“Buon lavoro”, il tanto atteso lungometraggio diretto da Marco Demurtas, a giugno approderà finalmente nelle sale italiane, distribuito dalla “Zenit”, società romana, molto sensibile nel coniugare l’intrattenimento con l’impegno sociale. Il film prodotto dalla “Cinemascetti” è il risultato di un progetto educativo di integrazione che ha avuto la propria genesi al “Centro di aggregazione Poliss” del Comune di Sassari, nell’ambito dei progetti Agorà. All’interno del laboratorio, gli allievi, hanno realizzato il sogno di lavorare, assieme ad artisti di fama internazionale.
“Buon Lavoro”, infatti, prima che un film, è stato un’operazione sociologica, ambiziosa, tanto da riuscire a coinvolgere nel proprio percorso, altre realtà operanti in Sardegna, come la Comunità per recupero tossicodipendenti Promozione Umana, i Comuni di Ploaghe ed Ittiri e la scuola di teatro Spazio-T di Alghero.
Si tratta di un film senza precedenti, nella storia del cinema sardo, per ciò che concerne il numero di star coinvolte, come Giancarlo Giannini, Giuliana De Sio, Franco Nero, Giuseppe Giacobazzi, Pippo Franco e Massimo Lopez solo per citarne alcuni e vede la preziosa partecipazione di numerosi artisti locali, tra cui Pino & gli Anticorpi e Benito Urgu.
Il principale obiettivo del film-laboratorio di Demurtas, educatore sociosanitario di professione, coadiuvato nel percorso didattico dal teatro terapista Viola Ledda, è stato quello di utilizzare l’audiovisivo come strumento di riabilitazione e di prevenzione del disagio. Sul set è stato fondamentale il contributo dei giovani allievi dell’associazione che hanno supportato i numerosi ragazzi in difficoltà, alcuni dei quali diversamente abili e sofferenti psichici.
Il plot narrativo del lungometraggio, ambientato in un universo distopico, non molto lontano dalla realtà, racconta di un surreale talent show per casi umani ed affronta con i registri della commedia, le problematiche della disoccupazione nella “Teen-generation”. I laboratori itineranti, che si sono svolti nel Nord Sardegna, sono stati un’occasione educativa e socializzante ma non tutti, si sarebbero aspettati che il film prodotto, potesse, un giorno, essere circuitato nelle sale cinematografiche.
Tutto ciò è stato possibile, grazie anche ad un imponente lavoro di post-produzione che ha visto il coinvolgimento dei più rinomati professionisti del panorama cinematografico, tra cui Patrizio Marone, montatore di Gomorra e di diversi film di Ozpetek e Pieraccioni.
“Buon Lavoro” recentemente promosso su Facebook, ha subito catalizzato l’attenzione del popolo della rete, raggiungendo in breve tempo migliaia di follower, a dimostrazione della grande attenzione nei confronti dell’iniziativa. “Buon lavoro, prodotto con pochissime risorse, – dice Marco Demurtas – è la dimostrazione che con la forza di volontà, si possono realizzare anche i sogni impossibili. I diversamente abili, sono la nostra metafora, perché pur partendo svantaggiati, riescono a fare cose incredibili. È con questo spirito ottimistico che proseguiremo la nostra avventura”.