La Street art è tornata a Sant’Elia, in via Schiavazzi, con le opere realizzate da urbanKofa, Rosaria Straffalaci e Roberta Congiu insieme alla comunità. Arte e socialità hanno caratterizzato la prima parte di Cagliari Urbanfest. Abitanti del quartiere e volontari da tutta la città si sono uniti alle artiste, hanno dialogato con loro, condiviso le proprie riflessioni sul quartiere, partecipato attivamente impugnando pennelli e rulli per contribuire a dipingere i muri.
Quella trascorsa in via Schiavazzi è stata una settimana intensa, piena di energia collettiva e di colore: urbanKofa, con le sue bombolette spray, ha dipinto l’opera “Connessioni” sulla cabina elettrica di E-Distribuzione accanto alla Scuola Primaria Nanni Loy. Lungo le quattro pareti della cabina, il cui fondo richiama i colori del mare, ora campeggiano due volti femminili che volgono lo sguardo in direzioni opposte, al passato e al futuro, e mani che tendono fili, come a segnare le strade percorse e quelle ancora da percorrere, le idee proprie e quelle altrui che influenzano il corso della nostra vita. Il murale esorta ad esprimere le proprie idee con coraggio, a difendere il diritto di partecipare alla realizzazione del futuro. L’opera “Connessioni” è inserita nell’iniziativa di riqualificazione urbana “Cabine d’Autore” promossa da E-Distribuzione, il cui fine è trasformare le infrastrutture elettriche in opere di Street Art capaci di integrarsi sempre di più nel territorio urbano ed extraurbano. Le centinaia di opere presenti in tutta Italia rappresentano un museo a cielo aperto, tuttora in corso d’opera, per colorare di nuova energia la rete elettrica che diventa così anche una rete artistica.
Rosaria Straffalaci ha realizzato insieme a numerosi volontari e volontarie l’opera “Legàmi”, murale polimaterico che corre lungo il muro di cinta della Confraternita di Misericordia. Sotto la guida dell’artista, persone di tutte le età hanno collaborato alle varie fasi esecutive: la pulitura e preparazione del muro, la creazione di molteplici forme variopinte, l’installazione dei pannelli realizzati con tessuti di recupero che ricordano un volo di aquiloni, il fissaggio di corde dall’azzurro intenso che sembrano disegnare sul muro uno spartito la cui musica è stata composta dalla comunità. Un’opera collettiva, quindi, che valorizza ad un tempo quegli elementi che rappresentano la storia del luogo e le possibilità espressive e creative insite in ognuno di noi.
Ad ascoltare e raccogliere pensieri, osservazioni e speranze degli abitanti di Sant’Elia c’era Roberta Congiu con il suo progetto di arte partecipativa “Impressions” realizzato con cartelli, pennarello e macchina fotografica. Dopo un certo riserbo, le persone hanno iniziato ad aprirsi e a condividere le proprie impressioni sul quartiere, sulle bellezze che racchiude, sui problemi da risolvere, su quali azioni servirebbero per costruire il futuro di Sant’Elia. E in breve hanno messo nero su bianco le proprie parole, fissate poi negli scatti dell’artista che a gennaio presenterà l’opera completa al Castello di San Michele.
Con questa prima settimana di interventi urbani si conclude la prima parte di Cagliari Urbanfest. Il festival proseguirà a gennaio con tre esposizioni di arti visive ospitate al Castello di San Michele, al Temporary Storing della Fondazione per l’arte Bartoli-Felter e allo Spazio e Movimento. E si chiuderà con una due giorni di incontri che si terranno a Sant’Elia e al Castello di San Michele.