Focus sulla drammaturgia contemporanea tra riletture di classici e testi originali, intriganti coreografie e intrecci fra teatro, letteratura e cinema per la Stagione 2021-2022 a Cagliari, che vedrà il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna impegnato da settembre ad aprile su tre palcoscenici: il Teatro Massimo con La Grande Prosa, l’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” per la Danza e il Teatro TsE per la nuova edizione de “Il Terzo Occhio” / rassegna multidisciplinare delle nuove creatività. Un ricco cartellone pensato per un pubblico di amanti del teatro e della danza, capace di soddisfare il gusto e offrire nuovi stimoli a spettatori appassionati e curiosi delle novità, con i grandi protagonisti della scena nazionale (e non solo) e con un respiro internazionale, per arricchire la vita culturale del capoluogo dell’Isola con proposte variegate, senza trascurare il ricco patrimonio della tradizione ma con una particolare attenzione alle nuove sensibilità.
Si alza il sipario su La Grande Prosa firmata CeDAC al Teatro Massimo di Cagliari: dieci titoli in cartellone da ottobre ad aprile, tra immortali capolavori e pièces di autori contemporanei, spettacolari performances e avvincenti storie di sport e di musica.
Un cartellone affascinante che spazia dallo smascheramento dell’ipocrisia nel “Tartufo” di Molière (10-14 novembre) nella mise en scène di Roberto Valerio, con Giuseppe Cederna e Vanessa Gravina a testi emblematici del Novecento come “Se questo è un uomo” di Levi (24-28 gennaio), a trasposizioni di opere cinematografiche come l’attesissimo “Arsenico e vecchi merletti” di Joseph Kesselring (26-30 gennaio) nell’interpretazione di due signore del palcoscenico come Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, per la regia di Geppy Gleijeses e “I soliti ignoti” di Mario Monicelli (15-19 dicembre), irresistibile “commedia all’italiana”, per la prima volta a teatro con la regia di Vinicio Marchioni. Il gioco di specchi con la decima musa continua con “Il Silenzio Grande” (2-6 febbraio), un ritratto di famiglia di cui Gassmann ha diretto anche la versione cinematografica, mentre affronta il tema (della fine) dell’amicizia, in un vortice di parole, “Pour un oui ou pour un non” di Nathalie Sarraute (2-6 marzo), con due interpreti del calibro di Umberto Orsini e Franco Branciaroli, in un duello sui significati nascosti, gli equivoci, i fraintendimenti, tra il potere di un’intonazione e gli abissi del silenzio.
“The Red Lion” di Patrick Marber con Nello Mascia e Andrea Renzi (3-7 novembre) racconta la realtà degli spogliatoi, la ferocia del mondo del calcio dilettantistico, mentre “L’Attesa” di Remo Binosi (6-10 aprile) con Anna Foglietta e Paola Minaccioni dirette da Michela Cescon, è il racconto di una “clausura”: nel Settecento, il secolo dei lumi, «due donne vengono rinchiuse per nove mesi per nascondere una gravidanza» e tra loro si instaurano rapporti di potere legati al censo, ma affiora anche, a tratti una sorta di solidarietà tutta femminile. In prima nazionale a Cagliari, “Amici Fragili” di e con Federico Buffa (1-5 dicembre) è la cronaca di un incontro, dopo una partita, tra il leggendario “Rombo di Tuono” e il cantautore genovese che ha saputo dar voce agli ultimi e agli emarginati.
“Il Terzo Occhio”, rassegna multidisciplinare delle nuove creatività con quattro titoli in cartellone dal 29 settembre al 16 febbraio al teatro TsE in via Quintino Sella a Cagliari accende i riflettori sui nuovi linguaggi e affronta temi importanti e complessi, di stringente attualità, dalle moderne migrazioni ai traumi dell’infanzia, dall’emarginazione al body shaming e l’omofobia, dal desiderio di riscatto alle battaglie in nome di un ideale.
Inaugurazione mercoledì 29 settembre alle 20:30 con “Stay Hungry / Indagine di un affamato” di e con Angelo Campolo (Premio In-Box 2020) che racconta le vite dei giovani stranieri giunti in Italia inseguendo il sogno di un futuro migliore. L’attore siciliano formatosi alla scuola di Luca Ronconi, dà voce ai protagonisti, ragazzi che portano sul corpo e sull’anima i segni delle violenze e della paura, tra percorsi di “integrazione” e “fame” di conoscenza.
Sbarca nell’Isola “La Classe / Un docupuppets per marionette e uomini” di Fabiana Iacozzilli e CrAnPi – giovedì 21 e venerdì 22 ottobre alle 20:30 – sul tema fondamentale dell’educazione, tra le lezioni della terribile Suor Lidia e le reazioni dei bambini affidati alle sue cure. I ricordi d’infanzia ispirano «un rito collettivo in bilico tra “La Classe Morta” di Kantor e “I cannibali” di Tabori», mentre a sorpresa una storia di “abusi di potere” si trasforma in una riflessione sulle “vocazioni”.
Viaggio nella desolazione e nell’arretratezza della provincia – giovedì 25 novembre alle 20:30 – con “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza” de Les Moustaches, con Giacomo Bottoni, Francesco Giordano e Antonio Orlando per la regia di Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli. Imprigionato in un corpo troppo grasso, il protagonista nasconde la sua omosessualità per sottrarsi ai pregiudizi di un ambiente familiare rozzo e ostile e intanto sogna di danzare.
