In fase di atterraggio sopra l’aeroporto intitolato a Corrado Gex – l’unico di tutta la Regione che questo mese visitiamo – ci si sentirà calati nel mondo di Heidi, per chi ricorda le immagini del celebre cartone animato con la protagonista che sorvolava le Alpi, divertita, seduta sulla sua altalena.
La Valle d’Aosta, in effetti, regala uno scenario insolito rispetto a quelli più mediterranei o adriatici ai quali ci ha abituati la nostra penisola. Ci troviamo, del resto, al confine con Francia e Svizzera, là dove le basse temperature sono di casa e le piste da sci sostituiscono le spiagge assolate. Questo non significa che manchino i luoghi di elevato spessore storico o artistico, anzi! Cominciamo proprio dalla città di Aosta, dove le rovine di epoca romana si stagliano sul cielo ricordando le passate glorie politiche ma anche architettoniche dell’impero. Si possono infatti ammirare i resti del teatro e dell’anfiteatro, l’arco di Augusto, il ponte di pietra e la porta pretoria di ingresso alla città: testimonianze di periodi differenti ma molto suggestive anche perché, in alcuni casi, gli edifici successivi hanno inglobato i precedenti, portandone testimonianza fino a noi e regalandogli nuova vita. La città offre poi ai visitatori un centro storico molto caratteristico, dove è possibile passeggiare per i vicoli spostandosi da una piazza all’altra e ammirando le opere d’arte nonché gli edifici che le circondano.
Parte della superficie valdostana è occupata dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, che si estende anche nella vicina regione piemontese e in territorio francese. Istituito nel 1922, questo Parco è il più antico d’Italia ed è nato con uno scopo ben preciso: la tutela dello stambecco, una tra le specie animali che lo abitano e che, fin dai secoli passati, è stata oggetto di un’intensa attività di caccia. Volpi, camosci e marmotte costituiscono altri esemplari di fauna che lo popolano, in un contesto naturale che comprende ghiacciai, laghi, cascate e un nutrito numero di specie vegetali.
Una località compresa all’interno del Parco per circa il 95% del suo territorio è il comune di Cogne. Noto ai più per un triste fatto di cronaca, questo paesello situato proprio ai piedi del Massiccio del Gran Paradiso ha in realtà un ricco passato derivante dalle attività estrattive di magnetite, poi cessate con la chiusura della miniera nel 1979. Negli anni ‘40 è stato inoltre un presidio partigiano dove, tra le altre, sono passate anche figure come Sandro Pertini e Luigi Einaudi.
Facciamo in tempo a visitare anche Courmayeur, splendida località particolarmente adatta per chi ama sciare. Situato ai piedi del Monte Bianco, il paese è in pratica l’ultima frontiera prima del confine. Qui assaggiamo il buonissimo pane nero ottenuto con i cereali montani e accompagnato con fontina e motsetta (o mocetta), un salume ricavabile da diverse tipologie di carne tra le quali è apprezzato il camoscio. A tavola notiamo che i primi e i secondi piatti comprendono, soprattutto, cereali, verdure, legumi e ancora carni, latticini e salse di vino. A proposito, un buon moscato accompagna il tutto ottimamente.