Torna il festival letterario “Forse alla Luna”, seconda edizione. Da quest’anno “il raggio della luna” abbraccia il territorio illuminando, oltre Macomer (dal 7 al 10 luglio), anche i paesi di Silanus (il 13 e 14 luglio) e Borore (20 luglio).
Da sempre gli scrittori rivolgono il loro sguardo al cielo, dove per secoli si sono inoltrati seguendo le traiettorie della fantasia. Questa seconda edizione non poteva quindi non iniziare (giovedì 7 luglio ore 19, spazio antistante la biblioteca) con “Il Telescopio della Letteratura” di Alessandra Grandelis, in un evento organizzato in partenariato con il festival Costellazioni Letterarie di Lotzorai. La Grandelis, in questo suo ruolo quasi da madrina del festival, in un dialogo con Roberto Putzulu, presenterà un autentico viaggio tra gli astri della Letteratura in compagnia di Tommaso Landolfi, Dino Buzzati, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Primo Levi, Italo Calvino, Sergio Solmi, Andrea Zanzotto, Vincenzo Consolo, Gianni Rodari, Paolo Volponi, Guido Morselli, Oriana Fallaci, Dacia Maraini, Anna Maria Ortese, Alfonso Gatto, Guido Piovene, Goffredo Parise, Carlo Fruttero, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Lucio Piccolo.
A seguire si cambia rotta: il viaggio prosegue infatti con Lorenzo Iervolino (Mauro Porcu che lo accompagnerà) attraverso la vita di Gianni Rodari, intellettuale militante, scrittore e “fabbricante di giocattoli”, come amava definirsi. Sarà quindi ospite del festival – ultimo incontro della prima giornata – Federico Zatti: si parlerà con l’autore del libro “Una strana nebbia”, del caso Moby Prince e delle domande ancora aperte su quanto avvenne in rada al Porto di Livorno in quella notte di oltre 31 anni fa. A guidare il dialogo con il giornalista e scrittore sarà Bachisio Silvio Lai, presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle cause del disastro, istituita dal Senato nella XVII legislatura. Ad arricchire di suggestioni lo scorrere della prima giornata di festival sarà Chiara Effe, perfetta colonna sonora a scandire le diverse tappe della giornata, chiusura in musica della prima serata.
Il festival proseguirà venerdì 8 luglio – spazio antistante il Centro Servizi Culturali – in versione numericamente ridotta ma con una ospite di assoluto prestigio: l’americana Leah Hager Cohen con il suo “Matrimonio in cinque atti”: in buona sostanza, il matrimonio – ogni matrimonio – è una performance. A intervistare l’autrice americana di Sur sarà Simonetta Selloni, interprete Rosella Zoccheddu.
Sabato 9 luglio ci si sposta nella bellissima piazza Santa Crocea Macomer e la serata inizia con Cristiano Cavina, intervistato da Marco Medda. Cristiano Cavina scrive un romanzo di famiglia, “La Parola Papà”, mettendone al tempo stesso in discussione i fondamenti. Grazie a una lingua viva, plasmata dall’urgenza, viaggia attraverso il gioco di specchi che trasforma un figlio in un genitore. E in queste pagine tenere e spietate si interroga insieme a noi sull’onestà della scrittura, sul potere della lettura, sulle narrazioni a cui affidiamo il compito di renderci le persone che siamo. A seguire sarà ospite di Forse alla Luna il giornalista e scrittore Alessandro Bertante che con il suo “Mordi e Fuggi”, romanzo sulla nascita delle BR, è entrato nella dozzina finalista dello Strega 2022. Un romanzo che non cerca facili risposte ma che accende una luce su uno dei periodi più tumultuosi della Storia italiana. A dialogare con lui, Gianfranco Pinna. Chiusura della serata di sabato affidata a Giampaolo Simi, con il suo nuovissimo romanzo “Senza dirci addio” e il “suo” protagonista Dario Corbo, “giornalista malinconico”. A dialogare con Simi, la giornalista Maddalena Brunetti.
