A 45 chilometri da Cagliari, il comune di Villacidro (SU) si rivela un’esplosione di boschi, valli, ma soprattutto diversi corsi d’acqua. Che proseguano indisturbati nel loro cammino o si gettino creando spettacolari cascate – come nel caso della nota “Sa Spendula” ispiratrice persino del poeta Gabriele D’Annunzio – tali risorse idriche non solo rappresentano una straordinaria ricchezza naturale ed economica, ma fanno da sfondo anche a fenomeni architettonici dalla suggestiva storia come la chiesa campestre di San Sisinnio.
Sita su una collina a destra del torrente Leni, la chiesa di San Sisinnio è tanto suggestiva quanto antica, al punto da non avere una datazione certa sulla sua edificazione. Nel nebuloso quadro, infatti, l’unico riferimento temporale emerge nel cosiddetto “Liber Chronicus” (“Libro Annalistico”), registro legato alla donazione di una reliquia del Santo fatta per la chiesa dal Vicario Generale di Cagliari Francesco Martis al prebendato di Serramanna, Nuraminis e Villacidro Melchiorre Pirella. Una carica mantenuta da quest’ultimo fino al 1631 e che quindi farebbe supporre l’esistenza della struttura ben prima di quell’anno, elemento ulteriormente confermato anche da un’iscrizione presente nel reliquiario stesso.
Al di là del preciso anno di costruzione, la chiesa di San Sisinnio riuscì fin dai primordi a custodire egregiamente la reliquia del suo protettore, la cui nascita viene fatta risalire al 122 d.C. nell’ormai scomparso villaggio di Leni.
Assiduo predicatore della parola di Dio e difensore dei più deboli contro le superstizioni, si racconta che Sisinnio avesse una voce così melodiosa da essere paragonata a quella di un cigno e la sua stessa fine sembra avvicinarlo ancor di più al nobile volatile, che spesso muore cantando. La dipartita, infatti, lo colse nel 186 d.C. a causa delle persecuzioni cristiane, come conferma l’iscrizione trovata con i suoi resti il 17 luglio 1615 nella tomba di Santa Restituta a Cagliari. Un luogo in cui egli continua a riposare e che ha donato a Villacidro una costola del martire, ancora oggi custodita nella parrocchia di Santa Barbara.
Se da una parte risulta difficile capire con certezza come la chiesa vide la luce, dall’altra è inevitabile percepire il fascino della struttura, con reperti di epoca nuragica che sembrano suggerire la sua nascita su resti di un tempio pagano. Malgrado alcuni interventi di restauro, – tra cui quello del 1922 per via di un grave incendio che distrusse per esempio preziosi arredi, l’altare ligneo e dipinti – tutt’ora l’edificio mostra internamente uno sviluppo a corpo centrale (o “navata”) con 4 cappelle laterali, dove è ancora possibile ammirare la raffigurazione del Santo e un antico pulpito esagonale con ricche decorazioni, sito fino al 1740 nella chiesa di Santa Barbara.
Alla devota atmosfera dell’interno si accompagna un’altrettanta peculiarità esterna, con dimensioni insolite per la tipologia campestre, solitamente assai semplici e poco ampie. Lo sguardo si apre infatti su una facciata con finestra circolare in alto al centro e suddivisa orizzontalmente in 2 parti da un loggiato, che corre su 3 lati della struttura e si compone di canne intrecciate poste su colonne di pietra. A completare il tutto, infine, un campanile a vela – ossia con muro traforato entro cui vi sono le campane – inserito a sua volta in un impianto architettonico circondato da un parco e spettacolari olivastri millenari.




Importante patrimonio da tutelare, il parco di San Sisinnio rappresenta la cornice in cui l’edificio da cui prende il nome si erge nella quiete più totale. Unico nel suo genere, esso infatti costituisce il più importante gruppo di olivastri di grandi dimensioni in Sardegna, con 25 esemplari comprendenti alcuni con perfino 13 metri di altezza e 5 di circonferenza. Un inedito scenario, che sembra contribuire a rafforzare l’atmosfera di serenità e fede della chiesa che gelosamente custodisce.
La chiesa campestre di San Sisinnio si trova all’interno dell’omonimo parco, a Villacidro (SU). Provenendo dalla Strada Statale 196, una volta giunti all’ingresso di Villacidro seguire le indicazioni per la località “Montimannu” e svoltare al primo incrocio sulla sinistra, in direzione di San Sisinnio. Seguendo questa strada fino alla fine si giungerà all’edificio.
Il parco è sempre aperto e fruibile gratuitamente, mentre la chiesa è generalmente visitabile solo in occasione della festa del Santo la prima domenica di agosto. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il Comune di Villacidro all’indirizzo e-mail [email protected].
































