Le piogge torrenziali che ieri hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, devastandola, sono state provocate da un fenomeno che i meteorologi identificano con la parola “Dana”, sigla che sta per Depresion Aislada en Niveles Altos, che significa “Depressione isolata nei livelli alti”.
Si tratta di un fenomeno meteorologico tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale. I millimetri di pioggia caduti sono da record: gli esperti parlano di 445,4 mm caduti in 4-5 ore (il quantitativo di un anno), un dato che era stato più alto in Spagna solo nel 1966 quando a Tavernes de la Val si accumularono 520 mm.
Una Dana si verifica quando una grande massa di aria fredda isolata in quota forma una depressione chiusa. I temporali, violentissimi, si generano nel momento in cui questa massa di aria isolata si va a scontrare con l’aria calda a bassa quota. Questo contrasto dà origine a precipitazioni estreme e anche a caratteristici temporali a “V” che si fanno ancora più forti in corrispondenza dei rilievi montuosi.
La stagione in cui più spesso si originano questi fenomeni è l’autunno. Quest’anno, tra l’altro, la possibilità di formazione di tempeste di questo tipo è facilitato dalla temperatura calda del mar Mediterraneo. Questo porta ad un quantitativo molto maggiore di vapore acqueo e la possibilità della formazione di eventi estremi aumenta.
Il vortice in quota che ha scatenato la Dana che ha colpito Valencia è arrivato in Spagna dopo aver attraversato altri paesi d’Europa e in particolare l’Italia, dove si sono verificate piogge estreme e alluvioni (la provincia di Bologna in Emilia-Romagna ma anche Liguria, Sardegna e Piemonte). L’alta pressione, di fatto, ha raggiunto e “schiacciato” queste grandi aree di bassa pressione isolate sul Mar Mediterraneo. Come racconta Il meteo.it, ci sono state nevicate fuori stagione sui monti del Marocco.
Fonte Agenzia DIRE.it