La Sardegna è una terra dai mille volti e dalle infinite sfaccettature.
Al di là delle sue bellissime località di mare, negli ultimi anni è stato in parte riscoperto il suo entroterra, soprattutto la Barbagia, così ricca di storia, cultura, tradizioni e bellezze naturali da permettere di conoscere le radici profonde dell’Isola.
Ma nel cuore della Regione, incastonato tra le province del Sud Sardegna e di Oristano, c’è un altro territorio ancora poco conosciuto, la regione storica del Sarcidano, che rappresenta invece uno scrigno di paesi, unici e caratteristici. Tra le sue colline spicca Isili, un comune di 2700 abitanti, che è riuscito a conservare le antiche tradizioni sarde e a proporsi, nel contempo, come meta per interessanti itinerari naturalistici ed archeologici.
Dedita inizialmente all’agricoltura e alla pastorizia, Isili è poi divenuta una terra molto fertile per l’artigianato, tanto da essere nota soprattutto come la città del rame e della tessitura. Il paese, dalla metà dell’Ottocento, fu l’unico centro di produzione del rame in Sardegna, animato da tante botteghe di maestri artigiani, i ramai, soliti utilizzare un gergo segreto, “sa romanisca”, e abilissimi a realizzare utensili utili per la società dell’epoca e per la casa, come pentole, piatti ed altri oggetti che facevano anche parte del corredo matrimoniale della sposa, contribuendo a definirne lo status sociale.
Ancora oggi, grazie ad una tradizione centenaria tramandata di generazione in generazione, resistono alcune di queste botteghe, a cui si affiancano quelle dedicate all’altra attività artigianale tipica di Isili, l’arte della tessitura, caratterizzata da una tecnica di lavorazione al contrario, unica in Sardegna.
Ad entrambe è stato dedicato il MARATÈ – Museo dell’Arte del Rame e del Tessuto, che ha sede all’interno del convento dei Padri Scolopi e che è suddiviso in tre sezioni: Tessuto etnografico, Tessuto artistico e Rame. Al suo interno è possibile osservare, oltre ad un’esposizione di tappeti variopinti e manufatti, un vero telaio e la ricostruzione della bottega di un ramaio, con gli strumenti originali impiegati per la realizzazione dei manufatti che venivano poi venduti dai rivenditori ambulanti.
Camminando per il centro cittadino e per la zona storica, catturano l’attenzione i murales che negli ultimi anni hanno contribuito ad abbellire il comune e a rendere omaggio agli antichi mestieri, in particolare nella Piccola Galleria del Corso e in via Garibaldi, la strada più antica di Isili, tradizionalmente animata da ramai e tessitrici.
Il vero biglietto da visita del paese è tuttavia rappresentato dall’esteso parco Asusa, situato vicino alla stazione dei treni e che ospita proprio una vecchia locomotiva a vapore Koppel 301, recentemente restaurata dal Comune. È suddiviso in varie zone, l’area attrezzata con giochi per bambini, i tavoli e le panche dove poter organizzare picnic e un’ampia piazza dove si svolgono eventi e manifestazioni sportive e culturali. Il parco è impreziosito, infine, dal sito archeologico da cui prende il nome, il nuraghe Asusa.
In realtà Isili è una meta perfetta per gli amanti degli itinerari archeologici, vantando circa 50 siti risalenti all’età del Bronzo. Tra tutti risalta il nuraghe Is Paras che prende il nome dai vecchi proprietari del terreno in cui è situato, i frati (is paras), a cui fu donato dagli isilesi in segno di ringraziamento. La particolarità di questo nuraghe è la sua forma, essendo un nuraghe trilobato, ossia dotato di tre torri collegate alla torre centrale.
Oltre agli itinerari archeologici, Isili vanta percorsi naturalistici di rara bellezza, da visitare a piedi, a cavallo, noleggiando una mountain bike, pratica molto diffusa nella zona, e non solo. Ospita infatti il Lago di San Sebastiano, un lago artificiale esplorabile grazie al noleggio di canoe, pedalò, kayak e del dragonboat, in grado di ospitare una ventina di persone che devono pagaiare insieme e adatto sia ai grandi che ai piccini. Durante le escursioni ci si può spingere fino al centro del lago per visitare un isolotto dove si erge la chiesetta campestre di San Sebastiano, su cui aleggia una leggenda. Si narra infatti che fino alla metà dell’Ottocento in quella chiesa si celebrassero matrimoni di persone facoltose, fino a quando una festa di nozze non si trasformò in tragedia per l’arrivo di un giovane che, sostenendo di essere stato derubato della donna a lui promessa, si scagliò contro lo sposo facendolo cadere da una rupe. Anche la sposa, nel tentativo di salvare il marito, precipitò. Il colpevole fu giustiziato dalla folla ed ebbe lo stesso sventurato destino dei due sposi. Da allora, il tratto di lago che scorre sotto quella rupe viene chiamato Sa Piscina de sa Sposa.
Il lago di San Sebastiano è anche alimentato dal rio Corrigas, le cui rive sono dominate da coste rocciose con alte pareti a strapiombo, adatte per l’arrampicata sportiva e dunque molto frequentate da appassionati e professionisti provenienti da tutta Europa.
Ma godere del panorama che offre il lago di San Sebastiano e i giochi di luci e colori che crea l’omonima chiesetta che si specchia nelle sue acque, è ancora più magico dai finestrini del Barbagia Express. Anche quest’anno, dal 20 marzo, lo storico trenino verde dell’ARST percorrerà infatti la tratta Mandas-Laconi, costeggiando proprio il lago e prevedendo una fermata davanti al nuraghe Is Paras di Isili.
Per maggiori informazioni su Isili e i suoi itinerari è possibile consultare le pagine ufficiali di Isili turismo, su Facebook e su Instagram, che aiutano ad organizzare le Isili Experience, giornate o weekend alla scoperta del paese, mettendo insieme archeologia, storia e divertimento.