Uno spazio espositivo nel cuore di Quartu Sant’Elena, in via Eligio Porcu 43, che è luogo d’incontro e condivisione tra artisti e fruitori d’arte: nel corso di due intensi anni di attività, The Social Gallery è divenuta un punto di riferimento per talenti emergenti e voci affermate del panorama artistico regionale e nazionale, grazie al lavoro del direttore artistico Giovanni Coda, delle curatrici e dei curatori delle mostre e dello staff della galleria, gruppo consolidato che mira a favorire un dialogo stimolante e inclusivo tra le diverse figure che animano lo spazio.
“C’è un grande scambio di informazioni e di creatività, la galleria è frequentata da artisti noti e meno noti” ci ha raccontato Giovanni Coda, “In questi due anni lo spazio è diventato un polo d’attrazione di notevole importanza, assolvendo in pieno la sua funzione socio-culturale”.
Il traguardo dei due anni di attività, dunque, non può che essere celebrato con una mostra ad hoc, “The First Collection”, che verrà inaugurata sabato 9 novembre alle 18 e che sintetizza il percorso fatto finora dalla Social Gallery proprio attraverso le opere di alcuni tra gli artisti che in questi anni vi hanno realizzato le loro mostre: “Sono opere che fanno parte dell’archivio della galleria, donate dagli artisti al termine della propria esposizione” ha aggiunto Coda.
Sono tredici, per la precisione, gli artisti coinvolti: Alessia Anchisi, Antonio Pillitu, Bibi Elle, Emanuela Puddu, Gianluca Chiai, Giusy Calia, NostraSanctissima, Matteo Piccioni, Matteo Sabino, Paola Pintus, Roberto Meloni, Rugiada Cadoni e Davide Gratziu, che ha curato anche l’allestimento; l’esposizione si muove, in particolare, tra fotografia e pittura, declinate attraverso stili e sensibilità artistiche molto diverse.
Si è dunque dato spazio a un gruppo eterogeneo di artisti, che già in occasione delle loro mostre personali, curate in particolare da Roberta Vanali, da Alessandra Menesini e dallo stesso Giovanni Coda, hanno ricevuto un ottimo riscontro, destando interesse sia tra i più esperti fruitori d’arte che tra i visitatori della galleria che si approcciavano per la prima volta a determinati linguaggi. Del resto, la Social Gallery ha tra i suoi obbiettivi principali proprio quello di abbattere le distanze tra artisti e pubblico, inteso come parte integrante del processo artistico e non come fruitore passivo.
“The First Collection”, in questo senso, rappresenta una sorta di manifesto della Social Gallery, ne racconta la storia e, contemporaneamente, la proietta verso il futuro, incarnando la varietà di voci artistiche invitate ad animare lo spazio, con mostre che vengono rinnovate ogni 25 giorni circa: “Penso, per esempio, al differente impatto che possono suscitare nel pubblico le opere fotografiche di Bibi Elle, con un imponente lavoro di post-produzione, e di Alessia Anchisi, con il suo bianco e nero, le forme morbide nel nudo e nei ritratti” ha raccontato ancora Coda, “Grande emozione, inoltre, suscita il lavoro di Paola Pintus, tratto dal reportage fotografico ‘Ponti di dialogo’ realizzato nei campi profughi di Beddawi, Ein El Helweh e Nahr el Bared in Libano, che ha raccontato soprattutto la condizione delle bambine e dei bambini”.
Se i percorsi espositivi rappresentano il punto di forza della Social Gallery, lo spazio, negli anni, ha proposto un variegato programma di appuntamenti, tra proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e reading; anche in virtù di questa varietà, la galleria ha costantemente registrato un ricambio di pubblico, proveniente da tutta la Sardegna, oltre a uno “zoccolo duro” di fruitori che ormai riconosce nella Social Gallery uno spazio culturale da vivere abitualmente. “Siamo davvero felici e soddisfatti del traguardo raggiunto” ha concluso Giovanni Coda, “La galleria è diventata un punto d’incontro, di ritrovo e di scambio, creativo e dialettico; un ringraziamento va all’Amministrazione di Quartu Sant’Elena per aver creduto in questo progetto culturale”.
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