L’Accademia del Cinema Italiano ha reso note le nomination nelle diverse categorie per la sessantottesima edizione dei David di Donatello in vista della serata celebrativa che si terrà il prossimo 10 maggio. Tra i professionisti che potranno ricevere il riconoscimento figura Salvatore Mereu candidato per la sceneggiatura non originale di “Bentu”.
Il David di Donatello è considerato il più prestigioso riconoscimento del cinema italiano, l’equivalente del premio Oscar. Entrare nelle cinquine dei diversi ambiti è per tutti un motivo di vanto e prestigio.
Per il premio dedicato alla sceneggiatura non originale Salvatore Mereu è in gara conMassimo Gaudioso, Kim Rossi Stuart (Brado), Francesca Archibugi, Laura Paolucci, Francesco Piccolo (Il colibrì), Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersh (Le otto montagne) e Mario Martone, Ippolita Di Majo (Nostalgia).
Mereu per la sceneggiatura di Bentu si è liberamente ispirato al libro “Il vento e altri racconti” (edizioni Aedes, Cagliari) di Antonio Cossu, scrittore, autore di romanzi, giornalista e animatore culturale. Cossu nasce a Santu Lussurgiu nel 1927, si laurea in Lettere all’Università Statale di Milano dove si è sempre interessato di problemi culturali e sociali. Entra, quindi, in contatto con Adriano Olivetti, industriale colto e illuminato che diede vita ad Ivrea al Movimento Comunità. Fa ritorno nell’isola e si impegna nel sociale. Nel 1959 collabora con l’Assessorato alla Rinascita della Regione Sardegna e in seguito col Centro di Programmazione, fino al 1992. Collaboratore di molte riviste con scritti letterari e inchieste, è promotore e redattore delle riviste “Il Montiferru“, “Il Bogino”, “La grotta della vipera”. Muore a Santu Lussurgiu nel 2002.
Salvatore Mereu ha attinto per il suo cinema alle sue tematiche sociali così come nei precedenti film aveva abbracciato quelle di Giuseppe Fiori, in “Sonetaula”, Sergio Atzeni per “Bellas Mariposas” e Giulio Angioni, per il recente “Assandira”.
Anche in “Bentu” si assiste al conflitto tra uomo e natura, tra l’arcaica tradizione e l’incombente e minacciosa modernità. Il film è un’abbagliante storia di grano e vento ambientata nella Sardegna degli anni Cinquanta, una storia che è metafora, quanto mai attuale, della sfida che l’uomo ingaggia con la natura.
La vita del protagonista è tutta volta alla raccolta del grano che coltiva con sapienza antica nel podere di famiglia. All’inizio dell’estate, come ogni anno, dopo che ha finito di mietere a mano le spighe, le raccoglie in mucchio in attesa che arrivi il vento col suo soffio per separare i chicchi dalla paglia. Per non farsi trovare impreparato, da giorni dorme in campagna, lontano da tutti.
La cerimonia di consegna dei David di Donatello si terrà il 10 maggio e andrà in onda in prima serata, in diretta, su Rai 1 condotta ancora una volta da Carlo Conti che avrà accanto a sé l’attrice Matilde Gioli.