Dieci anni di case svuotate, scatoloni riempiti e ricordi trasportati in giro per il mondo. È la storia di Traslo azienda di traslochi internazionali con base a Londra, ma con dna italiano, per la precisione sardo, come testimonia anche il suo logo: la bandiera della regione ma, con al posto dei mori, quattro case.
Dietro c’è l’intuizione di Samuele Mura, giovane imprenditore 33enne originario di Jerzu. “Anni fa lavoravo da remoto dalla Sardegna per un’azienda inglese di trasporti, un’esperienza che mi ha permesso di notare un “gap” nel mercato e cioè il fatto che pochi si occupavano di traslochi internazionali, che erano però molto richiesti” – spiega Samuele Mura – “Decido così di fondare Traslo: utilizzo i soldi risparmiati del precedente lavoro per aprire un sito, registrare il nome e, grazie ad alcuni vecchi clienti che mi hanno seguito, parto con il primo trasloco. Quanto guadagnato l’ho poi investito nei successivi e, tramite il passaparola, inizio a costruire una rete di clienti in tutta Europa. L’avventura è cominciata così.”
Dopo i primi due anni in Sardegna, Samuele decide nel 2013 di trasferirsi a Londra, città cosmopolita e aperta all’imprenditoria giovanile per dare maggiore stabilità all’azienda e creare una base. Oggi Traslo è composta da un team di 10 persone nella sede di Londra. “Incidentalmente siamo quasi tutti sardi, una simpatica coincidenza, nessun campanilismo dietro, a cui però nel tempo si sono aggiunti anche alcuni colleghi inglesi” – spiega Samuele Mura – “Anche prima del Covid per noi era normalissimo fare smart working per un mese o due dalla Sardegna e questo rimarrà sempre il modo di lavorare previsto per tutti i dipendenti.”
A differenza dell’Italia, il Regno Unito per tutto il periodo di lockdown, ha considerato il settore dei traslochi tra quelli essenziali. Questo ha permesso comunque a tutto il comparto di non fermarsi e di poter anzi supportare chi, complice la pandemia così come la Brexit, aveva deciso di trasferirsi nuovamente in Italia così come nel resto d’Europa. Il 2020 è stato peraltro l’anno migliore per Traslo in termini di crescita, che ha chiuso con un fatturato di £ 1.153.000 (circa 1.300.000 di euro) con una crescita rispetto al 2019 del 9%. E le prospettive per il 2021 sono ancora più positive. “In questi primi sette mesi (luglio ancora da concludere) di attività del 2021 siamo riusciti a migliorarci” – spiega Samuele Mura – “Attualmente i grafici segnano una crescita del 45% rispetto ai primi 7 mesi del 2020.”
Un’avventura, quella di Traslo, che era iniziata con una semplice intuizione e che oggi, oltre all’Europa, organizza traslochi anche per destinazioni ben più lontane come Australia, Stati Uniti e Cina solo per citarne alcune. In dieci anni sono stati realizzati più di 2.300 traslochi in giro per il mondo.
“Non nego che, come per tutti, l’ultimo anno sia stato difficile, soprattutto qui nel Regno Unito dove, all’emergenza causata dal Coronavirus, si sono aggiunti anche tutti i cambiamenti che la Brexit comporta e comporterà nei prossimi mesi. Da un lato però banalmente realtà professionali attive nel settore trasporti hanno acquisito sempre più importanza e autorevolezza. Basti pensare a tutte le procedure burocratiche che sono tornate in essere a causa dell’uscita dall’Unione Europea e, quindi, il reinserimento dei controlli alla dogana. Prima erano tantissime le realtà sommerse che effettuavano trasporti e traslochi senza alcuna effettiva preparazione, oggi è più difficile perché al contrario è richiesta maggior attenzione che va dalla cura del cliente e delle sue richieste nei tempi prestabiliti fino alle procedure da completare in entrata e in ingresso nei diversi Paesi” – sottolinea Samuele Mura spiegando come al contrario in Italia il settore dei traslochi fatichi ancora a trovare interlocutori e maggiori tutele.
Samuele ha raccontato il percorso imprenditoriale all’interno di un suo vlog iniziato nel 2017, in cui ha raccontato, in una serie di appuntamenti fissi su YouTube, tutti i retroscena del fare imprenditoria in un Paese come il Regno Unito e le scelte, non sempre facili, per portare avanti la propria startup. “Nel 2014 presi la sofferta decisione di regalare il 66% di Traslo a due soci provenienti da una grossa azienda di traslochi dai quali avrei potuto avere quella spinta necessaria a far decollare la mia idea. Una mossa folle ne sono consapevole, ma dettata dalla convinzione che quel 33% che mi ero tenuto sarebbe valso molto di più anche grazie al loro contributo” – prosegue Samuele Mura – “Ho riacquistato, non senza diversi sacrifici, tutte le quote solo sei anni dopo, nel 2020, e pur di fronte ad un anno particolare come quello appena vissuto non posso che ritenermi soddisfatto del percorso fatto. Oggi Traslo infatti è una realtà molto più solida, con un team affiatato e con tutte le premesse per espandersi ulteriormente. Sogno gli Stati Uniti e un ufficio fisso lì, magari a New York o Los Angeles. Vedremo, per ora siamo partiti da un piccolo paesino dell’Ogliastra e sto amando ogni tappa del viaggio.”
Alcuni incontri importanti hanno permesso negli ultimi anni a Samuele Mura di costruirsi anche una carriera parallela come Agente Sportivo, coronando così quel sogno di lavorare nel mondo del calcio.
“Sono arrivato a giocare fino all’Eccellenza, quando poi ho capito che non sarei mai diventato un calciatore professionista ho riposto quel sogno in un cassetto ma mai la passione per il calcio” – racconta Samuele Mura. Proprio con Traslo effettua diversi traslochi per calciatori importanti, collabora con squadre come il Crystal Palace Football Club e parallelamente, i video del suo vlog attirano l’attenzione dell’imprenditore vinicolo e direttore sportivo Fabio Cordella con il quale inizia a collaborare per alcuni eventi sportivi.
Da lì ritorna prepotentemente la voglia di ritagliarsi uno spazio in quell’ambito e dopo aver preso il patentino come Procuratore Sportivo entra all’interno dell’agenzia sportiva Stars & Partner per la quale oggi si occupa in qualità di FA Intermediary, ovvero l’equivalente della figura dell’Intermediario FIGC, di seguire il mercato calcistico inglese e in particolar modo il settore under 23, under 21 e under 18, per individuare potenziali calciatori da segnalare a club italiani.
“Mi reputo fortunato ad essere riuscito a realizzare quel sogno adolescenziale di lavorare nel mondo del calcio, soprattutto nell’ambito giovanile settore sul quale sono convinto sia necessario puntare sempre più. Nel mio piccolo è un modo per ricordarmi che non c’è una data di scadenza per i propri sogni e obiettivi e si può essere impegnati su più fronti lavorativi ottenendo risultati e soddisfazioni in entrambi gli ambiti. Nel mio caso oggi Traslo è una realtà solida capace di camminare da sola, per ritagliarmi i miei spazi e i miei progetti paralleli ho imparato a delegare e oggi ho la fortuna di avere un team affiatato e affamato di risultati. Del resto nella vita, nel lavoro come nel gioco del calcio bisogna imparare a giocare in modo affiatato, pensare come una squadra e ricordarsi che si soffre, si perde e si vince ma sempre insieme” – conclude Samuele Mura.