Nel 1987 Mario Scrocca, infermiere e sindacalista romano, viene arrestato per la strage di Acca Larentia (avvenuta 9 anni prima) sulla base di una testimonianza “de relato” (in cui la testimone parla di un fatto che non ha visto personalmente, ma che dichiara di aver appreso da un altro soggetto), normalmente insufficiente per un’incriminazione. La testimonianza, rilasciata dalla quattordicenne Livia Todini, faceva un generico riferimento a un uomo riccio e bruno di nome Mario. Con questi pochi elementi, e senza l’effettivo riconoscimento durante il riscontro fotografico, Scrocca viene imprigionato e muore impiccato quella stessa notte, a soli 27 anni, nel carcere di Regina Coeli. Una morte archiviata come suicidio sebbene sia avvenuta in una cella antimpiccagione.
Valentina Mira racconta questa storia grazie alla testimonianza di Rossella Scarponi, moglie di Mario Scrocca, nel libro “Dalla stessa parte mi troverai” (SEM Società Editrice Milanese). Una vicenda dura, che presenta molti aspetti controversi mai chiariti.
Giovedì 21 marzo, l’autrice presenterà il libro al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari alle 19:00 in conversazione con Michele Biccone. L’evento è inserito nella programmazione dei festival Éntula e Love Sharing.
Lunedì 25 marzo, alle 18:00, Valentina Mira sarà alla Fondazione di Sardegna a Sassari dove parlerà del suo libro con Alessandro Marongiu. L’evento è un’anteprima del festival Liquida.
Entrambi gli appuntamenti, realizzati in collaborazione con la casa editrice SEM, l’associazione Theandric teatro non violento e le librerie Miele Amaro Ubik di Cagliari e Koinè Ubik di Sassari, vedranno la partecipazione di Rossella Scarponi.
Valentina Mira ha collaborato con vari quotidiani e siti di informazione, tra cui “Il Manifesto” e il “Corriere della Sera”. Scrive per Radiotelevisione svizzera e ha esordito nel 2021 con X (Fandango Libri), una storia vera, diventata un caso editoriale, che racconta la violenza di genere.
Il libro. Ogni 7 gennaio, dal 1978, in una strada del quartiere Appio Latino, a Roma, va in scena la lugubre liturgia della memoria per la destra oltranzista. Ogni 7 gennaio, in via Acca Larentia, una selva di braccia tese, accompagnate dall’urlo «Presente!», ricorda i camerati caduti quel giorno d’inverno di quarantacinque anni fa. Così Acca Larentia è diventata il mito fondativo del neo-fascismo italiano, il lavacro di sangue che ha tenuto a battesimo una comunità capace di attraversare il tempo oscillando dalla lotta armata dei Nuclei armati rivoluzionari – i NAR di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti – ai palazzi del potere.
Ma è tutto molto più complicato di come viene raccontato. E Valentina Mira squarcia il velo del silenzio, narra l’altra storia di Acca Larentia, demolisce il culto estetizzante della morte, smonta la retorica di una destra passata dal radicalismo della strada ai vertici della Repubblica, restituisce la pervicacia di quel “fascismo eterno” che alligna nella società italiana, mostra l’inconsistenza del vittimismo ostentato dai carnefici di ieri, di oggi, di sempre.
“Dalla stessa parte mi troverai” è una presa di posizione, una rigorosa scelta di campo. È la storia di amore, lotta e tenacia di due donne che in tempi diversi – sotto il cielo di Roma – sono inciampate nel neofascismo e nei fatti di Acca Larentia, ne sono state segnate e hanno avuto la forza di restare in piedi.