Il Comitadu pro sa Nurra prosegue la sua mobilitazione per contrastare quella che definiscono «la quarta colonizzazione della Sardegna». Dopo il successo dell’abbraccio luminoso a Saccargia, organizzato con la rete Pratobello 24, il gruppo si prepara a un nuovo incontro pubblico giovedì 5 dicembre alle ore 17:30 presso l’oratorio della parrocchia San Pio X, in via Crovetti 3, nel quartiere Li Punti di Sassari. L’evento si inserisce in un percorso di sensibilizzazione e discussione sulla sostenibilità dei progetti energetici nella zona.
Il Comitadu ha ottenuto un primo importante risultato: la commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ha bocciato il progetto per l’impianto agrivoltaico più grande mai proposto in Italia, destinato a occupare oltre 1.043 ettari nella Nurra. L’impianto, concepito dalla società Palmadula Solar, avrebbe avuto una potenza di 360 megawatt e una capacità di accumulo di 82,5 megawatt-ora.
Nonostante il blocco di questo progetto, il Comitadu avverte che la minaccia per l’ambiente, l’agricoltura e la qualità della vita delle comunità locali non è stata completamente eliminata. «L’intera Nurra è da ritenersi un’area non idonea», affermano gli attivisti, ribadendo che le attuali proposte di sviluppo non rispettano le fragilità del territorio né le reali necessità dei residenti.
Il dibattito si arricchirà con contributi di esperti e cittadini, nella speranza di coinvolgere le istituzioni e accrescere la consapevolezza pubblica. La moderazione sarà curata dalla giornalista Ninni Tedesco, e la serata inizierà con un momento di solidarietà per il Presidio di Selargius, recentemente sgomberato dalle forze di polizia. Sarà letto un documento e proiettate immagini e video a testimonianza dell’evento.
Il programma prevede poi interventi su temi cruciali. Piero Atzori illustrerà i progetti energetici e i loro impatti sul territorio, mentre Lorenzo Scano parlerà degli effetti della desertificazione, accentuati dai modelli di sviluppo in corso. Francesco Guillot approfondirà i rischi per l’avifauna e per l’ecosistema, e Cristiano Sabino offrirà un’analisi storica dei fenomeni di sfruttamento, contestualizzandoli nel quadro della Sardegna e del suo passato.
Gli organizzatori invitano tutti i cittadini, le associazioni e i rappresentanti delle istituzioni locali a partecipare, sottolineando che l’incontro non sarà riservato agli specialisti, ma rappresenterà uno spazio di ascolto e confronto aperto a tutti.