Miti e leggende dell’Isola e l’enigma di un delitto per un nuovo appuntamento con la letteratura sarda contemporanea sotto le insegne di Legger_ezza 2022 – il progetto per la Promozione della Lettura a cura del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo: domani, giovedì 22 settembre alle 18:30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Maria Laura Berlinguer presenta il suo romanzo d’esordio “La notte è mia sorella” (edito da L’Età dell’Acquario – 2022), in una conversazione con l’avvocata e scrittrice Claudia Rabellino Becce e la giornalista Maria Francesca Chiappe (autrice di vari libri-inchiesta e del romanzo “Non è lei”).
Viaggio tra le righe ma anche spunti di riflessione sul presente nell’incontro che sposa cronaca e invenzione: “La notte è mia sorella”, opera prima di Maria Laura Berlinguer, con all’attivo una intensa carriera nel mondo della comunicazione, prima di decidere di imprimere una svolta al suo percorso professionale con la creazione del blog marialauraberlinguer.com e la valorizzazione e promozione delle eccellenze del Made in Italy attraverso le sue rubriche, racconta la tragica fine di una giovane donna, già vittima di violenze e abusi, la cui morte è avvolta nel mistero. Il corpo della vittima viene scoperto, durante una cavalcata all’alba, dalla protagonista del romanzo, Julia Carta, affermata manager di una multinazionale con sede a New York, appena ritornata, in seguito a un grave incidente, nella sua terra natale, la Sardegna: una coincidenza che la spinge a cercare di risolvere il mistero, collaborando alle indagini portate avanti dalla questora Teresa Batista e riuscendo a fornire elementi utili grazie alla sua particolare sensibilità e empatia.
Una moderna donna in carriera e una poliziotta abituate ad affrontare la realtà con lucida razionalità si confrontano con il retaggio di una civiltà arcaica intrisa di magia: gli arcani simboli presenti sulla scena del delitto suggeriscono l’idea di un macabro rituale, ma l’inchiesta si fonda sulle prove e sugli indizi emersi durante perquisizioni e interrogatori, su testimonianze e alibi da verificare, sulla ricerca di un possibile movente. Tra i sospettati, inevitabilmente, le persone più vicine alla vittima, mentre vengono alla luce aspetti drammatici dell’esistenza di una donna apparentemente serena e appagata, i dissidi e le incomprensioni con il marito, la sua inquietudine e l’infelicità che cercava di nascondere agli occhi del mondo, minimizzandola per non ferire i suoi cari e in particolare il padre, così fiero dell’intelligenza e dei successi della figlia, ora distrutto dal dolore, ma determinato nel voler sapere la verità.
Insomma, un giallo in piena regola: un libro denso di suggestioni e memorie, tra la nostalgia per una patria lontana e il desiderio di conoscere le proprie origini, la riscoperta di riti e i saperi tramandati per secoli, insieme all’acuta consapevolezza delle ingiustizie e delle discriminazioni subite dalle donne nella civiltà patriarcale, dalla persecuzione delle cosiddette “streghe” all’epoca dell’Inquisizione fino alle violenze di genere e i femminicidi di oggi. “La notte è mia sorella” attinge all’immaginario popolare, alle leggende sulle “janas” e altre creature soprannaturali e ai documenti sui processi e sulle torture inflitte alle donne sapienti, sciamane e guaritrici, accusate di praticare la magia contro i dettami della Chiesa.
Nel libro sono presenti varie figure femminili: oltre a Julia Carta e Teresa Batista, legate da un’antica amicizia, che condividono la passione per la giustizia, la Tata che ha cresciuto la bambina affidatale quasi come una figlia, e ora continua a preoccuparsi per lei, con istinto quasi materno; un’archeologa, un’anatomopatologa, la stessa vittima, un’imprenditrice che aveva saputo risollevare le sorti dell’azienda di famiglia. Perfino una “bruja”, erede delle antiche “streghe”, da cui tanti si recano in segreto, vergognandosi un po’, per risolvere questioni d’affari e di cuore, emarginata e temuta. Tante le professioniste che hanno saputo e potuto conquistare un loro posto nel mondo, dimostrandosi perfettamente in grado di fronteggiare le difficoltà, alla pari con i loro colleghi. La soluzione del mistero arriva, inattesa, alla fine, attraverso un concatenarsi di eventi, ma anche una serie di sogni rivelatori o premonitori, quasi a sottolineare come in qualche modo i destini dei personaggi siano annodati tra loro, e quel delitto così singolare sia scaturito dalle umane passioni. “La notte è mia sorella” è anche un romanzo di formazione, il racconto di un percorso interiore che mette la protagonista finalmente in contatto con la sua essenza, il suo sé più profondo, attraverso il superamento di ostacoli e paure, e la cura delle ferite dell’anima.
Nel libro si intrecciano differenti piani narrativi: le vicende personali e familiari di Julia, trasferitasi oltre oceano come per mettere una distanza fra sé e la tragedia che l’aveva colpita, ma fatalmente attratta da quella patria lontana, fanno da sfondo alle indagini sul delitto, mentre dalle nebbie dei secoli riemerge la storia di un’altra Julia, condannata per stregoneria, e come in una dimensione onirica e fuori dal tempo, risuona un’altra voce, quella della vittima, che in una serie di flashback rivela frammenti della sua storia. Il finale, come d’obbligo per i gialli e i romanzi noir, non può né deve essere svelato in anticipo, ma val la pena aggiungere che insieme alla soluzione dell’enigma l’autrice mette l’accento, indirettamente, attraverso accenni, atteggiamenti e comportamenti dei personaggi, sulla lunga strada ancora da percorrere verso la parità.
Una narrazione avvincente sul filo della suspense, una trama intricata e ricca di colpi di scena: “La notte è mia sorella” si legge d’un fiato, sulle tracce della protagonista, tra scenari naturali di vertiginosa bellezza, accanto ai musei e ai siti archeologici, nell’ansia di sapere chi sia responsabile di tanta sofferenza: ogni delitto infatti lascia dietro di sé altre vittime innocenti, familiari e amici, improvvisamente travolti da una sciagura. La scrittura di Maria Laura Berlinguer, che cerca di rendere conto dello sguardo e della sensibilità dei personaggi nati dalla sua fantasia, permette di soffermarsi su temi cruciali e di forte attualità, oltre che di immergersi tra le atmosfere di una Sardegna sospesa tra passato e presente.
Maria Laura Berlinguer è nata in Sardegna ma vive a Roma. Osserva, ascolta e legge tanto. All’età di cinquant’anni ha sentito che doveva voltare pagina: ha lasciato una carriera consolidata nella comunicazione, seguito il suo istinto e creato un blog. Un cambio radicale. Attraverso il sito marialauraberlinguer.com e le rubriche che cura, promuove il Made in Italy e lo stile italiano, quello vero e meno conosciuto, dando visibilità alle tante eccellenze italiane meno famose.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.