Domenica 10 luglio il festival si sposta in uno scenario bellissimo: l’area archeologica di Tamuli. In mezzo al villaggio nuragico due ospiti d’eccezione: Francesco Abate, che presenterà il suo ultimo romanzo “Il Complotto dei Calafati” e racconterà la sua protagonista Clara Simon, e il giornalista TV, volto notissimo della TV di stato, Domenico Iannacone, con una sua personale rilettura di Pier Paolo Pasolini, “lo scomodo”.
A Silanus si inizia il 13 luglio, in piazza Itria. Ad aprire questa seconda finestra festivaliera lo scrittore sardo Mauro Tetti, autore per Italo Svevo Editore del recentissimo “Nostalgie della Terra”, intervistato dal giornalista Giovanni Dessole. “Etnografia fantastica”, così viene definito il genere di riferimento. Riferimenti? Uno, il più importante, sardo ed indimenticabile: Sergio Atzeni. Si prosegue poi con Francesco Musolino e il suo “Mare Mosso”. È la storia di un arduo salvataggio, ispirato a un’impresa realmente accaduta al largo del mar di Sardegna, che l’autore arricchisce con una decisa atmosfera da noir mediterraneo che rende omaggio a Corto Maltese e Jean-Claude Izzo, raccontando di traffici d’armi, stupefacenti, amicizie coraggiose e nemici senza scrupoli.
Il 14 luglio, sempre in piazza Itria a Silanus, si riparte con Silvia Cossu, autrice de “Il Confine” (Neo Edizioni), candidata da Renato Minore al Premio Strega 2022. A dialogare con l’autrice Azzurra Lochi, in un evento realizzato in collaborazione con Propositivo, Festival della Resilienza. Si continua con il giornalista Marco Bova, collaboratore di Report, e con il suo libro inchiesta su Matteo Messina Denaro, “Latitante di stato”. Perché Matteo Messina Denaro è imprendibile? La caccia al latitante più ricercato d’Italia: tre decenni di fallimenti in un’inchiesta clamorosa. Il the end dell’avventura silanese del festival e affidato a “La Città dei Vivi”, una produzione Chourmo per Marina Cafè Noir 2021, reading spettacolo de La Città di Notte, band capitanata dal frontman Diego Pani con Giacomo Casti, scrittore, attore, socio fondatore del Chourmo, organizzatori dello storico festival letterario Marina Cafè Noir. La doppia finestra silanese è impreziosita dalla presenza di Daniele Serra, famoso illustratore sardo, coautore con Micol Arianna Beltramini di Murder Ballads (Mondadori 2021), che terrà un laboratorio d’illustrazione per ragazzi.
Ultima tappa del festival, mercoledì 20 luglio, a Borore, nel centro del paese, in piazza Unità d’Italia, con Piergiorgio Pulixi, che presenterà, in dialogo con Giovanni Cocco, il suo ultimo noir “La Settima Luna” (NeroRizzoli 2022). A chiudere la seconda edizione del festival Forse alla Luna sarà Andrea Satta, leader storico dei Tetes de Bois, con il suo spettacolo musicalteatrale: la storia di un uomo normale, non un eroe, e delle sue scelte coraggiose; il racconto di un padre al figlio, perché senza memoria non ci può essere futuro. Nonno Gavino, soldato italiano considerato traditore dopo l’8 settembre, viene costretto a salire su un treno e deportato a Lengenfeld. Qui conosce fame, fatica e umiliazione. Di ritorno dal lager, porta con sé una fisarmonica verde e un segreto racchiuso nella sua anima ferita.
“Forse alla Luna come intervento di riconversione in chiave culturale del territorio, incontrando autori che troppo spesso rimangono esclusi dai tour nei centri minori, trattando argomenti che possano generare riflessioni e future connessioni” dice Luca Zoccheddu di Altrove, che cura assieme a Luciana Uda e Stefania Mura della Libreria Emmepi di Macomer la direzione artistica della manifestazione.
“Crediamo di aver realizzato un programma di assoluto rilievo con le risorse a disposizione, dopo l’esperienza della prima edizione dello scorso anno, e siamo sicure possa essere premessa di una crescita costante, che coinvolgerà nelle prossime edizioni sempre più centri del Marghine, e con attività che potranno essere declinate tutto l’anno”, affermano le due libraie macomeresi.