È come un grande esperimento. Nuovi la location, il pubblico e i mondi musicali esplorati. Le prime tre serate di Abbabula 2018 hanno segnato il cambio di passo. Ma dopo l’esordio “teen” di tre sere fa con i giovanissimi fans di Ricky, En?gma e Willie Peyote, all’Arena Concerti di piazzale Segni sono tornati anche i frequentatori abituali del festival dedicato a musica e parole d’autore, da vent’anni firmato dalle Ragazze Terribili.
Fedele a una formula ormai collaudata, ispirata ai più importanti festival musicali che in questa stagione rianimano parchi e spazi urbani in tutta Europa, Abbabula ha portato avanti il suo esperimento, scandagliando diversi pianeti sonori e proponendo uno spaccato attendibile di tutta la musica d’autore contemporanea che gira in Italia.
È stato così anche per l’appuntamento con Flavio Secchi e la sua chitarra, in compagnia della quale ha intrapreso il percorso in cui lo accompagnano Gianrico Manca alla batteria, Mauro Mulas alle tastiere e Alessandro Atzori al contrabbasso, autori di una performance architettonicamente notevole.
È tornata a calcare il palcoscenico di Abbabula una vecchia conoscenza del festival. John De Leo, dotato di una voce che è come uno strumento musicale: calda, graffiante, grave, acuta, con solide basi soul e inclinazioni jazz, rock e dub.
A chiudere è stato Maldestro, il cantautore napoletano Antonio Prestieri, vincitore di molti dei principali premi intitolati alle icone del cantautorato italiano, da Ciampi a De André, senza dimenticare i premi Siae, Afi, Palco Libero e Musicultura.
Ieri sera il viaggio di Abbabula è iniziato con Elisabetta Usai. Il successo dell’edizione 2017 del piccolo festival “A squarciagola” l’ha portata di diritto sul palco dell’Arena Concerti, dove ha dato sfoggio di versatilità e originalità.
Da una sassarese a un altro: Gavino Riva si è messo a nudo in una versione live in cui l’hanno accompagnano Gian Luca Gadau e Gian Mario Solinas.
Verso notte le voci, i gorgheggi, le suggestioni sonore e le fusioni di Iosonouncane e Paolo Angeli hanno reso ancora più suggestiva l’arena a cielo aperto di piazzale Segni.
Domani, sabato 14 luglio, la serata di chiusura. Romperà il ghiaccio Massimo Carta, chitarrista travolgente, letteralmente innamorato del blues e del folk americano, ma che ha nelle sue una certa attitudine a sorprendenti digressioni nella tradizione cantautorale italiana, pescando e omaggiando autentiche perle spesso dimenticate.
Dopo di lui ci sarà Scarda, Nico Scardamaglio. Cantautori degli anni 2000, nonostante l’epoca ha deciso di puntare su uno stile acustico, schitarrato e retrò, ma non per questo privo di originalità e di attualità, da ogni punto di vista. A confermarlo è anche la candidatura ai David di Donatello 2014 per la colonna sonora del film “Smetto quando voglio” e una alle targhe Tenco 2015 per la medesima “opera prima”.
Spazio anche alle travolgenti sonorità di Francesco Media “Arrogalla”, compositore elettronico e live performer di Quartu Sant’Elena, che invaderà lo spazio aperto di suoni e commistioni armoniche.
Per il gran finale di una delle edizioni più sperimentali di sempre, Abbabula riporta a Sassari MOTTA, senza ombra di dubbio una delle più interessanti e trasversali proposte del panorama musicale italiano, che anima il dibattito indie e schiva le etichette di genere proponendosi alla ribalta della stagione musicale con rinnovata verve e maturità artistica.
I biglietti di ingresso per la serata del 14 luglio costano 20 euro + d.p.