Una priorità per la ripresa e lo sviluppo della Sardegna. Da quasi trent’anni si attende un nuovo testo normativo sul Governo del Territorio in grado di semplificare le regole e le procedure, di favorire il recupero del costruito, anche in funzione di risparmio del suolo, in breve una legge capace di allentare la morsa della burocrazia e dare un’indicazione chiara sul futuro dell’Isola.
Domani, venerdì 18 ottobre, a partire dalle 9 nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari (via Marengo, 2), l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari organizza, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Cagliari, una giornata di studio sul tema dal titolo “Urbanistica, città e nuovi obiettivi per il governo del territorio”.
Dopo il fallimento del progetto portato avanti nella precedente consiliatura, la nuova Giunta regionale si appresta ad affrontare la questione. Ed è con l’obiettivo di riaprire il dibattito stimolando la maggiore partecipazione possibile sin dalle prime fasi di gestazione della norma che i tecnici organizzano questo convegno al quale parteciperanno accanto agli studiosi della materia, anche l’assessore regionale dell’Urbanistica Quirico Sanna e l’assessore allo Sviluppo urbanistico del Comune di Cagliari Giorgio Angius.
Nel corso della mattinata, coordinata dai componenti della Commissione Urbanistica OIC, interverranno gli urbanisti Giovanni Maciocco, Ginevra Balletto e Francesco Domenico Moccia (Università Federico II di Napoli)e il filosofo e direttore della Scuola del Paesaggio Silvano Tagliagambe. Quindi si terrà una tavola rotonda (intorno alle 12) alla quale prenderanno parte gli assessori e i presidenti degli Ordini degli Ingegneri, Sandro Catta, e degli Architetti, Teresa De Montis.
L’evento sarà l’occasione per la presentazione del primo numero monografico del nuovo corso della rivista tecnica dell’Ordine degli Ingegneri Cagliaritani InFormazione.
Il direttore Carlo Crespellani Porcella illustrerà questa raccolta di contributi di autori di spessore nazionale e internazionale. “Questo numero, frutto di un importante lavoro di composizione, contiene il contributo di tante voci autorevoli – spiega il direttore – e consente, secondo noi, di cogliere l’opportunità di una riflessione collettiva utile a porci le domande giuste, a ricercare soluzioni condivise, a capire le differenze di visione”.