Piero Marras torna a esibirsi a Sassari con un concerto gratuito, intitolato “La rabbia di ieri”, in programma sabato 2 settembre alle 21:30 nella piazza Santa Caterina. Sarà l’occasione per ripercorrere l’ampio e articolato repertorio del cantautore nuorese nel quale anche composizioni più datate dimostrano una loro straordinaria attualità.
In una fase in cui il panorama musicale mostra, a detta dell’artista, stagnazione e povertà creativa in cui ci si proietta più facilmente su una stanca reiterazione “rap” di loop stantii e ripetitivi, dove si è schiavi dell’autotune e i contenuti del testo si mostrano approssimativi e spesso imbarazzanti. Insomma, è venuta meno, a detta di Piero Marras, quella “rabbia di ieri” evocata dal titolo del concerto e intesa come motore creativo, impegno, capacità di scrivere e comporre ed anche di ricercare una propria identità e esaltare il senso di appartenenza.
“Che fine ha fatto dunque la musica?” è l’interrogativo che l’artista solleva in apertura del concerto, perché musica d’autore, è mettersi in discussione, scandagliare il pubblico e il privato, sapersi raccontare poeticamente. Elementi ancora vivi nelle sue canzoni anche in quelle che hanno più anni sulle spalle, che “invecchiano meno di chi le scrive”. Che sembrano essersi rigenerate, hanno acquisito nuova vitalità e un nuovo senso che le rende pienamente presenti in questa contemporaneità. Pensiamo a “Notte lituana”, del 1997, che pare scritta oggi per la guerra in Ucraina. Lo stesso dicasi per “Basta chiudere gli occhi”.
O brani dal tono più intimista che affrontano il tema della relazione fra i sessi. Riascoltiamo “Serata in rima”, del 1978, e riflettiamo su alcuni passaggi del testo: “Diglielo tu Maria come si butta via il più bel sogno inedito della tua fantasia….”. Anche “Ciccio” in cui l’autore canta “Ora che lei tagliando corto ha detto basta!”. E c’è anche il più recente “Non ero io lo giuro”, un ironico e dissacrante ritratto del primo stalker accertato in Italia. Brani di emblematica attualità in un’epoca contrassegnata da vergognosi e barbari episodi di violenza verso le donne.
Ma nel canzoniere di Piero Marras tornano attuali questioni annose come quella dei trasporti descritta in “Caronte” del 1980, la deturpazione del territorio con pale eoliche e reati ambientali come ne “Il mostro” sempre del 1980. Ancora le servitù militari presenti in “Si Deus cheret” dove “si vedono volare gli elicotteri. Che stan giocando a far la guerra. In mezzo ai fenicotteri”.
Motivi che rivivranno nel concerto bilingue di sabato 2 settembre a Sassari perchè non mancheranno anche brani in sardo come “Mere manna”, “Osposidda”, “Sa ‘oghe ‘e Maria”, “Ses tue”, “Cantade e ballade bois”.
Ad accompagnare Piero Marras ci saranno Federico Canu (batteria), Stefano Maltagliati (basso), Gianluca Gadau (chitarra), Roberto Putzu (tastiere), Manuel Rossi Cabitza (fisarmonica).