“Abbiamo fatto tutto ciò che era possibile, senza risparmiare impegno e tempo, per far sì che Tende in Piazza potesse svolgersi come programmato nel pomeriggio e nella prima serata di domani, sabato 22 maggio 2021, in piazza d’Italia. Purtroppo, è stato tutto inutile: i pareri tecnici ufficiali, indispensabili per l’approvazione della manifestazione, non sono pervenuti in tempo. Pertanto, l’ufficio tecnico del Comune di Sassari non ha potuto rilasciare il provvedimento unico di approvazione. Ne abbiamo preso atto, ma considerato lo spirito della manifestazione abbiamo scelto di non presentarci in piazza d’Italia senza le necessarie autorizzazioni, scegliendo quindi di rinviare Tende in Piazza bis al 5 giugno 2021, quando sicuramente ci sarà il via libera, le documentazioni saranno approntate nei tempi utili e necessari allo svolgimento e saremo in zona bianca, con minori restrizioni e senza il coprifuoco”.
Il Comitato Tende in Piazza sceglie, ancora una volta, la via della civiltà. La manifestazione di protesta che, domani, avrebbe dovuto coinvolgere importanti esponenti del mondo della Cultura e dell’arte made in Sassari & Sardegna – insieme ovviamente a numerosi datori di lavoro e dipendenti appartenenti a differenti tipologie – è stata rinviata per evitare di creare problemi e forzare norme e regolamenti. Gli Enti coinvolti, chiamati a dare il loro benestare allo svolgersi delle attività, erano tanti e alcuni non sono riusciti a dare il loro parere in tempo utile.
“Questo nonostante si fosse provveduto ad esaudire, in tempi record, tutte le richieste pervenute. Questo nonostante l’intenzione degli organizzatori (vedi articolo 21 della Costituzione) fosse quella di realizzare un pacifico civile e partecipato evento di protesta, non un concerto in piazza che comporta tutta una serie di complicazioni burocratiche a livello di gestione, sicurezza e controllo anzi covid”.
Tende in Piazza (bis) è rinviata, ma sarà confermata. Confermata perché prescinde dai colori dati alle regioni. Confermata perchè punta a raggiungere obiettivi più ampi e condivisi, capaci però di dare nuovo impulso e linfa al settore della Cultura, dello spettacolo, dell’arte, della ristorazione, dell’intrattenimento e della pratica sportiva, fra i più vessati da questi lunghi mesi di restrizioni pandemiche.
Il Comitato chiede un allentamento delle restrizioni anti covid durante spettacoli ed eventi; chiede l’eliminazione delle inutili restrizioni all’interno di ristoranti, bar e attività varie; chiede ristori e cassa integrazione più congrui e più rapidi. Chiede, con fermezza ma con garbo. Lontano dalle dinamiche violente, vicino alla realtà della gente, dei lavoratori, dell’utenza, della città e della regione.