Si ispira al romanzo di Miguel de Cervantes “In arte son Chisciottə” di Samuele Boncompagni – mercoledì 16 febbraio alle 20:30 – con Luisa Bosi e Elena Ferri, novelle “Dulcinee” in partenza per nuove avventure e battaglie contro giganti e mulini a vento, per far rivivere la storia del fantasioso hidalgo innamorato dei libri in una pièce inedita (che supera i confini di genere) impreziosita dalle musiche di Massimo Ferri, eseguite dal vivo dai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
La Stagione di Danza 2021-2022 organizzata dal CeDAC all’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” con sette titoli da novembre ad aprile offre un’interessante panoramica sulle moderne derive dell’arte di Tersicore, tra incursioni nel flamenco, affascinanti assoli e evocativi racconti per quadri, poetici e onirici ritratti d’artista e un omaggio alle signore del rock.
Paesaggi immaginifici e raffinati giochi di luci e ombre – 6-7 novembre – con “Boomerang – gli illusionisti della Danza” di RBR Dance Company Illusionistheatre con coreografie di Cristiano Fagioli, Cristina Ledri e Alessandra Odoardi, che affronta il tema cruciale del rapporto uomo natura. Tra lo scioglimento dei ghiacciai e l’inquinamento dei mari, ormai “saturi” di plastiche, la vita caotica nelle moderne metropoli con la visione di «un’umanità intrappolata nella sua gabbia di vetro».
S’intitola “Simposio del Silenzio” la creazione di Lucrezia Maimone, anche protagonista insieme a Andrès Aguirre nell’ambiente sonoro a cura di Lorenzo Crivellari, sulle note del violino di Elsa Paglietti (produzione Oltrenotte) – in cartellone venerdì 19* e sabato 20 novembre: una fiaba sulla precarietà, sul conflitto dualistico e la tensione verso un’irraggiungibile armonia, un percorso nel mondo oscuro dell’inconscio, alla ricerca della propria identità. (*per gli allievi del Conservatorio)
“Lili Elbe Show” di Riva&Repele – 27-28 novembre – è il balletto firmato da Simone Repele e Sasha Riva ispirato alla storia del pittore Einar Wegener, che quasi per caso, posando come modella per la moglie Gerda, scopre la propria natura più autenticamente femminile: è il racconto surreale e poetico di una metamorfosi e di una rinascita. La vicenda di Lili Elbe, la prima donna transgender (narrata nel film “The Danish Girl”) mette l’accento sul tema attualissimo del gender fluid.
Coreografie d’autore – 11-12 dicembre – con “Spellbound 25” proposto da Spellbound Contemporary Ballet, che accosta “Unknown Woman” di Mauro Astolfi, emozionante “solo” interpretato da Maria Cossu, diario di una collaborazione tra sguardi e silenzi, e “Wonder Bazaar” in cui Astolfi descrive un «avamposto di una umanità servo assistita da una tecnologia desueta, un emporio a buon mercato dove cercare di riparare i danni di una vita», “Äffi” di Marco Groecke con Mario La Terza, in una sublimazione dell’angoscia, fino a tradurla in bellezza, e “Marte” di Marcos Morau, una pièce “corale” dedicata al pianeta rosso e iscritta nel corpo dei nove danzatori, sul conflitto tra individuo e collettività.
Il pathos del flamenco e il ritmo del bolero, della jota e della sevillana – 8-9 gennaio – in “A Night With Sergio Bernal”: riflettori puntati sull’artista madrileno Sergio Bernal, stella internazionale della danza, tra vertiginosi assoli, trii e duetti sulle note di Manuel de Falla, Pablo Sarasate, Isaac Albéniz e Maurice Ravel, Max Richter e Camille Saint-Saëns, tra balli tradizionali iberici e coreografie originali, create da Ricardo Cue per la Sergio Bernal Dance Company.
“La Nona (dal caos, il corpo)” con regia e coreografia di Roberto Zappalà (Premio Danza&Danza) – 19-20 febbraio – racconta l’evoluzione di un’umanità in movimento da un iniziale disordine verso un’ideale armonia: la celebre Sinfonia di Ludwig van Beethoven culminante nell’“Inno alla gioia”, nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, ispira lo spettacolo della Compagnia Zappalà Danza, incastonato nel progetto Transiti Humanitatis, per un viaggio tra note ed emozioni.
“My Ladies Rock” del coreografo Jean-Claude Gallotta, esponente di spicco della nouvelle dance francese – 2-3 aprile – è un omaggio alle artiste come Brenda Lee, Aretha Franklin, Janis Joplin e Patti Smith che hanno contribuito a scrivere la storia della musica del ‘900, conquistando uno spazio sulla ribalta e imponendo la propria personalità con passione e coraggio. La “rivoluzione” culturale che ha scardinato le regole di un mondo tradizionalmente maschile rivive sulla scena con la Compagnie Jean Claude Gallotta.
Info: cell. 345.4894565 – [email protected]. Prevendite: BoxOffice Sardegna – Viale Regina Margherita 43, Cagliari