Un action thriller ad alto budget, diretto dal duo di registi che nel 2019 con “Avengers: Endgame” ha realizzato incassi record a livello mondiale, arriva oggi nelle sale cinematografiche -ma solo in alcuni cinema selezionati– per poi approdare su Netflix il 22 luglio: “The Gray Man” ha come protagonisti Ryan Gosling, nel ruolo dell’agente CIA Court Gentry, e Chris Evans in quello Lloyd Hansen, ex collega di Gentry dalla personalità piuttosto instabile.
L’incontro/scontro tra i due personaggi si annuncia spettacolare, una vera e propria caccia all’uomo che si snoda tra gli Stati Uniti, la Repubblica Ceca -Praga in particolare-, l’Austria, la Croazia e la Francia; con 200 milioni di dollari di budget, il più alto mai stanziato da Netflix per un film, i fratelli Anthony e Joe Russo hanno realizzato un prodotto che rispetta e celebra ai massimi livelli i canoni dei moderni film d’azione, con ambientazioni a effetto, inseguimenti su strada e combattimenti corpo a corpo coreografati con estrema attenzione per i dettagli più d’impatto e, infine, un cast di grande qualità.
Il personaggio di Court Gentry, del resto, ha una storia particolare, che lo distingue dal classico agente federale e “eroe senza macchia” visto in molti film del genere: reclutato dal responsabile CIA Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton) mentre scontava una condanna in un penitenziario di stato, Gentry è il “Gray Man”, l’Uomo Grigio del titolo, inizialmente mercenario indipendente approvato dall’agenzia sotto l’alias di “Sierra Six”, quindi agente ad alto grado di specializzazione; quando Lloyd Hansen decide di eliminare Gentry per proteggere loschi affari miliardari relativi al commercio di petrolio in Nigeria, pensa bene di mettere sulla sua testa una cospicua taglia, che lo rende un bersaglio ricercato dagli assassini professionisti di mezzo mondo.
Ad affiancare Gentry nella fuga, oltre che nella missione per la salvezza della famiglia di Fitzroy dallo psicopatico Hansen, c’è l’agente Dani Miranda, interpretata da Ana de Armas (“Blade Runner 2049” sempre in coppia con Gosling, “No time to die”); nel cast anche Regé-Jean Page, noto per il ruolo di protagonista nella prima serie di “Bridgerton”, Jessica Henwick (“Iron Fist”, “The Matrix Resurrections”), e la star del cinema indiano Dhanush.
La sceneggiatura del film, alla cui stesura ha partecipato anche Joe Russo, è un adattamento del romanzo del 2009 “The Gray Man” scritto da Mark Greaney e pubblicato in Italia da Newton Compton; si tratta del primo capitolo di una saga di ben 12 libri (l’ultimo, “Burner”, uscirà nel 2023) il cui autore si è formato accanto al mitico Tom Clancy, scrittore noto in particolare per i suoi romanzi ambientati durante la Guerra Fredda. Dopo la sua morte, Greaney ha continuato a scrivere le vicende del personaggio forse più noto di Clancy, Jack Ryan, la cui avventura d’esordio, intitolata “La caccia a Ottobre Rosso” e datata 1984, è stata adattata per il cinema nella celebre pellicola omonima con Alec Baldwin e Sean Connery.
Un maestro d’eccezione, dunque, per il creatore del crepuscolare “Gray Man”: Gentry è, stando alle dichiarazioni rilasciate dai fratelli Russo al quotidiano La Repubblica, “una spia delle spie, inserito in un programma segreto e nascosto al mondo; si risparmia, non deve sprecare energia, non deve essere notato”; l’essenza dell’Uomo Grigio, dunque, rimanda ai protagonisti delle spy stories classiche, ma il passato problematico di Gentry, per cui la scelta della CIA è stata pressoché obbligata come unica alternativa alla prigione, arricchisce il personaggio di una prospettiva meno stereotipata e più appropriata allo scenario politico moderno, in cui il destino dei singoli paesi è permeato di incertezze, seppure ancor più interconnesso che in passato.
“The Gray Man” è, infatti, un prodotto “globale”: “Noi proviamo a chiederci come raccontare storie che possano essere capite in tutto il mondo perché sono quelle che ci piacciono, che ci sembrano davvero importanti” hanno spiegato ancora i Russo, “Il mondo è sempre più connesso e penso sia fondamentale raccontare storie che possano giocare un ruolo in questa connessione tra le persone del pianeta”; d’altra parte il conflitto che attualmente affligge l’Europa rappresenta un elemento di cui gli autori di questo genere di film, in particolare, non possono non tenere conto, proprio in virtù di una possibile sovrapposizione tra finzione e realtà: “Quello che cerchiamo di fare con il cinema è creare un’esperienza, cioè stare un passo distanti dalla realtà. Penso che la gente possa affrontare idee, emozioni, pensieri in maniera più agevole se viene portata in un mondo di fantasia”.
La pellicola dei fratelli Russo promette di aprire una nuova saga cinematografica, che al puro, spettacolare intrattenimento del moderno action ad alto budget unisce il fascino delle spy stories classiche, ereditato dalla materia letteraria di cui il film è un adattamento: Court Gentry è l’eroe che questi tempi complicati meritano? La risposta viaggia al ritmo di un frenetico inseguimento per le strade di Praga.