Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con Francesco Montanari – protagonista stasera (venerdì 28 agosto) alle 20 nell’area archeologica di Nora dell’originale “Processo a Shylock”, liberamente ispirato a “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare, che debutterà in prima nazionale nell’Isola sotto le insegne del XXXVIII Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC. La pièce – da un’idea di Elena Marazzita per Aida Studio – affronta i nodi cruciali del dramma elisabettiano, a partire dallo «scontro etico, sociale e culturale» in seno alla potente città marinara, che emerge nel conflitto “personale” tra due uomini d’affari: la liberalità ma anche l’audacia di Antonio, il mercante, capace di investire l’intero suo patrimonio in un’impresa commerciale assumendosi tutti i rischi, ma anche di spendere il proprio denaro per favorire i suoi amici, si contrappongono all’avidità e alla prudenza di Shylock, l’usuraio (o banchiere) il quale presta il denaro per interesse, traendo un profitto certo dalle attività e dalle speculazioni altrui.
Shylock è l’ebreo, lo straniero accolto nella civilissima Repubblica, ma pur sempre considerato come un corpo estraneo, per la sua apparente stravaganza, la sua religione e le sue abitudini fin troppo morigerate, la vita ritirata che conduce, specie dopo la morte della moglie e che impone anche alla figlia, la quale finirà per ribellarsi e fuggire di casa per amore di un uomo ma forse anche della libertà. Una figura enigmatica e sfuggente, un uomo che pare prediligere la solitudine, fin quasi alla misantropia, tutto preso dai suoi guadagni, quasi a incarnare i peggiori pregiudizi e stereotipi sulla sua gente – in gran parte legati all’abilità nel mettere a frutto il denaro e nella pratica, assolutamente legittima, del prestare soldi a interesse, formalmente interdetta a cristiani e musulmani.
“Processo a Shylock” è una mise en éspace – con testi a cura di Tommaso Mattei e musiche a cura di Nico Gori – dell’intricata vicenda narrata nella tragedia shakespeariana, che a sua volta rimanda alla trama di una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, “Il Giannetto” e altri riferimenti potrebbero trovarsi in “The Orator” di Alexandre Sylvain come in fatti di cronaca dell’epoca, oltre che in svariate fonti ed è curiosa anche se forse non significativa la coincidenza temporale con “The Jew of Malta” di Christopher Marlowe (che ha debuttato nel 1589, negli stessi anni, pare, poco prima o poco dopo “Il Mercante di Venezia”).

Sul palco in riva al mare stasera alle 20 (e in replica domani – sabato 29 agosto alle 21:30 al Teatro di Monte Sirai a Carbonia per le “Notti a Monte Sirai”) Francesco Montanari si confronterà con una delle storie più complesse ed enigmatiche messe in scena dal Bardo inglese, una favola crudele in cui un uomo amareggiato e “tradito” negli affetti approfitta del sfortuna di un suo avversario per rivalersi contro di lui, in virtù di un contratto efferato, esigendo il pagamento di un debito al costo della vita. Shylock esige – come pattuito – una “libbra di carne” di Antonio: una strana penale per la mancata restituzione di una somma di denaro, ma anche un diritto sancito dalla legge che tutela tanto i cittadini quanto gli stranieri, garantendo che sia fatta giustizia senza discriminazioni – eppure il prezzo della vendetta dell’usuraio si scontra contro le regole del vivere civile.
Nel “Processo a Shylock” Francesco Montanari – il “Libanese” della serie “Romanzo Criminale”, premiato al Cannes International Series Festival di Cannes per la sua interpretazione de “Il Cacciatore” (che gli è valsa anche il Premio Flaiano 2018), all’attivo un’intensa carriera tra teatro, cinema e televisione – racconta, sulle note del clarinetto di Nico Gori e del basso di Massimo Moriconi, «la feroce ma anche disarmata lotta per l’esistenza che accomuna tutti – al di là di ogni razza, censo o dote di natura – e dunque la profonda necessità della tolleranza e del rispetto reciproci che tutti i personaggi della vicenda sembrano ostinatamente voler rifiutare».
Artista poliedrico, Francesco Montanari – che in gennaio ha debuttato ne “Il giocattolaio” di Gardner McKay, un thriller in cui divide la scena con la moglie, la conduttrice Andrea Delogu, per la regia di Enrico Zaccheo, ritorna nell’Isola dopo la tournée con Alessandro Bardani ne “La più meglio gioventù”: recentemente l’attore ha affrontato il “lato oscuro” con un ciclo di podcast “Dedicato ai cattivi… che poi così cattivi non sono mai” (scaricabili anche dalla sua pagina Facebook) mentre sul grande schermo, dove ha esordito in “Oggi Sposi” di Luca Lucini, dopo “Sole cuore amore” di Daniele Vicari, “Dolceroma” di Fabio Resinaro, “La volta buona” con Massimo Ghini e “Regina” di Alessandro Grande – sarà diretto da Roberto Faenza in “Resilient”, ispirato alla figura di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina, figlio di una poetessa e attivista americana negli anni difficili dell’Italia nella prima metà del Novecento.
Biglietti: intero 25 euro – ridotto 22 euro – ridotto residenti a Pula 10 euro. Per informazioni e prenotazioni: 345 4894565 – 345 9515704 – biglietteria@cedacsardegna.it