Lo scorso sabato si è svolta a Cagliari la cerimonia di assegnazione del Premio Emilio Lussu, nell’ambito del Festival omonimo dedicato all’intellettuale di Armungia e organizzato dall’associazione culturale L’Alambicco. I vincitori delle sezioni Narrativa, Saggistica e Narrativa a fumetti hanno dialogato con le giurie internazionali che hanno conferito i riconoscimenti, dopo un importante momento istituzionale che ha visto il Festival Lussu e il Fólio Festival Literário Internacional della cittadina di Óbidos, in Portogallo, siglare un significativo gemellaggio.
Il patto di collaborazione, finalizzato alla promozione della lettura e del patrimonio storico-culturale di Cagliari e Óbidos, è stato firmato da Margarida Reis, assessora alla cultura della cittadina portoghese, e da Maria Francesca Chiappe, omologa del comune di Cagliari, che ha auspicato che l’accordo possa estendersi ai Comuni, al fine di incrementare le ricadute turistico-economiche, oltre che culturali, sui territori coinvolti. A Paulo Santos, direttore artistico del Fólio, e Alessandro Macis, omologo del Lussu, è spettato il compito, dopo aver apposto le loro firme, di illustrare l’evoluzione dei due festival negli anni; ruolo fondamentale, per la realizzazione del gemellaggio, è stato svolto da Luìsa Marinho Antunes, professoressa di Letterature comparate all’Università di Madeira.
Per la Saggistica, la giuria presieduta dallo scrittore Guido Conti ha proclamato un ex aequo tra Stefano Caretti e Marzio Breda, con “Il nemico di Mussolini” (Solferino), e Gianni Oliva con “45 milioni di antifascisti” (Mondadori); il professor Ranier Speelman dell’Università di Utrecht ha discusso con Caretti il titolo del saggio, uscito in occasione dei cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti: “Il titolo ‘Il nemico di Mussolini’ circoscrive fin troppo il tema: nel libro viene tracciato un ampio ritratto di Matteotti, a partire dai suoi studi e dai suoi affetti per arrivare alla carriera politica, ma l’editore ha scelto di puntare sull’ultima parte della sua vita, caratterizzata dalla battaglia contro il regime fascista. ‘L’idea che non muore’, questo era il titolo proposto da noi autori” ha specificato Caretti.
Gianni Oliva ha dialogato con il giornalista e critico letterario Bruno Quaranta, con il quale ha delineato i punti principali del suo saggio: “Il titolo fa riferimento alla frase attribuita a Churchill, secondo cui in Italia, prima della caduta del Fascismo, c’erano 45 milioni di fascisti, che hanno disconosciuto il regime nel momento del crollo” ha spiegato Oliva, “Dopo il 1945 l’Italia ha costruito una narrazione del proprio passato che non teneva conto del grande consenso di massa grazie al quale il Fascismo è arrivato al potere, con il contributo di un’intera classe dirigente, poi transitata nell’età repubblicana senza conseguenze”.
Dopo il conferimento della Medaglia della Camera dei Deputati, Dario Voltolini, vincitore per la Narrativa con “Invernale” (La nave di Teseo), ha raccontato i risvolti autobiografici del romanzo, insieme allo scrittore Guido Conti: “Lo definirei un libro ‘babbo-grafico’, perché vi sono narrati gli ultimi anni di vita di mio padre. È lui il vero centro della vicenda, morto appena cinquantenne per malattia, con un figlio di 20 anni -sono io, tratteggiato come fanno i pittori quando inseriscono il proprio autoritratto nei loro quadri- che ha dovuto faticare per trovare la propria strada” ha raccontato Voltolini, “Il libro è uscito nel quarantennale della morte di mio padre e rappresenta un tributo, in cui ho raccontato la perdita senza tralasciare l’emotività; del resto, ciò che ho fatto nel corso di questi 40 anni, è stato proprio imparare a scrivere”.
Paola Musa ha ricevuto la Menzione speciale per “Umor vitreo” (Arkadia), romanzo segnalato per la ricchezza espressiva dei contenuti; Musa ha dialogato con Miruna Bulumete, professoressa di Letteratura italiana dell’Università di Bucarest, che ha sottolineato il significato profondo della narrazione, segnata dall’amicizia tra due donne sul filo della memoria.
La serata si è conclusa con il premio per la Narrativa a fumetti assegnato a Paolo Bacilieri per “Piero Manzoni BACGLSP” (Coconino Press), opera dedicata al grande artista lombardo autore della provocatoria “Merda d’artista”; la giuria, presieduta dal fumettista spagnolo Ángel De La Calle e composta dal critico del fumetto Mario Greco, dallo sceneggiatore Bepi Vigna e dal fumettista Sandro Dessì, ha sottolineato l’originalità del fumetto di Bacilieri, sostenuto da un minuzioso lavoro di documentazione. “È significativo che un premio importante come questo venga conferito a un fumettista” ha dichiarato il vincitore, “La percezione dei fumetti in Italia è molto cambiata; 30 anni fa un fumetto di questo genere non si sarebbe potuto fare, perché non c’erano né l’editore né i lettori pronti a recepirlo; oggi, non solo si può fare, può anche vincere il premio dedicato a Emilio Lussu”.