Dalla commedia al dramma fino al teatro dell’assurdo. Il Cine Teatro Astra di Sassari è pronto ad accogliere la XXXII edizione del “Festival Etnia e Teatralità” che arriva puntuale insieme all’autunno. Il cartellone, organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari con il contributo della Regione, del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, presenta otto spettacoli che raccontano il vivere quotidiano mettendo in luce i sentimenti, le relazioni e le emozioni umane. È dal 1989 che la manifestazione persegue l’obbiettivo di far conoscere le più variegate realtà teatrali il cui filo conduttore è la promozione della cultura delle minoranze linguistiche. Ad avere l’intuizione di puntare sulla divulgazione di un teatro attento ai valori etnici e identitari fu Giampiero Cubeddu, il primo direttore artistico della storica compagnia che nel tempo, sotto la direzione di Mario Lubino, ha abbracciato diverse espressioni artistiche, comprese musica e danza, e ha messo a confronto differenti drammaturgie e stili tipici della Sardegna e del teatro internazionale.
L’apertura della stagione è affidata alla compagnia Baroni Rampanti che sabato 15 ottobre porterà in scena “Venere in pelliccia”. Emanuela Bonetti firma la regia di questa rilettura contemporanea del celebre romanzo di Leopold von Sacher-Masoch scritto nel 1870. Il testo, tradotto e adattato da Martino Palmisano porta in scena sensualità e freddo autocontrollo, cedimenti amorosi e manipolazione. Per la prima volta in letteratura si toccano tematiche legate all’emancipazione femminile e al dominio della donna sul maschio. Sul palco gli attori Manila Barbati e Martino Palmisano.
Il festival prosegue sabato 22 ottobre con “Tutto l’amore del mondo” della compagnia Il Crogiuolo. A portare in scena canti d’amore d’ogni tempo e d’ogni luogo Gisella Vacca, alla voce, e Renato Muggiri al pianoforte. I due artisti ripropongono in musica la voce del vento che nel suo viaggio intorno al mondo raccoglie e diffonde i lamenti di amori perduti, di ritorni sperati, di addii, colpi di fulmine e tradimenti. Uno spettacolo sul più forte dei sentimenti che può durare per sempre oppure un solo istante ma pur sempre chiamarsi amore.
Venerdì 28 ottobre un altro grande titolo “Lo straniero” di Albert Camus portato in scena da Akroama T.L.S. La drammaturgia e la regia di Lelio Lecis mettono a fuoco, in modo secco e tagliente, il senso dell’assurdo di una vita in cui morte e omicidio conducono alla coscienza d’essere e sentire. Aule di tribunale, processi, fantasmi e ghigliottina sono gli ingredienti dello stravolgimento della vita nell’arco di pochissimi giorni di un anonimo impiegato. In scena Simeone Latini, Tiziana Martucci, Giuseppe Boy, Stefano Cancellu, Tiziano Polese e Naika Sechi.
La settimana successiva, venerdì 11 novembre, il sipario si alzerà su “Le sorellastre” di Ottavia Bianchi per la regia di Giorgio Latini. La compagnia Altrove Teatro Studio propone una commedia, portata sul palco da Ottavia Bianchi, Patrizia Ciabatta, Beatrice Gattai, Giulia Santilli, dai risvolti drammatici che racconta la storia di quattro sorelle in cattivi rapporti tra loro. Quando muore la madre sono costrette a passare 24 ore insieme e a seguire una sorta di gioco dell’oca in cui occorre dire la verità per ottenere la propria parte di eredità. I colpi di scena costanti rendono esilaranti e paradossali tutte le bugie su cui le sorellastre hanno basato le rispettive esistenze.
Il cartellone prosegue domenica 27 novembre con “Due fratelli” di Fausto Paradivino. La regista Maria Assunta Calvisi guida la compagnia L’Effimero Meraviglioso, formata da Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi in una vicenda claustrofobica che si consuma fra le pareti di una casa dove due fratelli vivono con una coinquilina. Una convivenza fatta di piccoli riti quotidiani che nascondono tensioni, provocazioni e violenze.
Nell’appuntamento infrasettimanale di giovedì 1° dicembre, lo spettacolo “Stavamo meglio quando stavamo peggio?” di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio racconta in modo ironico e nostalgico un’epoca di grandi sogni, quella degli anni ’60 e ’70. Tangram Teatro attraverso canzoni di successo di artisti come Alberto Sordi e Domenico Modugno induce a chiedersi con il sorriso cosa sia cambiato e dove sia finito l’animo collettivo tipico dell’Italia del passato. Le musiche sono eseguite dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini.
A chiudere l’anno, sabato 3 dicembre, sarà la compagnia Teatro D’inverno con “Una giornata particolare” tratto dall’omonimo film di Ettore Scola. L’adattamento e la regia sono di Giuseppe Ligios che sale sul palco anche come attore accanto a Marina Serra e Teresa Soro. La trasposizione teatrale dell’opera esprime tutto il senso di solitudine e di annullamento dell’individuo causato dai regimi dittatoriali. I protagonisti riflettono sulle loro vite, lontane per estrazione sociale e culturale ma accomunate dallo stesso sentimento di rassegnazione e dal disperato bisogno di rifugiarsi gli uni negli altri.
Il primo spettacolo del nuovo anno e l’ultimo del cartellone del “Festival Etnia e Teatralità” fissato per venerdì 17 febbraio (in replica sabato 18 e domenica 19 febbraio)sarà curato dai padroni di casa. La compagnia Teatro Sassari presenta “Gran Caffè Astra” una nuova produzione che si ispira ad un genere nato in Francia durante la Belle Epoque: il café concerto o più comunemente chiamato café chantant. La compagnia attinge in questo caso dal grande repertorio teatrale di uno dei giganti della storia del teatro, Eduardo De Filippo calandolo nella realtà sassarese. Le scene che verranno proposte sono tratte dalle commedie comiche più rappresentative del vasto repertorio del drammaturgo napoletano tra cui “Uomo e galantuomo” e “Non ti pago” e altri ancora!
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 tranne quello di domenica 27 novembre e domenica 19 febbraio in programma alle ore 19. Info e prenotazioni ai numeri 079.200267 – 349.1926011.