Non tutte le squadre di Serie A possono ambire allo Scudetto, o a un piazzamento europeo. Per molte compagini, il vero Scudetto è riuscire a mantenere la categoria, evitando di cadere nel baratro chiamato Serie B, uno dei campionati più duri e incerti dell’intero panorama calcistico professionistico.
Di solito ci sono almeno 5-6 squadre che ogni anno lottano per non retrocedere ed è raro che all’ultima giornata del campionato tutti gli slot di retrocessione siano già occupati. Ma quali sono le città che, nella stagione 2020/2021, rischiano di lasciare la Serie A e scendere nel cosiddetto campionato cadetto?
Venezia, una rosa azzardata?
Siamo soltanto all’inizio del campionato, e non è facile capire quali squadre siano più forti delle altre; sebbene tra le scommesse calcio ci siano già le quote per le favorite alla retrocessione, è ancora presto per dare sentenze. Tuttavia, ci sono compagini con evidenti debolezze strutturali, che potrebbero faticare più delle altre a macinare punti.
Attualmente sembra che sia il Venezia il team con le maggiori criticità. I lagunari hanno cambiato tantissimo rispetto all’anno scorso, tanto che nell’ipotetica formazione titolare sono soltanto due i reduci della passata stagione: il portiere Maenpaa e la mezzala Crnigoj. I veneti sono stati tra le squadre più attive del mercato, centrando anche colpi importanti come Sigurdsson in attacco e Caldara in difesa.
Tanti gli stranieri in rosa e nell’11 titolare di Paolo Zanetti, tecnico esordiente in Serie A come molti dei suoi giocatori. L’impatto con la massima serie è stato molto duro, tanto che nelle prime due giornate il Venezia non è riuscito a segnare neppure un gol, perdendo sia contro l’Udinese sia contro il Napoli (seppure in entrambi i casi in trasferta).
Salernitana, Simy e Ribery basteranno?
Un’altra neopromossa che si è mossa molto, durante la finestra del mercato estivo, è stata la Salernitana. Due i colpi che hanno scaldato la piazza: Simy e Ribery. Il primo è stato il trascinatore del Crotone nella scorsa Serie A, anche se i suoi 20 gol non sono bastati ad evitare ai calabresi la retrocessione in Serie B.
Il secondo è il colpo ad effetto, arrivato ormai a mercato chiuso: l’ex ala di Fiorentina e Bayern Monaco è arrivato a Salerno da svincolato. Ribery è sicuramente uno dei più forti giocatori del nuovo millennio nel suo ruolo, ma a 38 anni è ormai (e non da poco) sul viale del tramonto. L’anno scorso a Firenze ha saltato parecchie gare per infortunio, andando a segno soltanto in 3 occasioni. Fabrizio Castori è un tecnico preparato, che riesce a tirar fuori il meglio dai suoi giocatori, ma ad una prima occhiata al centrocampo della Salernitana sembra mancare un po’ di qualità nei suoi centrali, mentre la difesa (con Gyomber, Gagliolo e Strandberg) non pare sufficientemente affidabile.
Verona, l’attacco è un problema
Il Verona di Juric (passato al Torino) è stato per un paio d’anni una delle sorprese più piacevoli della Serie A. Una squadra giovane, frizzante, capace – se in giornata – di strappare punti in qualsiasi campo. Quest’anno è arrivato Di Francesco, tecnico completamente diverso rispetto al suo predecessore, e soprattutto non è stato risolto uno dei problemi principali degli scaligeri: quello del gol.
Se Juric riusciva a mascherare la mancanza di un attaccante affidabile con gli inserimenti dei suoi trequartisti, Di Francesco ha cambiato il modulo dal 3-4-2-1 al 4-3-3 ed ha pure perso Zaccagni, finito alla Lazio. Davanti sono arrivati Simeone, Caprari e Lasagna, giocatori però che hanno dimostrato di non avere più di una mezza dozzina di gol nelle gambe.
Va detto che la scelta di Di Francesco come successore di Juric ha fatto storcere il naso a molti tifosi, viste le recenti esperienze dell’ex centrocampista della Roma in Serie A, esonerato sia dalla Sampdoria sia dal Cagliari rispettivamente due stagioni fa e nella scorsa stagione.
Le altre
Con ogni probabilità, saranno attese ad un campionato di sofferenza anche Genoa, Spezia, Cagliari, Empoli e lo stesso Torino, tutte squadre che hanno cambiato molto rispetto all’anno scorso e che difficilmente potranno puntare a qualcosa di più di una salvezza.
Tra queste, forse Torino e Cagliari sono quelle che potrebbero fare meglio, per profondità della rosa e abilità dei loro allenatori (rispettivamente il già citato Juric e Semplici), ma anche l’Empoli di Andreazzoli in questa primissima fase del campionato sta dimostrando di avere le carte in regola per rimanere in Serie A.