Viaggio nell’Isola tra parole e note con “Gente di mare, supereroi e altri attrezzi agricoli” di LucidoSottile, uno spettacolo originale scritto, interpretato, cantato e suonato da Renzo Cugis (frontman de L’Armeria dei Briganti e autore con Gianfranco Liori di “Filastrocche’n’roll”) e Lele Pittoni (fondatore e voce dei Ratapignata, e del duo Malasorti con Frantzisku Medda “Arrogalla”), con sound design di Davide Sardo per la regia di Tiziana Troja, in cartellone sabato 28 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica | Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di San Gavino Monreale e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Una pièce ironica e surreale che descrive una giornata trascorsa sulla spiaggia da due amici di vecchia data, sul filo di una conversazione (in)interrotta in corso ormai da anni, se non da decenni, sui temi più svariati, dalle questioni esistenziali alle divagazioni filosofiche, dalle annotazioni di costume alle opinioni politiche, tra «ricordi balneari» e «gite campestri», riflessioni sul significato dell’identità e sull’importanza delle radici, sulle speranze e le occasioni perdute, a partire dallo storico Piano di Rinascita, e ancora sull’emigrazione, sull’arte culinaria e i sapori della tradizione, sulla lingua sarda e «sul futuro dell’isola più bella del mondo».
Sotto i riflettori due artisti poliedrici, raffinati e eclettici musicisti che spaziano tra vari generi (dal jazz alla canzone d’autore, accanto alle metriche coinvolgenti della musica in levare, il reggae, lo ska e il rocksteady), entrambi coinvolti nel progetto dedicato agli “Scrittori da palco” ideato da Flavio Soriga, ora alle prese con la mise en scène di un testo teatrale: “Gente di mare, supereroi e altri attrezzi agricoli” nasce dal desiderio di realizzare uno spettacolo insieme, rivelano Renzo Cugis e Lele Pittoni, e dall’incontro con Tiziana Troja: «è venuta a vedere un nostro primo spettacolo e ci ha proposto di curare la regia per fare una rielaborazione di ciò che aveva visto. Ci ha letteralmente presi per mano come si fa con i bambini». Quel primo canovaccio si è così trasformato per assumere la forma rigorosa, se non proprio rigida, dato il talento istrionico dei due protagonisti, di una partitura, con un copione, una precisa sequenza di movimenti e azioni e…. strane “metamorfosi” e “apparizioni”. «Lavorare con Tiziana è stato entusiasmante» – affermano i due protagonisti – «e salvo qualche lancio di bottiglia (di plastica) è sempre stato divertente e costruttivo».
La pièce è costruita come un racconto per quadri, dall’arrivo sulla spiaggia, con il consueto rituale per la creazione di un habitat confortevole, e le inevitabili discussioni praticamente su tutto, tanto più quando i punti di vista non coincidono, anzi per lo più divergono, a partire dalla valutazione della piacevolezza o meno della situazione, dalla capacità di apprezzare il paesaggio, dalla presenza eventuale di estranei più o meno invadenti o rumorosi con cui condividere un angolo di paradiso. Sull’Isola nel centro del Mediterraneo, con chilometri e chilometri di coste, tra rive sabbiose e ripide scogliere, la frequentazione delle spiagge è un’usanza relativamente recente e, come altrove, la popolazione si divide tra gli amanti del mare e chi predilige la montagna, chi aspira a sdraiarsi al sole e chi invece si diverte a inerpicarsi sulle rocce o a immergersi nella natura tra vigne e pascoli, o passeggiare tra i boschi e nella macchia mediterranea, per riscoprire lo spirito agreste.
“Gente di mare, supereroi e altri attrezzi agricoli” di e con Renzo Cugis e Lele Pittoni è insieme la storia di un’amicizia, con tutte le contraddizioni, le incomprensioni, i conti in sospeso ma anche le profonde affinità e l’istintiva simpatia che legano due personalità peraltro diversissime: una strana e segreta chimica sovrintende alle emozioni e, seppure valga la regola che “nessuno è perfetto”, spesso tra amici esiste un affiatamento e una complementarietà, una solidarietà e comprensione immediata che vanno oltre le parole, per non dire dei ricordi di remote avventure e esperienze condivise, gli scherzi e le battute che allietano i momenti trascorsi in compagnia. I due artisti mettono in scena se stessi, le proprie stravaganze e idiosincrasie (evidentemente esagerate e sottolineate in chiave parodistica), lo stile goliardico e la familiarità data dalle lunghe chiacchierate, evocando le figure emblematiche del quotidiano, nella dimensione del quartiere, speculare a quella di un piccolo paese, entro una comunità ristretta dove tutti si (ri)conoscono, tra imprese pantagrueliche e la comparsa di inediti “supereroi” impegnati in una battaglia contro gli estremismi da nouvelle cuisine (e dintorni).
Sul palco la fotografia di una Sardegna del Terzo Millennio, con mille sfaccettature, sospesa fra tradizione e modernità, dove gli echi di una civiltà ancestrale testimoniata dalle strutture megalitiche e da monumenti e reperti di età prenuragica e nuragica, come da miti e leggende, antichi saperi e misteriosi riti, si intrecciano alla realtà attuale, in tutta la sua complessità, tra carenze strutturali e mancanza di lavoro, inquinamento e giochi di guerra che avvelenano l’aria, la terra e l’acqua e rendono difficile sopravvivere, tra rabbia e rassegnazione, in una sorta di paradiso perduto. Una pièce ricca di humour e leggerezza, tra dialoghi e monologhi, inframmezzati dalle note di una canzone, per riflettere sul passato, il presente e il futuro di un’Isola madre e matrigna, ricca di fascino tra la bellezza dei paesaggi e il prezioso patrimonio archeologico, una terra di fate e giganti, di donne sagge e indomiti guerrieri, ambita meta turistica ma gravata dei costi di una dis-continuità territoriale, e sulle prospettive per l’avvenire dei suoi abitanti, tra l’amarezza e il disincanto di più di una generazione e le speranze e i sogni dei più giovani, come di quei temerari che aspirano a cambiare le cose, e migliorare il mondo… anche attraverso l’arte e la forza catartica del teatro… e il ritmo travolgente e ammaliante della musica.
Biglietti: intero €15, ridotto €12. Info e prenotazioni al numero 340.4041567 oppure cedac.teatrosangavino@gmail.com.