Numerosi utenti hanno cominciato a utilizzare i buoni spesa solidali dell’amministrazione comunale, erogati sulla base del fondo di solidarietà alimentare di circa 179mila euro reso disponibile dal governo. «Siamo stati tra i primi comuni ad avviare la procedura e a mettere a regime il beneficio – sottolinea l’Assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli – consci che dovevamo a tutti i costi ottimizzare i tempi, perché l’emergenza Coronavirus stava provocando pesanti conseguenze economiche per molte famiglie di Porto Torres».
Al Comune sono pervenute al momento 390 domande esaminate dai dipendenti del Settore Politiche Sociali. Ad oggi sono stati erogati i buoni a 183 utenti in possesso dei requisiti richiesti dall’avviso pubblico, per un totale di quasi 41mila euro.
«C’è stato un grande impegno da parte dei nostri uffici per realizzare in poco tempo, e in una situazione lavorativa mai vissuta storicamente, tutti gli atti amministrativi. Una risposta – aggiunge l’Assessora – davvero tempestiva. È stata attivata anche un’apposita linea dedicata per chiedere chiarimenti sulla compilazione al numero 079 5008339. La procedura prevede che i buoni siano erogati via e-mail. Per le famiglie che non hanno possibilità di riceverli tramite posta elettronica la consegna viene concordata con gli uffici. Trasparenza e privacy vengono rispettati: questa procedura consente, grazie a un controllo incrociato, di evitare ciò che purtroppo è accaduto in altri comuni d’Italia, dove i buoni sono stati contraffatti o ceduti dai beneficiari ad altri utenti in cambio di denaro».
L’amministrazione ha attivato anche un conto corrente per integrare il fondo di solidarietà alimentare (IBAN: IT92B0101585030000070727991 intestato a Banco di Sardegna – Agenzia di Porto Torres, con la seguente causale: “Donazione fondo solidarietà alimentare”). Al momento l’ammontare delle donazioni è pari a 15.510 euro. Gli avvisi e la modulistica per richiedere i buoni spesa possono essere scaricati da questo link.
Le attività che al momento hanno accettato di aderire alla piattaforma solidale hanno deciso di applicare uno sconto sulla spesa ai titolari dei buoni. «Li ringrazio per la sensibilità – aggiunge Rosella Nuvoli – e ringrazio anche imprese, associazioni e cittadini che, spontaneamente, si sono messi a disposizione degli utenti per coadiuvarli nella stampa, nella compilazione e nell’invio dei documenti».
Proseguono, inoltre, le altre iniziative a sostegno delle persone in difficoltà, come il progetto “Né di fame e né di freddo” dell’amministrazione comunale gestito dall’associazione Mirade che prevede l’apertura del dormitorio e la distribuzione di alimenti agli indigenti. Tra i servizi di supporto presenti in città c’è quello della Croce Rossa e di Funerarte che svolgono commissioni urgenti alle persone che non possono spostarsi da casa. È stato poi avviato dal Comune e dalla Consulta del Volontariato anche il progetto La Spesa sospesa.
La Consulta sta svolgendo un ruolo di coordinamento dei volontari e delle associazioni cittadine che si occupano durante tutto l’anno della distribuzione di generi alimentari e di prima necessità. I cittadini bisognosi possono contattare il numero 347 6082693, operativo dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30, o scrivere una e-mail a [email protected].
«Sono già dieci gli esercizi commerciali all’interno dei quali i clienti possono donare alcuni dei beni acquistati. In questi primi giorni sono stati consegnati ben settanta pacchi viveri. Con questo progetto si è creata una bella collaborazione tra l’ente, le associazioni e i volontari. Questi ultimi stanno anche distribuendo alle famiglie i moduli per la richiesta dei buoni spesa solidali. Diverse imprese, finora più di una ventina, stanno donando beni e mettendo a disposizione automezzi e strumenti per la logistica», prosegue Rosella Nuvoli. Sul sito web comunale anche l’elenco delle attività che forniscono la spesa a domicilio, «un servizio – conclude l’Assessora alle Politiche sociali – per il quale abbiamo riscontrato apprezzamenti soprattutto da parte delle famiglie che vivono lontane dai parenti più anziani, perché possono far pervenire loro la spesa a casa».