Torna, per la sesta edizione, “Sant’Arte”, il Festival di Arti Visive e Performative della Fondazione Sciola. Il titolo scelto quest’anno è “Nuova Natura” e si terrà dal 25 al 28 maggio.
Il rapporto con la Natura ha permeato da sempre il pensiero di Sciola diventando ispirazione in tutto il suo processo creativo. Il visual scelto per questa edizione del festival è un’opera di Sciola dal titolo “Era una foresta”, un progetto – non realizzato – che rappresenta simbolicamente una natura bruciata, impoverita, violentata dagli interventi umani ma allo stesso tempo suggerisce la possibilità di rinascita grazie alla visione dell’arte, allo sguardo altro dell’arte, come strumento di consapevolezza. Solo attraverso il rispetto della natura è possibile immaginare e costruire scenari futuri e sostenibili.
Il festival quest’anno coinvolge nuove sedi a Cagliari – dal MUACC, Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee, al Teatro Massimo, alla prima biblioteca aeroportuale italiana del “Mario Mameli” di Elmas – insieme ai consueti luoghi di San Sperate, il Giardino Megalitico, il Museo del Crudo e il Giardino Sonoro, museo a cielo aperto di Pinuccio Sciola che si conferma spazio ideale di ricerca e sperimentazione artistica.
L’evento proposto al festival sabato 27 maggio alle 15:30 presso il Giardino Sonoro di San Sperate è l’installazione scultorea “I timbri della luce”: opera e progetto di Genesio Pistidda con Irene Orra (classe VG Liceo Artistico Figari di Sassari), seguiti dal tutor scolastico e prof. di Scultura Carmelo Iaria, a cura della critica e storica d’arte Francesca Iurato, nell’ambito del progetto “Timbri: tra Scultura e Design”.
Si è partiti dal progetto-bozzetto fornito dal designer Genesio Pistidda e proposto agli alunni che hanno interagito con l’oggetto, costruendo personalmente delle varianti al progetto iniziale, fornendo un bozzetto tridimensionale. Si ritorna a dare vigore alla linea semplice ed essenziale, sottoforma degli Archetipi primordiali e ancestrali, con tocchi e aspetti del Design Contemporaneo.
L’obiettivo è quello di esaltare ed emanare la luce ad intervalli di spazio e tempo nel contesto naturale, di assorbire quest’ultima creando un prorompente dinamismo e una leggerezza della forma. Questo lavoro di trasformazione del nostro territorio si rifà ai timbri del nostro passato utilizzati per decorare il pane, si rifà agli oggetti di devozione che accompagnavano il sonno sereno dei neonati nella loro culla.
Il progetto è stato messo in atto tramite l’Associazione PS Museum che gestisce il Giardino Sonoro, Museo a cielo aperto di Pinuccio Sciola, Liceo Artistico Figari di Sassari ed è stato inserito all’interno del Festival di Sant’Arte, festival di arti visive e performative, nel Giardino Sonoro di San Sperate.
L’Arte include e accoglie, l’Arte contempla l’Animo umano. È questo che ci trasmette Sciola e il Giardino Sonoro, tra pietre megalitiche e suoni ancestrali noi percepiamo la Forza della Terra. Così, il Dialogo dell’Arte emerge a pieno ritmo con la Materia in continua evoluzione. AB Materia si staglia nel consolidamento del progetto di Scultura e Design di Genesio Pistidda. L’astrazione emerge tra gli elementi primordiali della nostra Terra, simbolo di Tradizione. La geometria fa da protagonista nel suo rigore, nella sua dignità compositiva e assottiglia la Materia in modo da creare plasticità, in tessuti connettivi di storia e vissuto.
“Riflessi nel vuoto” si manifesta nella sua forma in procinto di esplodere, proprio come i fenomeni atmosferici più sconcertanti: il senso del Sublime, dello sbigottimento, attonimento qui espresso nei moti vorticosi, a tratti aperti che diramano oltre i limiti, a tratti chiusi in loro stessi. La luce fa da contraltare al sentimento più lirico e carico di Pathos che accompagna, elegantemente, la Materia solida e compatta. Riflessi del nostro Io in rapporto alla Natura, il vuoto che controbilancia il senso di appagamento che ci offrono luci e ombre nella loro complementarietà. Le ombre scandiscono ritmi, spazi, tempi in un movimento lento e graduale, ogni tanto fanno capolino e mostrano la loro quintessenza di spirali e onde.
Come i punti cardinali di una bussola ci dirigono, il timbro ci orienta verso ciò che più ci appartiene: il focolare domestico, la luce che entra nel casolare, il calore umano, gli affetti e le tradizioni che permangono. La rete di Memorie insita nelle relazioni è frutto delle reminiscenze geometriche della Pintadera, della sua forma circolare che racchiude il ciclo della Vita, di una forma arrotondata che emana Femminilità.
AB Materia non è altro che un omaggio alla nostra Isola, Terra fertile, nuda, vera. Le leggende popolari e i riti celebrativo-propiziatori sono in connubio con la realtà e con gli elementi della Natura, risultato armonioso di un unico Creato. Vi è un ordine logico e consequenziale per ciò che il timbro ha da donarci nel suo percorso fatto di integrità ed essenzialità. Il Minimal Design di luci e ombre forma Micromondi. Spicca la propensione all’elevazione dalla mera concezione terrena e i disegni astrali ne sono un esempio. Gli spiragli di luce contornano la Materia e le donano quel respiro carico di vita. L’opera in sé, vibrante, comunica allo spettatore la forza della Materia e risponde alle linee guida progettuali di Genesio Pistidda.