La cultura viaggia in rete con “Ora d’Arte/eventi culturali per il carcere”, il nuovo progetto promosso dalle compagnie Teatro Tragodia di Mogoro e Teatro d’Inverno di Alghero con la partecipazione dell’Orchestra da Camera della Sardegna diretta da Simone Pittau e in collaborazione con Il Miglio Verde OdV.
Un ciclo di spettacoli e concerti realizzati dal vivo sui palcoscenici della Sardegna e proposti in diretta streaming negli Istituti di Pena aderenti all’iniziativa, per superare il muro del silenzio e dell’isolamento e trasformare i luoghi di detenzione in spazi di cultura. Un’“Ora d’Arte” per rompere la routine e la monotonia della vita carceraria in armonia con la funzione rieducativa e il reinserimento nella società e per offrire un messaggio di speranza: in cartellone “Just Forever (semplicemente per sempre)” del Teatro Tragodia e “Fashion Victims” del Teatro d’Inverno – due moderne commedie per sorridere e pensare – oltre a un concerto dell’Orchestra da Camera della Sardegna, per un itinerario sonoro tra Settecento e Novecento, tra un Divertimento mozartiano e la Simple Symphony di Benjamin Britten.
Nell’attuale emergenza pandemica l’intera società ha sperimentato la condizione claustrofobica del lockdown – con la sospensione di eventi e spettacoli, la chiusura delle scuole, dei musei, dei cinema e dei teatri, forti limitazioni della libertà personale e degli spostamenti al fine di contenere i contagi e la diffusione del Covid-19.
Una visione (quasi) post-apocalittica, con strade vuote, serrande abbassate, un irreale silenzio scandito dalle sirene delle ambulanze e dal rumore degli elicotteri, le forze dell’ordine chiamate a impedire e sanzionare comportamenti altrimenti normali e intanto il dramma dei pazienti e dei loro familiari, il dolore della malattia e della perdita delle persone care. Una tragedia che ha toccato – più o meno da vicino – l’intera popolazione mondiale, dentro e fuori dalle carceri – rendendo se possibile più dura la reclusione per le nuove norme di sicurezza, la riduzione dei contatti con il mondo esterno e insieme il rischio della diffusione del virus.
Il progetto “Ora d’Arte/ eventi culturali per il carcere” vuol essere una risposta costruttiva contro l’ansia e l’inquietudine di questi tempi incerti – per spalancare una finestra sul mondo e riaprire simbolicamente i teatri, accogliendo virtualmente il pubblico, pur nel rispetto delle norme e delle distanze di sicurezza, in ottemperanza al DL del 31 marzo 2021 – per trasformare le difficoltà del momento in opportunità di crescita individuale e collettiva, attraverso il potere della bellezza.
Diciassette appuntamenti tra aprile e giugno (dopo il debutto virtuale di “Just Forever” nel carcere di Alghero lo scorso 17 marzo) “in scena” nella Casa Circondariale “San Lazzaro” di Piacenza, nella Casa di Reclusione “Giuseppe Tomasiello” di Alghero, nella Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta (Cagliari), nella Casa Circondariale di Monza, nella Casa di Reclusione di Asti e nella Casa Circondariale “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere: una tournée al momento “ideale” per far di necessità virtù, con l’utilizzo delle moderne tecnologie che permettono di varcare il mare e percorrere la Penisola senza pericolo di contagi per suscitare e trasmettere emozioni attraverso l’arte.
GLI SPETTACOLI
“Just Forever (semplicemente per sempre)” del Teatro Tragodia è una divertente commedia musicale, scritta e diretta da Virginia Garau, con Siparietti Finali a cura di Marco Nateri e musiche originali di Paolo Congia, che racconta l’universo femminile e le mutazioni sociali e culturali dell’Italia dagli Anni Quaranta ad oggi.
Nel cast Nigeria Floris, Daniela Melis, Caterina Peddis e Carmen Porcu, interpreti di “un gineceo impazzito” in cui fervono i preparativi per l’imminente matrimonio di una giovane e ingenua fanciulla. Intorno alla sposina ruotano gli altri personaggi: una madre spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia zitella e timorata di Dio (con qualche scheletro nell’armadio) e un’amica invidiosa.
Quattro donne diversissime che tra chiacchiere maliziose e litigi fanno emergere il cambiamento dei costumi e della morale, oltre che del gusto, per un ironico affresco del Belpaese tra il secondo dopoguerra e il terzo millennio.
“Fashion Victims” di Giovanni Follesa (dall’omonimo “pamphlet” scritto dall’autore insieme con Fabrizio Demaria) nella mise en scène del Teatro d’Inverno, descrive il tempo sospeso della pandemia attraverso quattro ritratti emblematici, affidati al talento istrionico di Giuseppe Ligios, per la regia di Sonia Borsato.
In un alternarsi di emozioni, tra euforia e tristezza, timore e rassegnazione, si sviluppano le storie parallele di Foffo, un raffinato dandy deciso ad apparire al meglio, in tutta la sua eleganza, fino alla fine; Marina, impiegata all’agenzia della entrate, rigorosa e severa soprattutto con se stessa, che si rivela nella sua inattesa fragilità; Samantah, parrucchiera dei vips, che da bambina mangiava i capelli delle sue Barbie e infine Gabriele, autorecluso per sfuggire al Covid-19, che sconta il prezzo della sua solitudine. Una pièce di stringente attualità, venata d’amaro umorismo, sulle moderne inquietudini e le contraddizioni dell’animo umano.
IL CONCERTO
Un affascinante viaggio fra tre secoli di musica con il concerto dell’Orchestra da Camera della Sardegna fondata e diretta da Simone Pittau – sulle note dell’ammaliante Serenata per Archi in mi minore op.20 di Edward Elgar, dell’incantevole Divertimento per Archi in Re maggiore KV136 di Wolfgang Amadeus Mozart, della deliziosa Sinfonia per Archi n.10 di Felix Mendelssohn-Bartholdy e della celeberrima Simple Symphony di Benjamin Britten.
Tra classici e romantici accenti e suggestioni novecentesche, partiture giovanili e felici invenzioni musicali, un programma intrigante dai toni leggeri e scherzosi, che alterna raffinati virtuosismi e soavi melodie.
Sotto i riflettori l’affiatato ensemble d’archi che schiera Corrado Masoni, Giorgio Oppo, Peter Maio e Maria Teresa Sabato (violini primi), Lucio Casti, Valentina Pittau, Corrado Lepore e Simone Soro (violini secondi), Luigi Moccia, Salvatore Rea e Stefano Carta (viole), Vladimiro Atzeni e Gianluca Pischedda (violoncelli) e Rinaldo Asuni (contrabbasso).
L’“Ora d’Arte” – inaugurata tra marzo e aprile tra Alghero, Piacenza e Uta tra la scoppiettante comicità di “Just Forever” e la magia delle note – proseguirà mercoledì 14 aprile alle 10:00 con un doppio appuntamento in contemporanea con “Fashion Victims” del Teatro d’Inverno a Piacenza e il concerto dell’Orchestra da Camera della Sardegna diretta da Simone Pittau ad Alghero.
Teatro e musica on stage anche mercoledì 21 aprile con “Just Forever” a Piacenza (alle 10:00) e l’orchestra d’archi (alle 15:00) a Uta, dove il 28 aprile sempre alle 15:00 risuoneranno i monologhi delle “Fashion Victims”. Il progetto proseguirà tra l’Isola e la Penisola fino all’8 giugno, quando il sipario si chiuderà sulle “Fashion Victims” interpretate da Giuseppe Ligios per la Casa Circondariale “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere.