Nel 2023, l’incidentalità stradale in Sardegna ha mostrato tendenze contrastanti, con un incremento dei sinistri e delle vittime rispetto all’anno precedente, nonostante un quadro generale che, a livello nazionale, ha registrato lievi miglioramenti in alcuni indicatori. In Sardegna, infatti, sono stati registrati 3.391 incidenti, con 110 vittime e 4.619 feriti, segnando un aumento del 2,4% degli incidenti, del 1,4% dei feriti e un preoccupante +10% delle vittime rispetto al 2022. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sugli incidenti stradali nel 2023 evidenziano una tendenza al rialzo che merita attenzione, considerando anche la stabilizzazione della mobilità rispetto agli anni più critici della pandemia.
Dal punto di vista storico, la Sardegna ha visto una notevole diminuzione delle vittime della strada tra il 2001 e il 2010, con una riduzione del 50%, a fronte di una media nazionale del -42%. Tuttavia, nel periodo tra il 2010 e il 2023, si sono registrati aumenti nelle vittime (+3,8%) e una leggera diminuzione (-26,1%) dei feriti. L’indice di mortalità in Sardegna è cresciuto negli ultimi anni, passando da 2,5 a 3,2 deceduti ogni 100 incidenti, contro una leggera flessione a livello nazionale, da 1,9 a 1,8.
Nel 2023, la maggior parte degli incidenti (57,7%) si è verificata in ambito urbano, con 1.957 sinistri, 31 vittime e 2.462 feriti. Sebbene l’aumento degli incidenti urbani rispetto al 2022 sia stato contenuto (+1,5%), la gravità degli incidenti risulta maggiore nelle aree extraurbane, dove si registrano 5,5 decessi ogni 100 incidenti, rispetto ai 1,6 delle strade urbane. Le strade più problematiche continuano a essere la SS131, la SS125, la SS130 e la SS554, mentre la SP2 Sud Sardegna emerge come la più pericolosa in termini di indice di mortalità e gravità.
Utenti vulnerabili e comportamenti a rischio
Un aspetto critico riguarda l’aumento degli incidenti tra utenti vulnerabili. Nel 2023, gli utenti più colpiti sono stati pedoni, ciclisti e motociclisti. La percentuale di pedoni deceduti è aumentata sensibilmente, passando dal 10,4% nel 2010 al 14,5% nel 2023. Sebbene la Sardegna presenti una percentuale di decessi tra utenti vulnerabili inferiore alla media nazionale, con il 46,4% contro il 47,6%, resta alta l’incidenza di pedoni vittime di incidenti.
I comportamenti di guida errati continuano a essere una delle principali cause di incidente. La guida distratta, il mancato rispetto della distanza di sicurezza e l’alta velocità sono responsabili di oltre un terzo degli incidenti. Nelle strade extraurbane, la guida distratta incide per il 19,4%, mentre il mancato rispetto della distanza di sicurezza per l’11,9%.
Il rischio legato alle ore notturne e alla fascia giovanile
Anche nel 2023, il rischio di incidenti aumenta durante le ore notturne, in particolare tra le 3 e le 4 del mattino, quando l’indice di mortalità sale a 19,0 decessi ogni 100 incidenti. Inoltre, i giorni più critici per gli incidenti sono il venerdì e il sabato notte, con un significativo aumento dei sinistri, delle vittime e dei feriti in questa fascia oraria.
Particolare attenzione va anche alla fascia di età 15-29 anni, che presenta un tasso di mortalità più alto, pari a 9,2 per 100.000 abitanti. Le statistiche mostrano che i conducenti sono la categoria più colpita, rappresentando il 65,5% delle vittime.
L’incidenza economica e le criticità territoriali
Il costo dell’incidentalità stradale per il 2023 è stato significativo, con un valore stimato di oltre 450 milioni di euro per la Sardegna, corrispondenti a circa 286 euro pro capite. A livello nazionale, il danno economico ha superato i 17 miliardi di euro, con la Sardegna che incide per il 2,5% di tale somma. Sul piano territoriale, la Sardegna presenta una concentrazione di incidenti nelle aree urbane e nei comuni capoluogo di provincia. In particolare, l’indice di mortalità e gravità è più elevato nelle province di Nuoro, Cagliari e Sud Sardegna, mentre nelle province di Sassari e Oristano si registrano tendenze opposte.