Venerdì 18 novembre, alle 19, all’Antiquarium Arborense di Oristano è in programma una conferenza dedicata al tema della marchiatura del bestiame. Sono infatti numerose le testimonianze figurative e testuali che documentano tale pratica nel corso delle varie epoche. Il dottor Pierluigi Piras è autore di uno studio con cui riporterà gli esempi più evidenti con i relativi riferimenti storici, per poi svilupparne le specificità della Sardegna.
Nel corso della serata, organizzata dalla Fondazione Oristano e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, saranno ripercorse le tappe più significative di questa pratica molto antica connessa all’allevamento nelle civiltà mediterranee: dalle culture del nord- Africa, come quella egizia, a quelle del vicino oriente, per interessare infine anche tutta l’area ascritta alla civiltà romana.
L’isola, infatti, offre prova di come si praticasse la marchiatura del bestiame grosso (bovini ed equini) verosimilmente già in epoca nuragica e in età bizantina, nonché con maggiore evidenza durante i successivi regni giudicali, quello d’Arborea in particolare, con una regolamentazione (la cosiddetta “Carta de Logu” di fine XIV secolo) a risvolto sia civilistico (in relazione a taluni contratti agrari), sia penalistico (in relazione alle misure di prevenzione e repressione del furto di bestiame) molto rigorosa riguardo agli obblighi di marchiatura, che ha attraversato in forma praticamente immutata ma pienamente cogente tutte le successive sue epoche storiche, perpetuandosi quindi nel corso della dominazione aragonese/spagnola e poi in quella sabauda.
Il veterinario Giuseppe Sedda chiuderà il dibattito con un intervento dedicato all’attualità.
Ingresso 5 euro, per info e prenotazioni telefonare al numero 0783.791262.