È difficile trovare un’introduzione che riesca a riassumere, in poche righe, l’importanza del Piemonte per l’Italia che oggi conosciamo. Sotto più punti di vista – territoriale, storico, politico, economico – questa Regione è infatti uno dei principali “motori” del nostro Paese: un concetto, questo, troppo spesso abusato a fini elettorali e mai realmente approfondito. Risulterà purtroppo impossibile anche a noi per motivi di spazio ma sappiate che la più grande Regione della penisola per superficie, il primo nucleo del futuro Stato italiano, la patria di politici di spicco e la sede di industrie che hanno sensibilmente contribuito allo sviluppo della nostra economia vale bene una lunga e attenta visita.
Magia e occultismo sono, per esempio, due tra gli aspetti non secondari della splendida città di Torino. La prima capitale d’Italia, oggi Capoluogo del Piemonte, ha tutta una tradizione legata ad ambienti esoterici dove correnti positive e negative coabitano nell’eterna lotta tra bene e male. Piazza Castello e Piazza Statuto sono, in questo senso, due luoghi simbolo. Ma Torino è anche una città dalla forte impronta massonica che traspare in numerosi monumenti e architetture. Quando visitate la città non potete esimervi da una passeggiata tra le sale del Museo Egizio, un luogo tra i più affascinanti e ricchi al mondo dedicati alla civiltà del Nilo, aperto nel 1824 e da allora costantemente arricchito di reperti, corpi imbalsamati e spazi di studio.
Vi sarà poi capitato di tenere tra le mani una moneta da due centesimi. Se quella moneta era italiana, avrete notato sul verso la sommità di un edificio dalla forma allungata. Ebbene, si tratta della Mole Antonelliana, a suo tempo titolare del primato come edificio più alto d’Europa. Progettata dall’Architetto Alessandro Antonelli, dal quale prende il nome, la Mole nacque come nuovo tempio di culto per la comunità ebraica torinese. Costruita a più riprese nel corso dei decenni, ospita oggi il Museo Nazionale del Cinema, con diverse installazioni e attrattive culturali.
Spiritualità. Ancora da Torino partiamo per un tour attraverso i luoghi della spiritualità in Piemonte. È sempre nel Capoluogo, infatti, che è conservata la Sindone, il telo di lino che secondo la tradizione e i fedeli avrebbe avvolto il corpo di Gesù all’interno del sepolcro. La reliquia si trova presso la Cattedrale della città, in piazza San Giovanni, e periodicamente viene esposta al pubblico in occasione delle cosiddette ostensioni. Se ci si sposta all’imbocco della Val di Susa, sulla sommità del Monte Pirchiriano, si può visitare l’Abbazia di San Michele della Chiusa, nota anche come Sacra di San Michele. Costruita intorno a un antico nucleo risalente a prima dell’anno Mille, è un punto di passaggio per i pellegrini e per i turisti affascinati dal suo misticismo gotico e romanico. Un percorso interessante è rappresentato anche dai sette Sacri Monti piemontesi, legati dal fil rouge degli edifici di culto che ospitano e annoverati tra i luoghi Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Natura. Gli amanti delle escursioni possono apprezzare una visita al Gruppo del Monviso, sistema montuoso che offre una vasta gamma di attività: dalla passeggiata salutista con o senza guida alla scalata sulle vie aperte dai pionieri della fune. Inutile dire che la neve qui è di casa, come lo è sul Mottarone, un massiccio granitico delle Alpi Pennine che regala percorsi sciistici monitorati e di sicuro divertimento.
A tavola. Se tra un sentiero montano e un vicolo cittadino l’appetito si fa sentire, nessun problema! La cucina piemontese offerta nei numerosi locali di ogni zona è infatti capace di soddisfare tutti i palati. Un buon pasto non può prescindere dall’assaggio della bagna càuda, salsina agliata di accompagnamento per le verdure. Pasta e carne si trovano spesso combinati in elaborate e gustose preparazioni, come negli agnolotti, piccoli ravioli con ripieno di carne arrosto. Le carni pregiate si declinano in fritti, bolliti e brasati e, per dolce, provate gli immancabili baci di dama di Tortona accompagnati da un buon Timorasso o dalla Barbera a seconda del pasto.