A Bosa, Quartucciu e Ghilarza la prima edizione dell’UFS Festival 2022

L'8, il 10, l'11, il 17 e il 18 dicembre la manifestazione itinerante organizzata dall'UFS – Unione Folclorica Sarda. Cinque giorni all'insegna di tradizione, folclore, musica, canti, danze e poesia

UFS Festival 2022

Sarà una manifestazione all’insegna della tradizione sarda il Festival itinerante – ideato e voluto dall’Unione Folcrorica Sarda (UFS) – che si terrà nei prossimi giorni in tre centri dell’isola: Bosa, Quartucciu e Ghilarza.

Nata come costola dell’UFI (Unione Folclorica Italiana) – che vede al vertice, nel ruolo di presidente, il sardo Beniamino Meloni – l’UFS si prefigge lo scopo di veicolare in Sardegna le finalità dell’Unione nazionale, con cui condivide intenti e filosofia di pensiero e di azione.

Cinque giornate nate proprio con l’intento di fare conoscere e tramandare le tradizioni isolane, organizzate dall’UFS con il patrocinio della regione Sardegna e la collaborazione della Pro Loco di Ghilarza, dei comuni di Bosa, Quartucciu e Ghilarza e di Sardegna Turismo.

Non solo ballo, dunque, per questa prima edizione dell’UFS Festival ma anche musica corale, maschere e canto a tenore, a rappresentare le diverse sfaccettature della cultura folclorica sarda.

Si inizia giovedì 8 dicembre, alle 10:45, con I colori del Natale, a Bosa, dove la sfilata dei gruppi folk animerà le vie del centro con i colori sgargianti degli abiti tradizionali. Dopo la sfilata, si terranno le esibizioni dei diversi gruppi folk partecipanti e a seguire, nel pomeriggio, Ottavio Nieddu presenterà la Prima Rassegna di canti corali, con cori provenienti da diversi centri dell’isola. A chiudere l’appuntamento bosano sarà lo spettacolo di canti e balli con Emanuele Bazzoni e Roberto Fadda.

Per il secondo appuntamento – in programma il 10 e l’11 dicembre – l’UFS Festival si sposta a Quartucciu. Sarà la suggestiva cornice della necropoli punico-romana Pill ‘e Matta a ospitare il primo evento della due giorni, una mostra di abiti tradizionali sardi che sarà inaugurata sabato alle 16:00. Contemporaneamente si svolgerà la Prima Rassegna folk, presentata da Ottavio Nieddu, con l’esibizione di diversi gruppi isolani e, a seguire, lo spettacolo con canti e balli a cura dell’associazione Su Sonette.

La mostra di abiti tradizionali aprirà anche la seconda giornata e sarà visitabile fino alle 19:00 di domenica mentre, dalle 17:30, la manifestazione sarà animata dalla Prima Rassegna di poesia di improvvisazione – curata dall’associazione Boxis Campidanesas – durante la quale risuoneranno le voci dei poeti che chiuderanno questo secondo appuntamento nel centro del cagliaritano.

La terza e ultima tappa dell’UFS Festival si terrà a Ghilarza, nel fine settimana del 17 e 18 dicembre. Nel centro dell’oristanese saranno due le rassegne che apriranno la prima giornata dell’evento: una di canto a chitarra, con le voci di Emanuele Bazzoni e Leonardo Spina, e l’altra di canto a tenore, con la partecipazione di diversi cantori isolani.

Domenica 18, invece, il Festival si inserirà all’interno della XII edizione della manifestazione Arte e Sapori che vedrà l’allestimento di stand con prodotti agroalimentari e artigianali del territorio. Anche qui la mattinata sarà animata dalla sfilata dei gruppi folk a cui prenderanno parte l’associazione culturale Cuncordia a launeddas e il coro Baratz di Villassunta.

Evento di chiusura della due giorni di Ghilarza, e dell’interno Festival, sarà la Rassegna folk presentata da Giacomo Serreli a cui si uniranno le voci del gruppo etnico A passu ‘e ballu e i cantori del gruppo Tenore Murales di Orgosolo.

Si tratta di un evento totalmente dedicato a canti, danze e cultura tradizionale sarda, dunque, nato, nell’idea degli organizzatori, non solo con lo scopo di fare conoscere e diffondere la cultura sarda ma anche con quello di tornare a incontrarsi e a socializzare, dopo gli anni della pandemia che – oltre ad allontanare inevitabilmente le persone – ha costituito un momento di fermo forzato per le associazioni, i gruppi folk e i cori, molti dei quali, purtroppo, non si sono più ripresi.

Un appuntamento che vuole rappresentare una sorta di rinascita delle tradizioni folcloristiche dell’intera isola, come ha spiegato l’organizzatore e presidente dell’Unione Folclorica Sarda, Lino Cordella: «Con questa prima edizione dell’UFS Festival – alla quale ne seguiranno altre due, dato che il nostro è un progetto triennale – vogliamo fare rinascere le tradizioni sarde, agendo con spirito di federazione e coinvolgendo quanti più centri isolani possibile. Non è un caso che la scelta sia ricaduta, per questo primo anno, su Bosa, Quartucciu e Ghilarza quasi a volere stringere, in un ideale abbraccio, il nord, il centro e il sud della Sardegna. Il nostro intento è quello di rinascere tutti insieme, di rivolgerci ai più giovani perché è soprattutto a loro che dobbiamo trasmettere i valori culturali e identitari della nostra tradizione. Infine – altro aspetto fondamentale alla base del Festival – è quello legato alla destagionalizzazione dei flussi turistici. Abbiamo scelto volutamente il mese di dicembre per il nostro evento – conclude Cordella – proprio per portare avanti l’idea che in Sardegna, grazie anche a condizioni climatiche estremamente favorevoli, sia possibile prolungare la stagione turistica ben oltre il periodo estivo e convogliare i flussi di visitatori nei centri dell’interno che, così come quelli costieri, hanno da offrire molto in termini di ricettività, accoglienza e cultura tradizionale e possono rappresentare un volano per il settore turistico isolano».

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