minacciano non troppo velatamente intimandole di non interferire con lo status quo; alla protagonista, dunque, non resta che ricorrere alla propria esperienza di agente speciale e al supporto di due alleati, il collega nonché hacker Spider (Tone Bell), che agisce sotto copertura per suo conto, e lo spacciatore che traffica nella zona, Mike (Gabriel Basso, protagonista della serie Netflix “The Night Agent”), prezioso informatore. La vicenda si sviluppa con un’escalation di sorprendenti rivelazioni e spettacolari scene d’azione -in particolare lotta corpo a corpo- che non mancheranno di esaltare gli appassionati del genere e che contribuiscono a svelare alcuni traumi della vita di Parker legati proprio al suo lavoro.
Non stupiscano la durezza e, insieme, la profondità di questa protagonista femminile: non poteva essere altrimenti per una regista come Mouly Surya, che si è fatta conoscere a livello internazionale con il film “Marlina – Omicida in quattro atti”, un western atipico e femminista, ambientato sull’isola Sumba, nell’Indonesia più rurale, che racconta la discesa agli inferi e il riscatto di Marlina, giovane vedova in cerca di vendetta. Stessa attenzione per la narrazione di protagoniste femminili non stereotipate si riscontra nelle opere di Otep Shamaya, autrice del racconto che ha ispirato il film.
Purtroppo, il legame tra la pellicola e lo scritto breve di Shamaya è oggetto di un contenzioso, tanto che il nome della scrittrice non compare nei credits ufficiali del film. L’artista, ben nota nella scena musicale rap americana, ha denunciato il furto di proprietà intellettuale della sceneggiatura, che porta la firma di Josh Olson (autore dell’acclamato “A History of Violence” di David Cronenberg), John Brancato (autore di “The Game” di David Fincher) e Halley Wegryn Gross.
In attesa di conoscere l’esito del contenzioso, spetta al pubblico decretare il successo della pellicola su Netflix, piattaforma in cui competerà con altri acclamati titoli dello stesso genere, come per esempio “The Mother” con Jennifer Lopez; viste le professionalità coinvolte e le caratteristiche della protagonista, lontana da improbabili e patinate eroine action tratteggiate per soddisfare soprattutto un certo pubblico maschile, “Trigger Warning” si candida ad essere una piacevole sorpresa d’inizio estate, ricca di straordinarie -e molto divertenti- coreografie “da combattimento”. Decisamente azzeccata, per il trailer, la scelta di “Natural Blues” di Moby.