Valorizzare turisticamente i capitali culturali e naturali e rendere la filiera turistica più orientata al benessere sociale delle persone e all’accoglimento di un vasto pubblico.
Su questo asse di crescita e sviluppo per un rilancio turistico del nord ovest prende piede il progetto Reset, figlio di un progetto complesso “Sardegna, Un’isola sostenibile”. RESET “Rete tErritoriale di Sviluppo e spErimentazione Turistica”, punta a supportare l’innovazione di prodotto e di processo in ambito turistico a livello locale e regionale, con l’obiettivo di ampliare l’offerta turistica sostenibile grazie allo sviluppo e al consolidamento di prodotti diversificati per promuovere un efficace sistema di “governance territoriale”, nell’ottica della creazione di destinazioni più attrattive e competitive.
Nato da un bando di Sardegna Ricerche POR FESR Sardegna 2014-2020 Asse I – Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico e Innovazione (Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3Reset), Reset entra nella fase operativa con l’evento di brokerage di oggi, che sarà seguito da diversi incontri programmatici nei quali le imprese si confronteranno sia sulle difficoltà e i gap territoriali, che sulle idee programmatiche da mettere in campo.
Al tavolo di lavoro la cabina di regia e i partner coinvolti: Provincia di Sassari, Camera di Commercio e Artigianato del Nord Sardegna, Università degli Studi di Sassari, Rete Metropolitana del Nord Sardegna, FLAG Nord Sardegna, Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Ente Parco Nazionale dell’Asinara e Area Marina Protetta Isola dell’Asinara, GAL Logudoro Goceano, GAL Anglona Coros, Unione dei Comuni del Coros.
Su quale modello di turismo ci stiamo orientando? Innanzitutto, due assi dai quali partire: turismo culturale e turismo outdoor che riescono a coniugarsi perfettamente. La Sardegna al di là dell’offerta stagionale legata al mare, si propone con un territorio rurale e naturale immersivo, all’interno del quale trovare identità, cultura, storia e tradizioni. Non solo: la fama che ormai la Sardegna ha nel mondo legata alla longevità, muove un segmento turistico che vuole sperimentare sapori, profumi, in generale uno stile di vita sano che passa per le eccellenze agroalimentari e termina con la scoperta di luoghi incontaminati, cammini, riserve e natura.
E dunque l’offerta turistica muove i suoi passi proprio da qui, da una richiesta sempre crescente di “immersione territoriale” che è in linea con l’agenda 2030 per il turismo e gli obiettivi delle politiche di coesione. Qualche dato utile fornito dalla Camera di Commercio aiuta a comprendere l’economia turistica: le presenze nelle strutture ricettive nel 2022 nel nord Sardegna salgono a 8,3 milioni con un positivo dell’1% rispetto al 2019, corrispondente al 51 % delle presenze nel territorio sardo. 23405 le imprese sarde che lavorano nella filiera turistica, in crescita rispetto a cinque anni fa del 14,4 % con un’offerte fortissima sulla ristorazione e alloggio, meno sul fronte dei servizi e dei trasporti. Dunque cresce l’offerta sui segmenti individuati e il mercato conferma il trend del turismo esperienziale legato alla cultura e all’enogastronomia.
“Con Reset – evidenzia il dirigente del servizio staff Antonio Zara – partirà una piattaforma di collaborazione e co-sviluppo, nella forma del Living Lab, attraverso la quale si inizierà a sperimentare azioni innovative di governance finalizzate a rendere il turismo “accessibile” anche in presenza di limitazioni economiche. La fase di Pianificazione strategica partirà quasi contemporaneamente e prevede “gruppi di lavoro – GdL” tematici con eventi di brokerage come quello di oggi, e organizzazione di eventi locali nei quali far incontrare e confrontare gli innovation seekers, innovation solvers e innovation users per promuovere collaborazioni, oltre al processo di co-sviluppo finalizzato alla definizione di una strategia, di piani di sviluppo turistico, di idee progetto e la predisposizione una piattaforma di sistema web marketing per la valorizzazione turistica dei capitali naturali, culturali e sociali”.
La fase di coaching punterà poi a valorizzare le collaborazioni tra imprese, centri di ricerca ed enti pubblici, ed a sostenere le sinergie tra la filiera turistica ed altri settori complementari quali la cultura, l’ambiente, lo sport ed altri. “Nei prossimi mesi – ribadisce l’amministratore Pietro Fois – i partner di progetto si riuniranno nei gruppi di lavoro dai quali emergeranno, oltre ad un’analisi swot, le progettualità che possono mettere in moto sinergie territoriali e azioni di promozione mirate. È importante soprattutto in questa fase, che le imprese abbiano obiettivi comuni, non per essere partner ma protagoniste del rilancio del territorio.”