Donald Trump, imprenditore e politico di New York nato il 14 giugno 1946, è stato appena eletto Presidente degli Stati Uniti per la seconda volta, diventando così il 47° Presidente. Questo evento segna un ritorno straordinario alla Casa Bianca per Trump, già presidente dal 2017 al 2021. La sua carriera, costellata da successi e polemiche, ha fatto di lui una figura controversa e polarizzante, unendo in egual misura sostenitori e detrattori.
Figlio di Frederick Trump, un imprenditore edile di successo, Donald ha ereditato la passione per gli affari di famiglia, entrando giovanissimo nel mondo immobiliare. Dopo aver frequentato la New York Military Academy e poi la Wharton School dell’Università di Pennsylvania, Trump ha cominciato a lavorare nell’azienda di suo padre, che gestiva migliaia di appartamenti a New York. Negli anni ‘70, ha assunto la guida della compagnia, trasformandola nella Trump Organization e avviando una serie di progetti che avrebbero cambiato lo skyline di Manhattan. Tra le sue prime iniziative di successo, spicca la ristrutturazione dell’Hotel Commodore, trasformato nel Grand Hyatt Hotel, e la costruzione della Trump Tower, simbolo del suo marchio e residenza personale.
Negli anni ‘80, Trump ha continuato a espandere il suo impero, investendo in hotel, casinò ad Atlantic City, e acquisendo proprietà di lusso, come la residenza Mar-a-Lago in Florida. Questo periodo è stato caratterizzato da un’aggressiva politica di espansione e dall’uso di prestiti bancari, inclusi quelli garantiti dal padre. Tuttavia, negli anni ‘90, con il crollo dell’economia statunitense, molti dei suoi progetti hanno subito gravi battute d’arresto, costringendolo a dichiarare bancarotta per diverse sue proprietà, compresi i casinò e l’iconico Plaza Hotel. Nonostante le difficoltà, Trump è riuscito a risollevarsi negli anni 2000 grazie alla collaborazione con Deutsche Bank e al successo del reality show “The Apprentice”, che ha contribuito a rilanciarne l’immagine e la fortuna finanziaria.
L’ingresso in politica e la presidenza
Trump ha fatto il suo ingresso ufficiale in politica nel 2015, annunciando la sua candidatura alle presidenziali del 2016 per il Partito Repubblicano. La sua campagna elettorale, incentrata sullo slogan “Make America Great Again”, ha raccolto un forte consenso tra i lavoratori americani e le fasce più conservatrici della popolazione. La vittoria alle elezioni del 2016 contro la candidata democratica Hillary Clinton ha segnato uno degli eventi più sorprendenti della storia politica statunitense.
Durante il suo primo mandato, Trump ha portato avanti politiche economiche che hanno stimolato la crescita del mercato azionario e abbassato le tasse per le imprese, ma la sua amministrazione è stata caratterizzata anche da controversie e polarizzazione. Ha implementato una politica estera aggressiva, ritirando gli Stati Uniti da accordi internazionali e sanzionando la Cina, con cui ha avviato una guerra commerciale. La sua presidenza è stata però segnata dall’impeachment nel 2019, da cui è stato assolto, e dalle accuse di gestione controversa della pandemia di COVID-19, che hanno contribuito alla sua sconfitta nelle elezioni del 2020 a favore di Joe Biden.
Le battaglie legali e la nuova candidatura del 2024
Dopo la sconfitta elettorale, Trump ha contestato i risultati del voto, sostenendo che ci fossero state irregolarità, e ha affrontato una serie di battaglie legali legate alle sue azioni post-elettorali. È stato incriminato in diverse occasioni, diventando il primo ex presidente a essere processato per reati penali, tra cui frode finanziaria e interferenze elettorali. Le accuse più rilevanti hanno riguardato i tentativi di ribaltare il risultato delle elezioni del 2020 e la rimozione di documenti riservati dalla Casa Bianca. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, Trump ha mantenuto una forte base di sostenitori, alimentando la narrativa di essere una vittima di “caccia alle streghe” orchestrata dai Democratici.
Nel 2022, Trump ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato. Durante le primarie repubblicane del 2024, nonostante il peso delle accuse legali, ha ottenuto il sostegno necessario per vincere la nomination, consolidando la sua posizione come candidato ufficiale del partito. Le sue apparizioni in tribunale sono diventate un’occasione per rafforzare il sostegno tra i suoi elettori più fedeli, che lo vedono come un martire della politica americana.
La vittoria nel 2024: ritorno alla Casa Bianca
La sua vittoria contro la vicepresidente Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca rappresenta un evento storico e senza precedenti. Nonostante le controversie legali e l’opposizione interna al Partito Repubblicano, Trump è riuscito a riconquistare la Casa Bianca, dimostrando un’incredibile capacità di resilienza politica. La sua figura rimane divisiva e complessa: per alcuni, incarna l’immagine del leader carismatico capace di sfidare l’establishment politico, mentre per altri è una figura controversa le cui azioni e dichiarazioni hanno spesso polarizzato il paese.
L’elezione di Trump segna l’inizio di un nuovo capitolo per gli Stati Uniti, che vedranno probabilmente un presidente deciso a portare avanti le sue idee senza compromessi, sostenuto da una base elettorale fedele e determinata. Resta da vedere come Trump affronterà le sfide dei prossimi quattro anni, sia sul fronte interno sia in politica estera, in un contesto mondiale sempre più instabile e competitivo.