Sabato 12 settembre 2020, Sardara ospiterà la seconda tappa del festival culturale “La Rete dei Castelli”. Un buon modo per riprendere in mano la storia della Sardegna attraverso una discussione sulla figura dei regnanti di Arborea, ed in particolare dell’ultimo judex Guglielmo di Narbona.
A corredo di una grande serata, ci sarà la presentazione del murale di Stefano Marongiu dedicato alla sua storica figura. “La Rete dei Castelli è un periodo cruciale per il nostro territorio” spiega il sindaco di Sardara Roberto Montisci. “Sono accaduti eventi lontani che hanno avuto ripercussioni enormi sul tessuto della nostra comunità fino ai giorni nostri. È importante che se ne continui a parlare, in modo da trasmettere ai giovani la storia giudicale con metodi diversi, con rappresentazioni di tipo artistico, grafico e storico. È il nostro biglietto da visita verso il mondo“.
La serata prenderà il via alle ore 18:30 in via Umbertocon la presentazione della assoluta novità della terza edizione della Rete dei Castelli: un murale realizzato questa volta dagli artisti Stefano Marongiu e Toni Marcovecchio che raffigura la celebre ritirata di Guglielmo di Narbona nel castello di Monreale dopo la sconfitta nella battaglia di Sanluri del 1409. A seguire, verrà presentata alla comunità la moneta commemorativa della manifestazione.
Chiude l’evento la conferenza dal titolo “Il Visconte di Narbona, Judex in Arborea”: la storia del Giudicato d’Arborea verrà discussa e riletta dal direttore scientifico della Rete dei Castelli Giorgio Murru e dal Ricercatore del CNR Luciano Gallinari, che daranno voce ad una riflessione sull’esito dello scontro e sulla figura dei sovrani del regno, fino ad arrivare a Guglielmo di Narbona.
È il profilo del vinto che in un momento storico decisivo per le sorti del glorioso regno d’Arborea, per una serie di circostanze, subisce l’onta della sconfitta mai dimenticata dai sardi. Ma chi era veramente questo validissimo cavaliere francese che i sardi conosciamo come nipote della celebre judicessa Eleonora?
Guglielmo di Narbona III. Dopo la morte di Eleonora d’Arborea, l’erede al trono aragonese Martí il giovane venne incaricato dal padre – Martí il vecchio – di preparare una spedizione e finire una volta per tutte la contesa contro quelli che giudicava ancora suoi vassalli sardi ribelli. Il principe iberico sbarcò a Castel di Caller con un’armata esperta e ben equipaggiata e la guidò contro le truppe giudicali radunatesi a Sanluri, non ben guidate dal nuovo e non amato sovrano francese Guglielmo di Narbona: la battaglia viene ricordata con il nome di bruncu de sa battalla e si tenne il 30 giugno del 1409. Qui le truppe giudicali vennero attaccate frontalmente dalle più pesanti e meglio armate truppe catalano-aragonesi. Solo un piccolo contingente, con in prima fila Guglielmo, si mise in salvo nel castello di Monreale.
Nella pianura del Campidano si erge il Castello di Monreale, a metà strada tra i paesi di Sardara e San Gavino. Fu principalmente un punto strategico d’osservazione e una fortezza militare. Il castello, con mura possenti alte fino a 10 metri, privo di finestre e circondato da torri, visse il suo periodo più importante durante i secoli di guerre e contrasti tra gli Arborea e gli Aragonesi. Mariano IV e Eleonora d’Arborea furono alcuni degli “inquilini” illustri: del Castello di Monreale oggi rimangono solo le mura esterne del piano terra e i resti del borgo medievale sviluppatosi nel tempo nella collina sottostante.