Ad oggi a tutti è capitato di sentir parlare in svariati contesti di “Boomer”, “Generazione X”, “Millennials”, ma forse non sempre si è consapevoli del vero significato di tali locuzioni. Queste espressioni vengono utilizzate per indicare le diverse generazioni che si sono susseguite a partire dai nati nel 1946. Ad ogni generazione corrispondono proprie credenze, abitudini, valori, esperienze. Nascere in un dato momento storico, infatti, è determinante nel definire chi siamo perché ciò che viviamo influenza il nostro modo di pensare, agire e anche comunicare. È per questo motivo che le generazioni presentano caratteristiche molto diverse tra loro.
Stabilire i confini di una generazione non è facile e ad oggi esistono alcuni tipi di classificazione. Tra i più utilizzati c’è quello che suddivide le persone nate dal 1946 ad oggi in cinque gruppi: Boomer o Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1964), la Generazione X (tra il 1965 e il 1980), la Generazione Y o Millennials (1981-1996), la Generazione Z (1997-2012) e la Generazione Alpha (dal 2013 fino ad oggi).
I Boomer (o Baby Boomer) sono coloro nati nel periodo del boom economico, tra il 1946 e il 1964. Il termine, infatti, proviene dal nome con il quale è stata chiamata l’esplosione demografica nel secondo dopoguerra: “baby boom”. In quegli anni, la crescita della popolazione e il conseguente aumento dei beni di consumo generano decenni di benessere. Questa è quindi la generazione dell’ottimismo del dopoguerra, del pacifismo, delle rivoluzioni culturali, delle lotte per i diritti civili, del femminismo, dell’orientamento verso la carriera lavorativa. I valori alla base della generazione dei Baby Boomer sono l’indipendenza, la famiglia, il matrimonio e il lavoro. È la generazione che consuma in maniera maggiore i media tradizionali (televisione, giornali, radio) e che oggi non ha un rapporto facile e naturale con il mondo del digitale. Ma si tratta anche di coloro che sono molto incuriositi dai social network e che, a causa del modo in cui li utilizzano, vengono spesso presi di mira dagli appartenenti alla Generazione Z.
L’espressione Generazione X è stata coniata dallo scrittore Douglas Coupland per indicare quella fetta di popolazione nata tra il 1965 e il 1980. Diversamente dalla precedente, si tratta di una generazione cresciuta in un periodo di recessione. Sono coloro che hanno assistito alla caduta del muro di Berlino, al cedimento dell’Unione Sovietica, agli Stati Uniti come superpotenza mondiale e all’avvento di Internet. Hanno un’apertura mentale maggiore nei confronti delle differenze di razza, genere, sesso. Sono coloro che a causa della difficoltà a trovare un lavoro stabile devono lasciare la famiglia di origine più tardi, che si sposano più tardi e fanno meno figli e in età più matura. Da chi non comprende le ragioni dei loro percorsi di vita vengono spesso descritti come pigri, fannulloni e senza valori.
La Generazione Y, detta anche Millennials, invece comprende le persone nate tra il 1981 e il 1996. L’accezione Millennials, coniata dagli storici Neil Howe e William Strauss, fa riferimento alla svolta del millennio che caratterizza in modo rilevante la coscienza culturale in quegli anni. La Gen Y vive in una situazione di precarietà e insicurezza del proprio futuro. La crisi economica, infatti, ne ha influenzato il percorso di vita, di studi e di lavoro. Si dice che questa generazione sia tra le più istruite ma anche la meno pagata per il proprio lavoro. È però la generazione figlia delle nuove tecnologie digitali, della comunicazione, dei nuovi media, della rete. Sempre connessi, sono quei ragazzi che sul web tentano di inventarsi nuove opportunità laddove l’instabilità economica ne ha distrutto le aspirazioni.
Uno degli strumenti più utilizzati dalla nuova generazione è Canva, grazie a questo tool difatti si possono svolgere diversi lavori, task e anche imparare una nuova lingua, utilizzando ad esempio il traduttore di documenti.

I ragazzi nati tra il 1997 e il 2012 sono invece chiamati Generazione Z (o Post-millennials, Zoomer, Homeland Generation, iGeneration) e sono i figli della Gen X e degli ultimi Boomer. Questa è la generazione dei primi veri nativi digitali, cioè di coloro nati con uno smartphone o un tablet sempre a portata di mano. La Gen Z comprende quei ragazzi nati e cresciuti in un mondo spaventato dal cambiamento climatico e dalla carenza di lavoro e prospettive. Rispetto alla precedente generazione, sono più coinvolti in questioni sociali e in problemi globali (diritti umani, disuguaglianze di razza, religione, orientamento sessuale, genere, ma anche diritti degli animali). Sono ragazzi iperconnessi, multimediali, multiculturali, autonomi e con una mentalità aperta.
Per ultimo, la Generazione Alpha è la generazione che segue la Gen Z e comprende i nati dal 2013 e fino ad oggi. Tra gli eventi significativi della loro vita c’è la pandemia di Covid-19 e le relative restrizioni che hanno contribuito ad acuire il tempo che trascorrono navigando sulla rete. L’intrattenimento della Gen Alpha è fondato sulla tecnologia, sui social network e sui servizi di streaming. Presentano invece meno interesse per gli altri media tradizionali.