Domani, mercoledì 15 dicembre a Martis, in occasione della prima edizione dell’Ethno’s Festival Letterario, sarà inaugurata presso la Chiesa di Santa Croce, dimora già da decenni del Museo Diocesano, riaperto nel 2019 per volere dell’Amministrazione Comunale, la mostra “Il Libro Antico: Rarità tipografiche della biblioteca degli Antichi Canonici e del Seminario di Castelsardo”.
Grazie alla collaborazione con l’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias sarà possibile vedere da vicino libri rari e interessantissimi, con illustrazioni evocative e differenti tecniche di stampa e composizione, ognuno racconta una storia speciale non solo nei suoi contenuti, ma anche in quanto oggetto testimone di un passato unico. A spiegare le particolarità di questi volumi sarà Don Francesco Tamponi, responsabile dell’ufficio beni culturali della diocesi.
L’inaugurazione sarà l’occasione per ammirare anche un importante e misterioso reperto archeologico che ritorna nella sua “casa” di Martis. Si tratta della cosiddetta “Triplice Cinta”. Rinvenuto diversi anni fa in occasione del restauro nella Chiesa di San Giovanni, il reperto è stato oggetto di studio, documentazione e catalogazione presso l’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias, ed è ora restituito alla comunità per essere esposto nel Museo Diocesano.
Spazio anche alle presentazioni librarie, inserite nel programma del Festival Letterario, con Don Francesco Tamponi che presenterà il suo libro “Il Retablo perduto“. Una statua lignea rappresentante Sant’Antonio Abate, conservata nella sacrestia della cattedrale, è ciò che resta di un antico retablo già attribuito alla bottega del Maestro di Castelsardo. Gli studi condotti sembrano dimostrare che la statua e il retablo facevano parte di un’unica composizione realizzata proprio dalla sua bottega. Il Maestro di Castelsardo era anche uno scultore?