Il Comitato NOPILLON di Cagliari si associa alla Manifestazione Nazionale promossa da D.I.Re (Donne in rete contro la violenza) – per chiedere il ritiro del DDL 735 del senatore leghista Pillon ed altri- e organizza e promuove una grande manifestazione a carattere regionale per la giornata di sabato 10 novembre 2018 alle ore 17 in Piazza Garibaldi a Cagliari.
Al Comitato NOPILLON di Cagliari si associano numerose Associazioni, Comitati, Centri antiviolenza, rappresentanze sindacali, donne e uomini delle istituzioni comunali e regionali:
Cgil Sarda; Uil Sarda; Coordinamento donne Spi Cgil Regionale; Cgil Cagliari; Associazione SeNonOraQuando-Cagliari; Prospettiva Donna Centro Antiviolenza Olbia e Oristano; Eureka Associazione Studentesca; Associazione Antonio Gramsci Cagliari; Campo Progressista Sardegna; Non Una Di Meno Cagliari; Centro d’ascolto stalking e mobbing Uil Sardegna; Coordinamento3-Donne di Sardegna; Associazione per Antonio Gramsci Ghilarza; Gruppo consiliare comunale Cagliari Rossomori; Gruppo consiliare comunale Cagliari Partito dei Sardi; Gruppo consiliare comunale Cagliari Campo Progressista; Gruppo consiliare comunale Cagliari PD; Associazione Onda Rosa Centro antiviolenza Nuoro; Associazione Donna Ceteris Centro antiviolenza Cagliari città metropolitana; TamburA battenti; Circola nel cinema ‘Alice Guy’; Associazione ‘Madiba-Sinnai’; Collettiva Ominas; Femministe senza frontiere; Circolo UDI Olbia; Associazione femminile XconoscereXFare Guspini; Associazione Il Giardino di Rita; Potere al Popolo Cagliari; Comitato Pari Opportunità Ordine degli Avvocati; Unione cittadina PD Capoterra, rete Heminas; Gruppo PD Consiglio regionale Sardegna; Anpi Provinciale Cagliari; Associazione Le Donne Sarde; Associazione Socialismo Diritti e Riforme; Comitato Arci Sud Sardegna; Arc Cagliari;
Massimo Zedda Sindaco di Cagliari; Francesco Agus Consigliere regionale Campo Progressista; Grazia Maria De Matteis Garante Infanzia e Adolescenza Sardegna; Francesca Ghirra Assessora alla Pianificazione e all’Urbanistica Comune Cagliari; Marzia Cilloccu Assessora Attività Produttive e Pari Opportunità Comune Cagliari; Rosanna Mura Presidente Commissione Pari Opportunità Comune Cagliari; Susanna Pisano Consigliera di Parità Città Metropolitana Cagliari; Carmen Marongiu Presidente Commissione Pari Opportunità Comune di Guspini; Michela Mura Consigliera PD Città Metropolitana Cagliari; Anna Rita Ecca tesoriere Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Cagliari;
Elena Secci, Erica Floris, Antonella Secchi, Enrica Olla, Ombretta Ladu, Annalisa Lai, Silvia Acunzo, Chiara Furlanetto, Simona Spada, Rosa Maria Millelire, Rosalba Crilissi, Irene Casalloni, Paola Casula (Commissarie Commissione Regionale Pari Opportunità Sardegna).
Di seguito il comunicato “No al Disegno Di Legge Pillon!” del Comitato NOPILLON di Cagliari:
Un disegno di legge che come dichiara la stessa ONU: “introdurrebbe disposizioni che potrebbero comportare una grave regressione, alimentando la disuguaglianza e la discriminazione basate sul genere, e privando le vittime di violenza domestica di importanti protezioni”.
Il disegno di legge 735, presentato dal senatore Pillon ed altri, incide pesantemente sulla vita dei minori, mette a rischio le donne che vogliono uscire da relazioni violente, incrementa il conflitto e allunga i tempi di separazione dei coniugi, non considera le disparità economiche ancora presenti tra i generi in Italia e costituisce una pesante ingerenza dello Stato nelle scelte di vita delle persone.
Firmiamo tutti e tutte la petizione sul sito change.org lanciata dalla rete D.I.Re (Donne in rete contro la violenza) che ne chiede l’immediato ritiro!
Diciamo:
NO alla mediazione obbligatoria e a pagamento, vietata peraltro dalla Convenzione di Istanbul nei casi di violenza domestica. Inoltre la mediazione, essendo a pagamento e senza possibilità di beneficiare del gratuito patrocinio, diventerebbe una spesa onerosa per i genitori meno abbienti.
NO ai tempi paritari e alla doppia domiciliazione del minore, che dovrà dividersi tra la casa del padre e della madre per un numero di giorni stabilito dal tribunale che siano almeno 12 al mese, non tenendo conto dell’interesse e dell’età del minore stesso.
NO al mantenimento diretto, in pratica niente assegno di mantenimento di un genitore all’altro. Nonostante, nella maggior parte dei casi, siano le donne quelle che economicamente sono più precarie, ogni genitore contribuirà al sostentamento economico del minore al 50%.
NO al piano genitoriale, in cui si stabilisce cosa il figlio o la figlia debbano fare, quali scuole frequentare, che sport praticare. Il tutto senza nessuna considerazione delle attitudini, opinioni ed esigenze del minore, il cui ascolto non è assolutamente previsto dalla norma.
NO al coordinatore genitoriale, una figura che nei casi di elevati conflitti tra i genitori assume poteri decisionali. Non vi è alcuna disposizione che preveda il vaglio delle decisioni assunte dal coordinatore né la rispondenza delle stesse al preminente interesse del minore. Non è prevista nessuna norma che assicuri la terzietà e l’imparzialità del coordinatore, né il possesso di specifiche competenze.
NO al concetto di alienazione parentale, una teoria priva di fondamenti scientifici che dice che Il bambino o la bambina rifiuterebbero di vedere il padre non perché, per vari motivi, non vogliano incontrarlo, ma perché la madre li avrebbe manipolati per evitare che abbiano rapporti con il padre. In sostanza se il minore rifiuta il genitore è a rischio la responsabilità genitoriale dell’altro genitore. Non si tiene conto che il rifiuto potrebbe essere causato da violenze e maltrattamenti.