Viaggio tra parole suoni e visioni in compagnia dei grandi protagonisti della scena con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa, Musica, Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Comunale di San Gavino Monreale con il patrocinio e il sostegno del Comune di San Gavino Monreale, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Si parte con un omaggio a Dino Buzzati con “La corsa dietro il vento” di e con Gioele Dix, in scena con Valentina Cardinali – venerdì 25 novembre alle 21 – per riscoprire in «una sorta di laboratorio letterario» la ricca materia dei racconti del grande scrittore, giornalista e pittore, «fine scrutatore d’anime», a comporre un mosaico di personaggi e vicende umane, narrati in chiave onirica e fantastica, con l’ironia e il gusto del paradosso che contraddistinguono l’attore e regista milanese poi – martedì 20 dicembre alle 21 – Le Balentes in concerto sulle tracce di “Inghirios”, il nuovo album inciso per l’etichetta S’ardmusic, in cui attraverso le loro canzoni Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu, accompagnate da Fabrizio Lai (chitarre e bouzouki), Fabio Useli (basso e chitarra), Antonio Pisano (batteria e percussioni) e Pierpaolo Liori (fisarmonica e chitarra), evocano «antichi saperi e antiche consuetudini», in un ideale viaggio tra cultura e tradizioni dell’Isola.
S’intitola “Sonata per tubi” lo spettacolo della Compagnia Nando e Maila – sabato 14 gennaio alle 21 – ovvero una sorprendente antologia di “Arie di musica classica per strumenti inconsueti” interpretate tra acrobazie e gags da Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani con la giovane Marilù D’Andria tra il fascino del nouveau cirque e una riflessione sull’adolescenza mentre Giorgio Lupano (volto noto del grande e del piccolo schermo) è il protagonista de “La vita al contrario / Il curioso caso di Benjamin Button” di Francis Scott Fitzgerald – giovedì 19 gennaio alle 21 – nella elaborazione teatrale di Pino Tierno, per la regia di Ferdinando Ceriani: per uno scherzo del destino un uomo nato in un corpo di vecchio cresce fino a diventare bambino, e prima di smarrire la memoria e «cadere in un eterno presente», come accade ai neonati, prova a ricostruire la propria storia, sullo sfondo dell’Italia (invece che dell’America), dall’Unità agli Anni Settanta.
Storie d’amicizia tra ricordi e rimpianti con “Gente di mare, Supereroi e altri attrezzi agricoli” – sabato 28 gennaio alle 21 –, scoppiettante spettacolo scritto, interpretato, cantato e suonato da Renzo Cugis e Lele Pittoni, con la regia di Tiziana Troja, in cui durante una giornata trascorsa sulla spiaggia riaffiorano episodi tragicomici e conti in sospeso, tra questioni identitarie e battute politically incorrect e “Raccontami di domani” – venerdì 10 febbraio alle 21 – con drammaturgia e regia di César Brie, una pièce intrigante incentrata sul vissuto di due donne, interpretate da Vera Della Pasqua e Rossella Guidotti, che nell’intimità di una stanza da bagno si confidano, rievocano i momenti cruciali delle loro esistenze e riconoscono i segni del tempo, tra speranze e disincanto: «il volto dell’amica ci guarda attraverso lo specchio» – scrive César Brie – «affinché il reale, rannicchiato ed invisibile ci si riveli come quelle verità che si possono confidare solo in segreto».
Focus sulle “Donne Guerriere” – giovedì 2 marzo alle 21 – con Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, sulle note di Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, tzouras e elettronica), per riscoprire figure come Rosa Parks, Nilde Jotti, Anna Magnani, Virginia Woolf, Rosa Balistreri e Caterina Bueno, accanto ad altre meno conosciute, impegnate quotidianamente in difesa dei diritti e della dignità, nel tentativo di migliorare il mondo mentre si ispira al grande compositore argentino “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, con coreografie di Valerio Longo e regia di Carlos Branca – giovedì 9 marzo alle 21 –, dove i danzatori esprimono il pathos e la nostalgia e le musiche di Astor Piazzolla e i brani originali di Luca Salvadori, eseguiti dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi (bandoneón e fisarmonica) compongono la suggestiva colonna sonora di un affascinante racconto per quadri.
Due raffinate interpreti – giovedì 23 marzo alle 21 – per un itinerario nel “Novecento Italiano / Un secolo nuovo per la voce e per il pianoforte”: il soprano Paoletta Marrocu e la pianista Luisa Prayer sfogliano pagine di Francesco Paolo Tosti, Giuseppe Martucci, Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Ildebrando Pizzetti, con un’antologia di arie, romanze e canzoni, tra musica e poesia e poi quattro donne e un mistero in “Tutto per Lola” di Roberta Skerl – domenica 2 aprile alle 21 – con Caterina Costantini, Eva Grimaldi, Eva Robin’s e Evelina Nazzari e con Geremia Longobardo, per la regia di Silvio Giordani: la tranquilla vita quotidiana delle protagoniste, ex prostitute “in pensione” che abitano insieme in una villetta, improvvisamente si tinge di giallo e mentre le indagini proseguono emergono soprattutto l’amicizia e la solidarietà al femminile, in una commedia brillante con una sfumatura di noir.
Il genio di Antonio Vivaldi per “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet – sabato 15 aprile alle 21 – con coreografia di Aurelie Mounier, per una “immersione” nella natura e nel paesaggi cangianti evocati dalla musica, tra geometrie di corpi in movimento, mentre «prendono così forma nel nostro pensiero, le piante, gli animali, il vento, i sassi… » e la vis comica di Francesca Reggiani – mercoledì 19 aprile alle 21 – con il suo nuovo spettacolo “Gatta Morta”, scritto con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, in cui l’eclettica attrice, in scena con Linda Brunetta, spazia tra attualità e costume, informazione e politica, mettendo l’accento su stereotipi e luoghi comuni, a partire da quello del titolo, che allude a un modello di femme fatale per cui non esiste un equivalente al maschile, e propone una galleria di personaggi, da Ilaria Capua a Concita De Gregorio, allo psichiatra Vittorino Andreoli, tra star del circo mediatico e seducenti ministri della provvidenza, tra fulminanti battute e folgoranti monologhi per «un diario di quotidiane follie».
Finale “shakespeariano” – domenica 23 aprile alle 21 – con “i Macbeth”, con traduzione e riduzione di Francesco Niccolini, nell’interpretazione di Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Giovanni Moschella e Raffaella d’Avella: «Questo è un lavoro sull’ossessione» – si legge nelle note –. «E su stragi che si spiegano solo per ossessione, ieri e oggi: un trono, un’eredità, dei compagni di scuola, dei vicini troppo rumorosi, preghiere a un altro dio. Poco cambia, il risultato è sempre lo stesso: un massacro». Una pièce per riflettere sulla crudeltà, sulle tracce del “Macbeth” (ma anche della cronaca): «in un luogo di cura, di espiazione, di catarsi… quattro assassini cercano di ricucire i frammenti di una memoria recente, per trovare un filo logico e un perché plausibile al crimine efferato che hanno compiuto», in un viaggio nei labirinti della mente, al di là del bene e del male.
Info e prezzi. Biglietti: intero €15 – ridotto €12. Abbonamento a 13 spettacoli: intero €130 – ridotto €110
Prevendita online: vivaticket.it. Per informazioni: Tel. 340/4041567 – cedac.teatrosangavino@gmail.com.