Al Teatro Eliseo di Nuoro, dal 3 al 5 novembre, torna “Cuore puro – favola nera per camorra e pallone”, una produzione intensa e coraggiosa ispirata all’ultimo romanzo di Roberto Saviano. Dopo il debutto al Todi Festival, l’opera porta in scena un pezzo di vita crudo e inquietante, un universo narrativo nel quale i sogni calcistici dei ragazzi del sud Italia si intrecciano con la brutalità della malavita, raccontando storie di innocenza perduta e di riscatto impossibile. Lo spettacolo è firmato da Sardegna Teatro in coproduzione con la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e il Teatro Sannazaro, e vede la regia e la drammaturgia di Mario Gelardi, storico collaboratore di Saviano sin dai tempi di “Gomorra”.
“Cuore puro” racconta la vita di tre ragazzini ingaggiati dalla camorra come vedette, mascherando la loro attività illecita dietro il gioco del calcio. I protagonisti passano le giornate a calciare un pallone in piazza, osservando ogni movimento e segnalando qualsiasi presenza sospetta. La passione per il pallone diventa un’illusione, un sogno che rischia di infrangersi contro la dura realtà. Questi giovani talenti, nonostante le capacità calcistiche, rimangono prigionieri della marginalità, troppo spesso in bilico tra la legalità e le attrazioni della malavita. L’autore racconta come una passione pura possa diventare un’arma a doppio taglio quando si cresce “nel luogo sbagliato”.
A far da figura centrale per i giovani protagonisti è Tonino, il mediatore e manipolatore che incarna il ruolo di un moderno Mangiafuoco. Come l’inquietante personaggio collodiano, Tonino offre ai ragazzi un futuro fatto di “soldi facili” e li introduce a un mondo affascinante ma pericoloso. È lui a decidere le loro sorti e, come una sorta di Lucignolo, li conduce in un “paese dei balocchi” che somiglia a un inferno dorato. Quando le speranze sembrano prendere vita, come in occasione di un provino con il Napoli, Tonino riporta brutalmente i ragazzi alla loro realtà, spezzando ancora una volta i sogni di gloria che potrebbero portarli lontano dalla criminalità.
Sul palco del Teatro Eliseo, la performance dei cinque attori – Antonella Romano, Vito Amato, Emanuele Cangiano, Carlo Di Maro, e Francesco Ferrante – è accompagnata dalle suggestive musiche originali dei Mokadelic, band già nota per le colonne sonore delle serie “Gomorra” e “Romulus”. Le scene di Vincenzo Leone, i costumi di Rachele Nuzzo e il disegno luci di Loïc François Hamelin creano un’atmosfera sospesa tra l’innocenza e il degrado, un mondo popolato da ombre e riflessi che amplifica il dramma interiore dei personaggi.
L’opera ruota attorno alla consapevolezza che un talento, per quanto puro, non è sufficiente a riscattarsi da un destino segnato. Tuttavia, proprio quando la storia sembra condannare ogni spiraglio di speranza, un’azione calcistica, compiuta con la leggerezza e la gioia di chi gioca per pura passione, fa la differenza. Giovanni, uno dei tre protagonisti, durante una partita decisiva, si perde in una sequenza di gioco ispirata a Kvaratskhelia, un momento di bellezza e libertà che lo fa uscire dai ranghi della criminalità, pur non essendone consapevole. Questo “cuore puro”, incapace di rinunciare alla propria natura, alla fine lo salva dall’abisso in cui i suoi compagni rischiano di sprofondare.
La seconda parte della rappresentazione si addentra in toni ancora più cupi: i ragazzi rimasti, intrappolati nella spirale della camorra, diventano sempre più dipendenti dal denaro e dalle promesse di Tonino, fino a quando la “strega” della malavita non li costringe a compiere azioni sempre più dure, allontanandoli dalla loro umanità. Saviano e Gelardi dipingono così una fiaba nera, dove la speranza è un bene raro e solo chi è capace di abbracciare la propria passione, rischiando anche di perdere tutto, può sperare di salvarsi.
Saviano descrive “Cuore puro” come un’opera sulla speranza, un omaggio ai ragazzi che giocano a calcio nelle periferie napoletane e che spesso non vedono possibilità di riscatto. «Ho sempre pensato che ovunque potesse esistere una possibilità di salvezza», racconta l’autore, ricordando come il calcio sia per molti un’ancora di libertà e un’occasione di redenzione. Per Mario Gelardi, “Cuore puro” rappresenta un racconto di formazione radicato nelle fiabe della consapevolezza, dove la felicità e la violenza si mescolano in un campo di calcio simbolico, circondato da finestre spente, da occhi che osservano senza poter intervenire.
Ambientata a Napoli, ma non circoscritta alla sola realtà partenopea, l’opera evoca il cinema sociale di Ken Loach e parla a tutti quei giovani che, in contesti di degrado, inseguono la loro passione come unica via di fuga. “Cuore puro” è una rappresentazione che porta in scena la realtà di molti e offre uno spunto di riflessione sulla forza delle scelte personali, sull’importanza di credere in qualcosa di più grande della propria condizione, e sull’illusione dei sogni.
Per chi desidera assistere a questa intensa rappresentazione, gli spettacoli sono programmati per il 3, 4 e 5 novembre al Teatro Eliseo di Nuoro. Per prenotazioni e informazioni si può contattare Sardegna Teatro via email ([email protected]) o tramite WhatsApp al numero 340.6036671. Biglietteria: via Roma 73, Nuoro, dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20.