La piattaforma X, precedentemente conosciuta come Twitter, si trova al centro di un esodo digitale che coinvolge utenti influenti e testate internazionali. La causa di questo abbandono è il ruolo controverso di Elon Musk, proprietario e volto della piattaforma, durante la recente campagna presidenziale americana, e le sue dichiarazioni su vari temi, inclusi commenti sull’operato dei giudici italiani, che hanno suscitato l’attenzione del presidente Sergio Mattarella.
Tra i casi più significativi, il Guardian ha deciso di lasciare X. Il quotidiano britannico, seguito da circa 27 milioni di follower e titolare di oltre 80 account, ha spiegato in un comunicato che i vantaggi della presenza su X sono stati superati dagli aspetti negativi, in particolare la presenza di contenuti “spesso inquietanti”. Questo gesto rappresenta un segnale importante nel mondo dell’informazione internazionale, evidenziando come i confini tra etica giornalistica e presenza sui social si stiano assottigliando.
Anche in Italia, alcuni volti noti della musica e dello spettacolo hanno preso le distanze dalla piattaforma. Piero Pelù ha dichiarato: “Chiudo X in aperto dissenso verso chi la gestisce”, motivando la sua scelta con le “pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da Musk”. Il gruppo Elio e le Storie Tese ha annunciato la chiusura del proprio profilo, definendo la piattaforma “sempre più simile a una cloaca” e descrivendo Musk come “un pericolo per la democrazia e la libertà”. Queste prese di posizione riflettono un malcontento diffuso nei confronti di un social sempre più polarizzato.
Mentre X perde utenti, il social alternativo Bluesky emerge come rifugio digitale per molti. Bluesky è nato come progetto interno di Twitter nel 2019, sotto la guida di Jack Dorsey, co-fondatore ed ex CEO di Twitter, che ha voluto creare un ecosistema social decentralizzato per offrire agli utenti maggiore controllo e libertà. Oggi Bluesky è un’entità separata, guidata da Jay Graber, esperta di software e crittografia, che ne è l’amministratrice delegata. Nel Consiglio di amministrazione di Bluesky ci sono anche l’inventore di Jabber Jeremie Miller, il fondatore di Techdirt Mike Masnick e il socio generale di Blockchain Capital Kinjal Shah.
La piattaforma è sostenuta da investitori privati e da un team impegnato a sviluppare il protocollo AT, una tecnologia che consente la gestione di un social decentralizzato in cui gli utenti possono scegliere come moderare i contenuti e quali algoritmi applicare alla loro esperienza.
Bluesky ha registrato un notevole incremento di iscrizioni: oltre 700.000 nuovi utenti solo nella settimana successiva alle elezioni presidenziali americane. La crescita è stata particolarmente marcata nel Nord America e nel Regno Unito, spingendo Bluesky a raggiungere 14,5 milioni di utenti in tutto il mondo, rispetto ai 9 milioni di settembre.
Secondo Axel Bruns, ricercatore di social media intervistato dal Guardian, Bluesky si distingue per una gestione più efficace nella moderazione dei contenuti, bloccando o sospendendo account problematici con maggiore efficienza. Questo elemento, unito alla percezione di una maggiore libertà d’espressione e sicurezza, ha contribuito a rendere la piattaforma attraente per chi cerca un’alternativa a X.
L’effetto di questo spostamento non si limita solo alla percezione degli utenti ma rischia di avere implicazioni profonde nel panorama delle comunicazioni digitali, segnando un possibile cambio di rotta nel modo in cui si fruisce e si diffonde l’informazione online.