Alghero. Domani, domenica 18 giugno alle ore 21:00 l’ultimo imperdibile appuntamento dei “Teatri di Prima Necessità” con “Perdifiato – L’incredibile vita di Alfonsina Strada”, spettacolo di e con Michele Vargiu per la regia di Laura Garau, una co-produzione Teatro Tabasco, Meridiano Zero, Compagnia Vaga e i contributi di Amanda Ricci, Giulio Federico Janni, Alice Melloni.
Con alle spalle due stagioni di repliche in tutta Italia e dopo essere stato selezionato per due anni consecutivi fra gli spettacoli inseriti nel Giro d’Italia, “Perdifiato” fa tappa al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero per raccontare una grande storia di affermazione ed emancipazione: la vita di Alfonsina Strada, una eroina emiliana e testarda che corre in volata contro il maschilismo e il pregiudizio, una donna straordinaria che ha sfidato la sua epoca per entrare nella storia. Una carriera iniziata in sella alla bicicletta fin dalla pi tenera età con centinaia di gare e un record mondiale di velocità su pista, nell’Italia dei primi del ‘900, dove era inconcepibile che una donna potesse “fare sport come gli uomini”. Gli stessi ciclisti che, a Bologna, decide di sfidare nelle gare di velocità non fanno che ripeterle che “Non è roba per femmine” e che “Non si gioca mica qui”, insieme a una infinità di cattiverie sul suo aspetto.
Ma Alfonsina non cede, inizia a gareggiare, a farsi notare, a vincere. In breve tempo il suo nome valica i confini emiliani e la porta a essere conosciuta in tutta Italia. È una ciclista veloce, folle e talentuosa Alfonsina, una vera e propria “Amazzone sui pedali”, unica donna nella storia ad aver corso il Giro d’Italia nel 1924, in un percorso di oltre tremila chilometri, sfidando maschilismi e pregiudizi e cambiando per sempre la storia dello sport e della società italiana, dove donne intelligenti e capaci chiedono gli stessi diritti dei loro fratelli, mariti e padri.
Lo spettacolo è il coinvolgente e serrato ritratto della giovane donna che tutti in paese chiamano “la matta” e della sua rivoluzione silenziosa, di rifiuto dei ruoli precostituiti e della volontà implacabile di inseguire il proprio destino con caparbietà, gambe forti e piedi ben saldi su una bicicletta.
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