Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Taglia prezzi. Intervenuto in conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco, il premier Mario Draghi ha spiegato che il Cdm “è durato poco: il provvedimento che abbiamo discusso in Consiglio dei ministri ha trovato unanime sostegno”. Le misure stanziate, ha annunciato il presidente del Consiglio, ammontano a 4,4 miliardi di euro, “che si aggiungono ai 16 miliardi spesi negli ultimi sei mesi”. Per contrastare l’impennata del prezzo dei carburanti, Draghi ha annunciato che “fino a fine aprile il prezzo alla pompa di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi al litro”.
“Abbiamo preso provvedimenti importanti per dare risposte al Paese per la guerra in Ucraina: aiutiamo cittadini e imprese a sostenere rincari energie con attenzione ai bisognosi e alle imprese esposte”, ha spiegato Draghi. Che ha sottolineato come, per trovare le risorse necessarie al decreto taglia prezzi, “tassiamo parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e redistribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in difficoltà.
Bonus sociale fino a 12mila euro Isee, protette 5,2 milioni di famiglie
Draghi ha notato che, con la nuova misura stabilita dall’esecutivo, “portiamo da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie protette”. Il bonus sociale per le bollette vedrà il tetto Isee “passare da 8mila a 12mila euro, includendo così 1,2 milioni di famiglie”. Queste famiglie, ha assicurato il premier, “pagheranno le bollette quanto la scorsa estate”.
Le nuove fonti di energia e le spese per la difesa
Con la crisi energetica scatenata dalla guerra tra Russia e Ucraina, l’intenzione del Governo è di trovare altre fonti di approvvigionamento, ha ricordato Draghi: “Quando parliamo di diversificazione pensiamo presso altri fornitori, presso altri Paesi. Ma esiste anche nei confronti delle rinnovabili, un investimento da accelerare in questo momento”.
E a proposito del problema legato alla produzione di acciaio che rischia di colpire l’ex Ilva, il premier ha anticipato: “Nella prossima settimana prenderemo nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio”. Infine, sul tema della possibilità di aumentare la spesa destinata alla difesa, anche sulla scia delle tensioni degli ultimi tempi, Draghi ha aperto ma senza scendere nel dettaglio: “La determinazione di portare la spesa al 2% del Pil c’è. Quando farlo e come farlo è tutto da discutere”.
Sì a norme Giorgetti su export materie prime extra UE
Accolte nel decreto Taglia prezzi anche le norme proposte dal ministro Giancarlo Giorgetti che prevedono il controllo delle esportazioni verso Paesi extracomunitari di materie prime strategiche delle filiere produttive. Si fa riferimento a prodotti momentaneamente carenti per la salvaguardia degli interessi strategici nazionali. Per queste esportazioni le aziende devono notificare al Mise e agli Esteri almeno dieci giorni prima l’avvio delle operazioni, elenco e destinazione dei prodotti. L’esportazione può avvenire previa autorizzazione della Presidenza del Consiglio entro tempi previsti. Previste sanzioni amministrative (30% del valore dell’operazione e comunque non inferiore a 100mila euro per ogni operazione). L’elenco delle materie prime strategiche viene definite con un Dpcm Misura in vigore fino al 31 luglio.
Relativamente ai provvedimenti in tema di controllo delle esportazioni delle materie prime, “il Governo sta verificando la loro compatibilità con la normativa europea”, spiegano fonti di palazzo Chigi.
Fonte «Agenzia DiRE.it»